Il petrolio viene da un’altra settimana totalmente negativa. Il prezzo del greggio è tornato sotto quota 45 dollari al barile, nel momento in cui due venerdì fa aveva nuovamente raggiunto i 50 dollari.

Il petrolio viene da un’altra settimana totalmente negativa. Il prezzo del greggio è tornato sotto quota 45 dollari al barile, nel momento in cui due venerdì fa aveva nuovamente raggiunto i 50 dollari.


Fitch, la famosa agenzia di rating, sostiene che questa decisione potrebbe portare anche alla bancarotta della Grecia ed una conseguente uscita dall’euro. Ieri pomeriggio sul Nymex, cioè il mercato delle materie prime di New York, il barile di greggio West Texas Intermediate è crollato sotto quota 90 dollari.

Prendendo in esame l’intera ottava, il prezzo del petrolio ha messo a segno un rialzo dello 0,3%.

Durante l’intera ottava il prezzo del petrolio ha perso l’1,6%, ma l’ultimo calo del prezzo dell’oro nero è dovuto principalmente ai timori che arrivano dalla Cina.

Con questo grande guadagno in una sola seduta, il petrolio ha messo a segno il più grande rialzo da più di due mesi ad oggi, questo grazie soprattutto ai dati macroeconomici arrivati dalla Cina e dagli USA, molto positivi per l’oro nero.

In particolare il future sul Crude con scadenza gennaio ha chiuso la seduta in rialzo del 3,2% a quota 83,86 dollari al barile, potendo beneficiare delle buone notizie che sono arrivate per l’oro nero dal settore macroeconomico.

Nella giornata conclusiva di venerdì scorso dell’ottava, dopo una seduta di pausa, il prezzo del petrolio è tornato a correre sul suo recente trend negativo, con il future sul Crude con scadenza dicembre che ha fatto registrare una perdita dello 0,4% a quota 81,51 dollari al barile.

Nelle principali piazze europee il petrolio ieri veniva scambiato a 83 dollari al barile.
Come anticipato l’Aie ha visto al rialzo le stime sulla domanda globale di petrolio per 2010 e 2011, in seguito all’aumento della domanda da parte soprattutto dei paesi emergenti.

Nonostante il trend rialzista sia stato messo in discussione molte volte, il greggio continua la sua crescita impetuosa, tornando sui valori molto vicini ai 90 dollari al barile.