Rating Enel promosso da UBS

UBS ha alzato il rating sul titolo Enel portandolo da “neutral” a “buy” e il target sul prezzo a 4,30 euro. A spingere la banca d’affari a promuovere il colosso energetico è stata soprattutto la buona performance realizzata da Endesa e dalle altre compagnie del gruppo che operano a livello internazionale.

UBS è inoltre certa che Enel riuscirà a trarre beneficio dalla modifica di alcune regole contabili, per questo ha rivisto al rialzo le sue stime per il periodo che va dal 2011 al 2014.

IPO Chrysler nel 2011

L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler Sergio Marchionne ha affermato che con ogni probabilità la casa automobilistica americana tornerà in Borsa già dal prossimo anno. La sicurezza mostrata in merito da Marchionne deriva da un andamento decisamente migliore del previsto per Chrysler, nonchè dagli ampi spazi per un’offerta in azioni che, come ha lui stesso precisato, ci sono sia da parte di Chrysler che di General Motors per quanto riguarda i prossimi 12-18 mesi.

Secondo l’amministratore delegato, inoltre, Chrysler riuscirà a dimostrare prima del previsto di essere una società in grado di sostenersi da sola, condizione che gli consentirà di ottenere i prestiti di cui avrà bisogno per lo sviluppo di progetti futuri.

Nestlè punta al tè

Nestlè ha deciso di ampliare il suo ambito di operatività puntando al tè, il colosso svizzero ha infatti annunciato che verrà a breve immessa sul mercato una macchina simile a quella per fare il caffè ma che invece servirà per preparare tazze di tè di elevata qualità, non solo per la pregiata scelta delle varie qualità di tè inserite nelle capsule ma anche grazie ad un sofisticato procedimento che renderà questo prodotto indispensabile per gli amatori della bevanda.

In altre parole Nestlè cercherà di riscuotere lo stesso successo ottenuto con Nespresso nella produzione di macchine per il caffè, anche se quella del tè è senza dubbio un’idea più originale e innovativa.

Rating Eni tagliato da Standard & Poor’s

Standard & Poor’s ha tagliato il rating del titolo Eni portandolo a A+ dal precedente AA-, ricollegando la sua decisione all’attuale indebitamento di Eni e ai livelli di leverange ritenuti non compatibili con la precedente valutazione, soprattutto alla luce del fatto che non sono previsti cambiamenti a breve termine.

Per Equita la decisione di Standard & Poor’s era ssolutamente prevedibile dal momento che lo stesso management di Eni aveva preso in considerazione questa possibilità nel corso dell’ultima conference call.

Titolo Telcom Italia in calo dopo denuncia Fastweb

Si preannunciano giorni neri per Telecom Italia, il titolo a Piazza Affari ha risentito parecchio dell’indagine avviata ieri dall’Antitrust a seguito della denuncia fatta da Fastweb, che ha accusato la compagnia telefonica italiana di abuso di posizione dominante nelle gare per i contratti Consip ed Enel.

Oggetto della denuncia è una gara ancora in corso per la quale le domande devono essere fatte pervenire all’organo competente rispettivamente entro il 25 maggio e il 30 maggio. I contratti oggetto della gara hanno durata quinquennale, quello Consip ha un valore complessivo di 1,3 miliardi mentre quello Enel ammonta a circa 240 milioni.

Campari vola in borsa spinta dalla debolezza dell’euro

Campari sembra approfittare in borsa della debolezza dell’euro in questo recente periodo, infatti l’azione si è piazzata tra le migliori blue chip di Piazza Affari, con un rialzo nella giornata di martedì del 2,50% a quota 4,10 euro per azione.

Questo rialzo è anche però dovuto ad Ubs, che ha alzato il target price sul titolo a quota 4,20 euro dai 4 euro precedenti (con rating invariato a neutral), e a Bank of America-Merrill Lynch che ha confermato buy con target a 4,6 euro.

Titolo Geox declassato da Deutsche Bank

Per Geox la situazione continua ad essere piuttosto difficile, il titolo a Piazza Affari continua a perdere a causa non solo dei deludenti risultati trimestrali ma anche e soprattutto per il conseguente downgrade degli analisti, ultimo in ordine di tempo quello di Deutsche Bank che ha tagliato il rating del titolo portandolo da buy a hold e il target price da 5,6 a 4,9 euro.

L’istituto tedesco ha inoltre rivisto al ribasso le stime per l’anno in corso, tagliando del 6% quelle sul fatturato (821 milioni) e del 27% quelle sull’utile netto (58 milioni).

Titolo Vodafone promosso da Nomura

Nomura ha alzato il rating su Vodafone portandolo da “reduce” a “neutral” ed il target sul prezzo da 155 a 165 pound, una decisione questa dettata soprattutto dalla crescente fiducia che il broker giapponese nutre verso il colosso britannico.

Nomura ritiene infatti che il programma del taglio dei costi avrà effetti positivi sull’andamento dell’attività e sugli utili dell’azienda, nonostante la regolamentazione nel settore e l’indebolimento dei fondamentali negli Stati Uniti continuano a rappresentare un serio rischio nel medio termine.

Rating banche europee alzato da Morgan Stanley

Morgan Stanley ha alzato il rating sul settore bancario europeo portandolo da “Cautious” ad “In-line”, una decisone che, come ha spiegato la stessa banca d’affari, deriva dall’annuncio da parte dell’Ecofin del pacchetto da 500 miliardi di euro destinato a far fronte alla crisi del debito sovrano e ad aiutare le banche a ridurre i costi di finanziamento.

Il giudizio di Morgan Stanley si colloca qundi in controtendenza rispetto alla valutazione effettuata qualche giorno fa da Moody’s, che aveva creato il panico nelle Borse europee dopo aver ipotizzato un rischio di contagio per i sistemi bancari di alcuni paesi europei, tra cui Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda e Gran Bretagna.

Migliori titoli primo trimestre 2010

Non è affatto un caso che nel primo trimestre dell’anno a Piazza Affari i titoli che hanno mostrato performance migliori siano quelli collegati ad aziende che sono riuscite a produrre utili e la cui posizione finanziaria netta risulta positiva.

Del resto è inevitabile che per una società quotata in Borsa lo stato dei conti influisca sull’andamento del titolo, soprattutto durante una situazione instabile e incerta come quella attuale.

Apertura positiva per Tokyo dopo piano Ue

I primi effetti del nuovo accordo Ecofin di aiuti per l’Europa iniziano già a manifestarsi, nelle sedute delle piazza asiatiche, dove finalmente si è potuto tirare un sospiro di sollievo, con i vari indici che hanno iniziato al meglio l’ottava.

L’indice Nikkei di Tokyo, che nelle sedute di giovedì e venerdì aveva ceduto quasi 700 punti, ha chiuso la prima parte della seduta odierna in rialzo dell’1,30% a quota 10.499,25 punti, proprio in seguito all’accordo raggiunto in Europa.

Investire in titoli del segmento Star

Da inizio 2010 l’indice Star di Piazza Affari ha mostrato un andamento decisamente migliore rispetto all’indice Ftse Mib, l’indice delle blue chips perde infatti il 2% mentre lo Star guadagna più del 3%.

Secondo Marco Paolucci, amministratore delegato di Lux Gest Asset Management, il fatto che l’indice Star abbia mostrato un andamento migliore deriva sostanzialmente dalla minore esposizione delle aziende più piccole verso le problematiche finanziarie di carattere internazionale in cui si sono trovate coinvolte le blue chips.

Previsioni andamento titolo Luxottica

All’indomani della presentazione dei risultati relativi al primo trimestre 2010 gli analisti sono quasi tutti concordi nel ritenere che verso il titolo Luxottica occorre mostrare una certa prudenza, sebbene il primo trimestre abbia evidenziato una netta ripresa non bisogna dimenticare che il 2009 è stato chiuso con un calo dell’utile pari all’8,4%.

Alla luce di queste considerazioni la maggior parte degli analisti ha preferito mantenere invariata la propria raccomandazione sul titolo, alzare le stime è considerato troppo prematuro.

Rating Ford declassato da Credit Suisse

Del tutto inattesa la decisione di Credit Suisse di bocciare il titolo Ford portando il rating da neutral ad underperform, il target price è stato invece confermato a 10 dollari.

Ieri in serata la casa automobilistica ha infatti presentato dei risultati trimestrali del tutto positivi e che lasciano ben sperare per il futuro, nei primi tre mesi dell’anno Ford è riuscita a realizzare un utile netto pari a 2,085 miliardi di dollari, un risultato superiore alle previsioni degli analisti e decisamente migliore rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, chiuso con una perdita di 1,427 miliardi.