Fiat e il governo americano nomineranno il cda Chrysler

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Nonostante la conclusione dell’accordo tra Fiat e Crysler non sia ancora certa, l’attuale ceo Chrysler Bob Nardelli ha reso noto, attraverso una nota ai dipendenti diramata dalle agenzie di stampa americane, che saranno la Fiat e il governo americano a nominare il nuovo consiglio di amministrazione Chrysler, ovviamente se l’intesa tra le due case automobilistiche dovesse andare a buon fine.

Nella nota è specificato che la maggioranza dei consiglieri nominati non apparterà a nessuna del due case automobilistiche. Al consiglio di amministrazione così nominato, quindi, spetterà il compito di nominare un presidente e, insieme con Fiat, il compito di nominare l’amministratore delegato.

L’accordo tra Fiat e Chrysler è sempre più lontano

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L’accordo tra Fiat e Chrysler appare ogni giorno più lontano. Solo qualche giorno fà, infatti, Sergio Marchionne si era detto pronto a rinunciare all’intesa nel caso in cui i sindacati non avessero accettato le condizioni dell’accordo entro la fine del mese.

L’amministratore delegato Fiat, infatti, aveva spiegato che al momento c’è il 50% di possibilità che l’accordo con Chrysler vada in porto. Pur non trattando direttamente con i sindacati, infatti, Marchionne ha spiegato che essi hanno assunto una posizione decisamente più rigida e non sembrano affatto intenzionati ad accettare la riduzione del costo del lavoro inclusa nell’accordo.

Sergio Marchionne pronto a rinunciare all’accordo con Chrysler

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La conclusione dell’accordo tra Fiat e Chrysler appare sempre più difficile, nonostante l’alleanza rappresenti l’unica possibilità di salvezza per l’azienda americana e nonostante l’accordo sia stato pubblicamente auspicato dal presidente Obama.

Gli ostacoli alla conclusione, infatti, sono rappresentati dai sindacati che si sono detti contrari al taglio dei posti di lavoro contenuto nel potenziale accordo tra le due case automobilistiche. La posizione assunta dai sindacati, quindi, sta rendendo l’iter lungo e complicato.

Autogrill sigla un accordo con Mc Donald’s

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Se si è bambini lo si adora, se si è adulti o lo si ama o lo si odia, non esistono vie di mezzo. Stiamo parlando di Mc Donald’s, il fast food più famoso al mondo che da svariati anni è presente anche Italia e che è ancora in continua espansione. Ebbene, se rientrate nella categoria di quelli che sono stufi di vedere la sua inconfondibile insegna ad ogni angolo di strada vi toccherà rassegnarvi.

A breve, infatti, Mc Donald’s, oltre ad essere presente all’interno delle principali città italiane, ci accompagnerà anche durante le nostre soste autostradali. Il famoso marchio americano ha firmato un accordo di partnership con Autogrill per l’apertura di fast food Mc Donald’s nelle aree di servizio autostradali gestite da Autogrill. Per ora l’accordo copre solo il territorio francese ma si prevede che ben presto verrà allargato anche ad altri paesi europei, Italia compresa.

L’accordo tra Eni, Enel e Gazprom verrà concluso entro la fine di Aprile

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Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, ha spiegato che l’accordo che ha ad oggetto l’ingresso di Gazprom in Severegna verrà concluso entro la fine di Aprile. Severenergia è una holding detenuta per il 60% da Eni e per il 40% da Enel e che ha al suo interno la società Artic Russia. L’accordo di cui ha parlato Conti, quindi, ha ad oggetto l’ingresso di Gazprom in Artic Russia con una quota del 51%.

Artic Russia, in particolare, è la società che detiene gli ex asset della Yukos, ossia alcune riserve di gas in Siberia che ammontano ad un totale di cinque miliardi di barili di olio.

Naufragata la fusione tra IBM e Sun Microsystems

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La fusione tra IBM e Sun Microsystems sembrava cosa fatta ma, a quanto pare, l’offerta lanciata da IBM non ha affatto soddisfatto le pretese di Sun. Secondo alcune fonti, infatti, il naufragio dell’acquisizione di Sun da parte di IBM è stato causato proprio da un disaccordo relativo al prezzo che IBM era disposta ad offrire per acquisire l’azienda rivale, circa sette miliardi di dollari.

Gli azionisti Sun, in particolare, hanno ritenuto l’offerta di Ibm di 9,40 dollari ad azione di gran lunga inferiore rispetto alle loro aspettative, circostanza che ha fatto saltare il potenziale accordo tra le due aziende che, se fosse andato in porto, avrebbe dato vita ad un colosso senza precedenti, in grado di rivoluzionare completamente il mercato informatico.

Titolo Fiat in netto rialzo

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Hanno seguito l’andamento positivo di Wall Street e dei mercati asiatici tutte le principali borse europee con Parigi che segna +3,26%, Francoforte +3,42% e Londra +2,72%. A Milano il Mibtel segna un rialzo del 2,61%, mentre l’S&PMib guadagna il 2,87%. A Piazza Affari registrano un andamento positivo anche i titoli bancari con Banco Popolare +6,67%, Unicredit +5,23% e Intesa Sanpaolo +2,56%.

Ma la vetta spetta a Fiat che guadagna il 7,63% grazie soprattutto ai dati relativi alle immatricolazioni del mese di Marzo che vedono il Lingotto leader nel settore delle vendite italiane.

Chiuso l’accordo tra Chrysler e Fiat

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L’ultimatum che Barack Obama ha lanciato a Chrysler ha sortito senza dubbio i suoi effetti. Come ricordiamo, infatti, il presidente degli Stati Uniti aveva condizionato gli aiuti richiesti dalla casa automobilistica americana alla sottoscrizione dell’accordo tra Chrysler e Fiat, accordo che prevedeva una partecipazione del 35% di Fiat in cambio dell’apporto di nuove tecnologie atte a rendere le vetture Chrysler più competitive e in grado di far si che l’azienda riesca ad evitare il fallimento e ad uscire dalla crisi, nonchè a riconquistare una fetta consistente del mercato automobilistico.

I 30 giorni di tempo concessi da Barack Obama, tuttavia, si sono rivelati più che superflui. Chrysler, infatti, ha reso noto di aver sottoscritto l’accordo con Fiat e anche se alcuni dettagli devono essere ancora perfezionati il più è stato già deciso.

Accordo fra artigiani e banche

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Alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è stato siglato un importante patto di collaborazione fra la Federcasse (l’associazione delle cooperative bancarie rivolte al mondo delle piccole imprese) e le associazioni di categoria che rappresentano le aziende artigiane: Confartigianato, CNA e Casartigiani.

In questa fase di recessione e di profonda stretta del credito erogato dalle banche, moltissimi piccoli artigiani si trovano con l’acqua alla gola a causa della drammatica mancanza di fondi per le esigenze correnti; dal canto loro, le banche sono ormai molto guardinghe nel concedere prestiti a chi non offre rilevanti garanzie a tutela del finanziamento.

IBM e Sun Microsystems prossimi alla fusione

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Secondo il Wall Street Journal IBM starebbe tentando di acquisire Sun Microsystems, un’operazione che se dovesse andare a buon fine andrebbe a costituire un vero e proprio colosso informatico, dal momento che stiamo parlando di due grandissime aziende già leader nel settore.

La notizia, ovviamente, sta spaventando molto Cisco, l’altra azienda leader del settore che, se la notizia dovesse trasformarsi in realtà, correrebbe il rischio di essere letteralmente schiacciata in pochissimo tempo. La fusione tra IBM e Sun Microsystems, infatti, darebbe vita ad un’azienda di dimensioni sproporzionate che, senza dubbio, assumerebbe una posizione leader soprattutto nello sviluppo di nuovi prodotti.

Il Tesoro incontra l’Abi per firmare l’accordo sui Tremonti bond

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Giovedì 19 Marzo il ministro dell’economia Giulio Tremonti incontrerà l’Associazione Bancaria Italiana per sottoscrive l’accordo volto a stabilire i paramtri relativi credito che le banche che emetteranno gli strumenti di patrimonializzazione sottoscritti dal Tesoro, i cosiddetti “Tremonti Bond“, dovranno concedere a famiglie e piccole e medie imprese.

Le prossime ore, quindi, dovranno necessariamente essere dedicate a risolvere quei punti su cui non c’è ancora pieno accordo tra l’Abi e il Tesoro. I punti dell’accordo già considerati sicuri ma su cui si attende comunque conferma sono sostanzialmente due. Il primo consiste nella sospensione della rata del mutuo per un periodo di 12 mesi accordato a chi vive un periodo di difficoltà e non riesce a pagare le rate del mutuo sottoscritto per l’acquisto della prima casa. Il secondo, invece, consiste in una dote fino a 240 milioni di euro per il fondo di garanzia delle Pmi.

Banco Popolare lancia un’opa su Italease

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Banco Popolare ha reso noto di aver effettuato un’offerta pubblica di acquisto volontaria e totalitaria di Banca Italease ad un prezzo di 1,50 euro per azione. Lo scopo, come già noto, è quello di ottenere un delisting con conseguente ristrutturazione dell’organizzazione, sulla base di un accordo stipulato con Banca Popolare Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Milano.

Le operazioni di ristrutturazione previste nell’accordo, in particolare, prevedono la costituzione di due nuove società in cui verranno fatte confluire le attività di Italease.

Borse in rosso, male Citigroup ed Enel per via dell’aumento di capitale

Foto che mostra un toro e un orso indice dei periodi della borsa

Wall Street ha registrato una nuova pesante discesa durante questa settimana che ha trainato gran parte degli indici delle borse europee. Tra le cause di questa perdita (-1,66% il dowjones, -0,98 il Nasdaq) è stato il progetto annunciato da Obama che prevede di aiutare per la terza volta il colosso statunitense CitiGroup con il quale il governo è riuscito a siglare un accordo. Nonostante ciò, il titolo della banca più grossa del mondo ha perso oltre il 42% del proprio valore azionario che ha causato appunto ribassi agli indici di Wall Street.

Obama durante questa settimana ha promesso anche sostegni al settore auto e nuovi sistemi di tassazione per i ricchi americani che andranno a sostenere le spese mediche per i meno abbienti.

I leader europei a Berlino per sconfiggere la crisi

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Lo scopo del vertice tenutosi ieri a Berlino e al quale hanno partecipato i principali leader dei paesi membri dell’Unione Europea era soprattutto quello di concordare una linea comune da seguire per cercare di sconfiggere definitivamente la crisi economica che sta drasticamente logorando le economie di tutti i paesi.

La parola d’ordine, quindi, è agire insieme. Durante il vertice, infatti, i leader hanno stipulato un accordo in cui sono incluse tutte quelle misure considerate inevitabili per sconfiggere la crisi. Le principali misure concordate dai leader e inserite nell’accordo, in particolare, prevedono un maggiore controllo su tutti i principali prodotti finanziari, l’eliminazione dei cosiddetti “paradisi fiscali”, una maggiore tutela della concorrenza e maggiori risorse a Favore del Fondo Monetario Internazionale. Niente che rientri nell’ambito finanziario, quindi, deve essere lasciato privo di controllo.