Mediobanca preferisce governo debole per l’Italia

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Secondo gli esperti di Mediobanca se dalle urne dovesse uscire un governo con una maggioranza risicata, l’Italia potrebbe beneficiarne

 Secondo gli esperti di Mediobanca se dalle urne dovesse uscire un governo con una maggioranza risicata, l’Italia potrebbe beneficiarne. La view degli specialisti della banca di Piazzetta Cuccia va in controtendenza rispetto alle ultime affermazioni rilasciate da molti economisti e analisti finanziari che temono la formazione di un esecutivo debole e disunito. Mediobanca ritiene che la formazione di un governo debole costringerebbe finalmente l’Italia a chiedere gli aiuti finanziari e a concentrarsi sul taglio del debito pubblico.

Gli analisti della merchant bank milanese sono convinti che l’esito incerto delle elezioni possa paradossalmente favorire la ripresa del listino azionario milanese e creare pressioni sullo spread. Mediobanca ritiene che un’ampia coalizione guidata da Pier Luigi Bersani e Mario Monti non porterà a un governo forte. Il rischio è di tornare poi presto alle urne. Dai recenti sondaggi Silvio Berlusconi si è avvicinato molto a Bersani, mentre Grillo potrebbe avre il 20% dei voti.

â–º ITALIA RISCHIA DI AVERE GOVERNO DEBOLE SECONDO FT

La formazione di un esecutivo debole potrebbe “intimorire il mercato e mettere pressione sullo spread”. Mediobanca è convinta che a quel punto l’Italia sarebbe costretta a chiedere l’accesso al programma di aiuti finanziari Omt della Bce, seguendo così l’unica strada possibile per venir fuori dal problema del debito pubblico che resta “insostenibilmente alto”. Mediobanca è convinta che al primo posto dell’agenda del nuovo governo deve esserci il problema del debito pubblico.

â–º DEBITO PUBBLICO ITALIANO 2012 A 1.988,36 MILIARDI

Il taglio delle tasse promesso in campagna elettorale appare difficile. Inoltre, la spesa pubblica è ancora troppo rigida per essere tagliata senza intaccare il welfare. Infine, non bisogna dimenticarsi che l’Italia resta vincolata al fiscal compact europeo, per cui deve mantenere un avanzo primario. A Piazza Affari il portfolio long di Mediobanca durante le elezioni è composto da Eni, Fiat, Ferragamo, Luxottica, Bpm e Ubi Banca. Il portfolio short, invece, è formato da Mediaset, Intesa Sanpaolo, Saipem, Finmeccanica, Geox e Tod’s.

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