Titolo Fiat in calo dopo dati immatricolazioni settembre 2011

A settembre 2011 Fiat ha mantenuto invariata la quota di mercato del 29,7% registrata ad agosto di quest’anno, in leggero miglioramento rispetto alla quota del 28,9% registrata a settembre dello scorso anno.

Nella nota mediante la quale sono stati resi noti i dati registrati nel corso del mese appena trascorso, la società automobilistica torinese ha sottolineato di essere riuscita a mantenere invariata la quota di mercato rispetto al mese precedente e di averla migliorata rispetto allo scorso anno nonostante le avverse condizioni di mercato.

Titolo Fiat bocciato da Citigroup e Bernstein

A Piazza Affari il titolo Fiat cede oltre quattro punti percentuali sulla scia della valutazione positiva arrivata dagli analisti di Ctigroup e Bernstein.

I primi, in particolare, hanno comunicato poche ore fa di aver tagliato il rating sul titolo della casa automobilistica torinese portandolo a “hold” dal precedente “buy” e il target price a 4,5 euro per azione, una decisione presa in seguito alla revisione al ribasso delle stime di Chrysler per il prossimo anno.

Aumento di capitale Fiat escluso da Marchionne

L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, durante il suo intervento a margine del meeting dell’Amicizia a Rimini ha escluso che il pesante calo registrato dal titolo Fiat nel corso delle ultime settimane sia stato causato dalla situazione debitoria della casa automobilistica torinese, lasciando intendere che invece ha molto a che vedere con l’andamento del mercato italiano ed europeo dell’auto e con le previsioni relative al loro andamento nel 2012.

Il titolo Fiat, ricordiamo, da inizio agosto a ieri risulta essere il peggior titolo dell’FTSE Mib, con un calo complessivo del 42,77%.

Titolo Fiat in calo per possibile modifica joint venture Tata

A Piazza Affari il titolo Fiat segna stamani una flessione dello 0,64% a 4,932 euro, una performance negativa ricondotta in larga parte le dichiarazioni di Ratan Tata pubblicate questa mattina da Il Sole 24 Ore.

Il manager, in particolare, durante l’intervista ha affermato che la joint venture con Fiat non ha portato ai risultati sperati, circostanza che ha causato la perdita di circa metà degli investimenti effettuati dal gruppo.

Titoli Fiat e Fiat industrial in calo dopo conti CNH

Dopo il rialzo di ieri registrato da Fiat Industrial sulla scia dell’attesa sui conti relativi al 2010 che dovrebbero essere comunicati oggi e delle indiscrezioni di stampa sul probabile lancio del bond Fiat industrial, oggi le quotazioni del lingotto segnano un netto ribasso per via dei conti pubblicati da CNH.

La controllata americana di Fiat Industrial, in particolare, nel corso dell’ultimo trimestre 2010 ha registrato un utile per azione pari a 0,87 dollari a fronte di un utile netto a 209 milioni di dollari. I ricavi sono risultati pari a 4,055 miliardi.

Titolo Fiat bocciato da Bank of America

In attesa della presentazione dei dati realizzati da Fiat nel corso del quarto trimestre 2010, Bank of America Merrill Lynch ha tagliato il rating sul titolo Fiat, portandolo da “neutral” ad “underperform”, ed il target sul prezzo a 6,80.

La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di declassare la quotazione della casa automobilistica torinese alla luce del fatto che nel corso dell’ultimo periodo ha sovraperformato l’intero settore, per cui i fattori positivi degli ultimi mesi sono già scontati nell’attuale valutazione del titolo.

Titolo Fiat Spa

Aggiornamento 10/01/2011
Nella sua prima settimana di quotazione Fiat Spa ha superato Fiat industrial registrando un incremento complessivo del 13% e ricevendo il consenso degli analisti, che hanno accolto positivamente la decisione del Lingotto di separare il comparto auto da quello dei veicoli industriali e agricoli sdoppiando la quotazione in Borsa.

Ubs ha avviato la copertura sul titolo con raccomandazione “buy” e target price a 8 euro, mentre Morgan Stanley ha fissato raccomandazione “buy” e target price a 10 euro, ossia il 50% in più rispetto ai 6,696 euro che rappresentano il prezzo di partenza fissato da Borsa Italiana nel primo giorno di quotazione.

Oggi a Piazza Affari il titolo registra un rialzo di oltre un punto percentuale a 7,52 euro, nonostante la giornata in rosso del listino milanese.

Titolo Fiat in rialzo dopo valutazione Morgan Stanley

A Piazza Affari il titolo Fiat registra una crescita del 2,82% a 13,35 euro, un’ottima performance ricondotta in larga parte alla decisione di Morgan Stanley di includere la casa automobilistica torinese, per la quale ha un rating “overweight” e un target price a 17 euro, nella sua “best idea list” a seguito di un incontro con i vertici Fiat a Torino.

La decisione è stata comunicata mediante una nota in cui Morgan Stanley ha detto di essere certa che le capacità del management riusciranno a incrementare in maniera significativa il valore del gruppo, bilanciando così i rischi di breve termine sull’utile.

Titolo Fiat in rialzo dopo dichiarazioni Marchionne

Dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato Sergio Marchionne il titolo Fiat a Piazza Affari registra una crescita del 4,38% a 11,45 euro. Le parole di Marchionne hanno dato una vera e propria spinta alla contrattazioni soprattutto perché hanno ancora una volta confermato che il gruppo torinese gode di buona salute.

L’amministratore delegato, in particolare, ha spiegato che il terzo trimestre è andato bene e che è possibile che si decida di rivedere al rialzo gli obiettivi per l’anno in corso a fronte della possibilità che si riescano a raggiungere risultati migliori rispetto a quelli precedentemente auspicati.

Titolo Fiat bocciato da Credit Suisse

Credit Suisse ha bocciato il titolo Fiat tagliando il rating da “outperform” a “neutral” e il target price a 9 da 14 euro, una decisione che ha influito non poco sull’andamento del titolo a Piazza Affari che al momento cede l’1,57% a 9,735 euro.

La banca d’affari ha ricondotto la sua decisione al piano di ristrutturazione della società, che ha intenzione di raddoppiare le sue vendite in Europa e incrementare la sua quota di mercato nel tentativo di tornare ai livelli relativi al periodo antecendente alla crisi, una scelta che secondo Credit Suisse influirà in maniera negativa sull’andamento del titolo.