Seat PG è in bancarotta secondo S&P

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha rivisto ancora una volta il suo giudizio su Seat Pagine Gialle, che qualche giorno fa ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo dopo aver preso atto dell’insostenibilità della propria situazione finanziaria e dell’incapacità di far fronte ai propri impegni sul debito, nonostante la ristrutturazione effettuata lo scorso anno. Standard & Poor’s ha abbassato il rating di lungo termine di Seat Pagine Gialle a “D”, ovvero default. Secondo l’agenzia lo società delle directories è in uno stato di bancarotta.

Blockbuster vicina al fallimento

Circa dieci anni fa Blockbuster divenne un’icona nel settore del video entertainment, dando il via al proprio dominio nel mercato di riferimento, iniziando una diffusione in tutto il mondo.

A distanza di dieci anni però le cose sono molto cambiate, infatti la sempre più diffusa pratica della pirateria per scaricare film da internet, e la crisi economica degli ultimi anni, hanno portato Blockbuster praticamente sull’orlo del fallimento.

Fallimento Lehman Brothers aiutato da JPMorgan e Citigroup

Il fallimento di Lehman Brothers se non può essere considerato la causa della crisi economica mondiale è sicuramente identificato come il punto di partenza del progressivo deterioramento del sistema economico, un fallimento a cui secondo Anton Valukas, la persona incaricata dalla giustizia americana di esaminare la bancarotta della banca d’affari americana, hanno contribuito in modo determinante J.P. Morgan e Citigroup.

Anton Valukas ha chiaramente spiegato le sue conclusioni in ben nove volumi che superano le 2.200 pagine, un lavoro che è costato ben 38 milioni e che è stato realizzato in circa un anno e mezzo durante il quale sono state sentite più di 100 persone, analizzati circa 10 milioni di documenti e oltre 20 milioni di e-mail.

Japan Airlines dichiara bancarotta

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Quello del trasporto aereo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi economica che ha visto il fallimento di numerose compagnie low cost e non solo, anche veri e propri colossi del settore hanno mostrato cedimenti, ultimo ma solo in ordine di tempo Japan Airlines, la compagnia aerea più grande dell’Asia che non è riuscita a sopportare il peso della crisi e ha annunciato bancarotta.

La compagnia aerea giapponese ha accumulato un debito pari a 16,5 miliardi di dollari, per non parlare dei risvolti negativi in Borsa dove nella giornata di ieri le azioni della compagnia sono scese al punto più basso in 59 anni di storia, facendo scendere il valore di Japan Airlines a 150 milioni di dollari, quasi il prezzo di un aereo nuovo.

La nuova General Motors

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La nuova General Motors è nata in tempi record, infatti nella giornata del 10 luglio alle ore 12 e 30 italiane è stato firmato il passaggio di proprietà, a soli 40 giorni dall’annuncio della bancarotta. Un vero e proprio record. Secondo le prime voci che girano vicino all’azienda l’intento è quello di creare una nuova società molto più snella della precedente, anche se per fare questo bisognerà ricorrere a molti tagli del personale.

La nuova GM sarà molto più attenta rispetto alle richieste dei clienti, molto più veloce, e molto più rapida nel ripagare i grandi finanziamenti che sono arrivati dal governo americano in questo periodo.

General Motors annuncia la bancarotta

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E’ stato reso ufficiale attraverso un comunicato del governo degli USA il fallimento di General Motors e ora iniziano le pratiche burocratiche per dichiarare la bancarotta. Il governo americano ha dichiarato che la General Motors porterà in tribunale i bilanci per una procedura giudiziaria che dovrebbe durare dai 2 ai 3 mesi e che vedrà coinvolti ben 21’000 lavoratori che saranno lasciati a casa.

Saranno ben 11 gli impianti di produzione che cesseranno di lavorare nell’ambito della bancarotta, mentre sono 3 gli impianti in cui la produzione si interromperà temporaneamente.

Bancarotta a livelli record in UK

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Il numero delle persone o delle società dichiarate in stato di bancarotta in Inghilterra e Galles ha stabilito un nuovo record, come comunica il servizio del governo sulle insolvenze.

Nei primi tre mesi dell’anno sono state registrate 19062 società in bancarotta e 10713 IVA (in Inghilterra l’IVA è una modalità per i privati per evitare la bancarotta).

Lo specialità sulle insolvenze, Begbies Traynor, ha dichiarato che è previsto un aumento delle insolvenze personali intorno alle 125000 nel 2009. Ha affermato inoltre come “questo riflette sia i problemi dovuti ai debiti contratti, al numero record di disoccupati oltre ovviamente ai numerosi casi di bancarotta.”

La bancarotta Chrysler

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Il destino di Chrysler è passato da Washington ad un tribunale di Manhattan nella giornata di venerdì quando gli avvocati della casa automobilistica hanno cercato di definire il modo in cui l’azienda intende trattare i suoi lavoratori durante questo periodo di bancarotta.

Chrysler, il terzo produttore di auto negli USA, ha intrapreso la strada della bancarotta pilotata nella giornata di giovedì dopo aver raggiunto l’accordo con la FIAT.

General Motors si avvicina alla bancarotta e Sergio Marchionne al ruolo di AD Chrysler

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General Motors appare sempre più vicina alla bancarotta e i più danno già per spacciata l’azienda, nonostante la casa costruttrice americana ha ancora un mese di tempo per presentare un piano di ristrutturazione valido che sia in grado di convincere il governo americano a concedere gli aiuti richiesti.

La sfiducia arriva soprattutto dall’amministrazione Obama che ha fatto sapere di essere già al lavoro per realizzare una bancarotta rapida ed efficace nel caso in cui General Motors non riesca a dimostrare di poter tornare ad essere solvibile, circostanza sicuramente non sperata dai contribuenti americani a cui la bancarotta del colosso automobilistico comporterebbe un’aggravio di spesa quantificato in una cifra compresa tra i 5 e i 7 miliardi di dollari.

Il made in Italy colpito dalla crisi economica

Abbiamo parlato all’infinito di crisi economica e di colossi industriali sull’orlo del fallimento. Nessuno mai, infatti, fino a qualche mese fà, avrebbe mai pensato che aziende leader dell’economia mondiale come, ad esempio, Panasonic, Sony, Ing, General Motors o Ford potessero trovarsi in serie difficoltà e pensare, addirittura, ad un possibile fallimento.

Abbiamo parlato a dismisura di aziende relative al settore auto, al settore tecnologico e bancario pesantemente colpite dalla crisi economica è anche se la situazione ci è da subito apparsa più che grave, chissà perchè, sembrava quasi che non ci avesse colpito più di tanto.