
La Fondazione, dunque, anche a costo di indebitarsi, sottoscriverà una porzione di aumento di capitale in modo tale da non diluire in modo significativo la sua partecipazione, attualmente pari al 55% del capitale complessivo.
La Fondazione, dunque, anche a costo di indebitarsi, sottoscriverà una porzione di aumento di capitale in modo tale da non diluire in modo significativo la sua partecipazione, attualmente pari al 55% del capitale complessivo.
La cedola, dunque, risulta leggermente inferiore ai 0,97 euro prospettati dagli analisti e che avevano fatto registrare un netto rialzo alla quotazione in Borsa, che a Piazza Affari poco dopo la diffusione dei conti segna un rialzo dell’1,05% a 1,151 euro.
Il margine operativo lordo (EBITDA) è risultato pari a 123,6 milioni di euro, ossia in crescita rispetto ai 109,7 milioni del 2009, mentre risultato operativo (EBIT) è risultato pari a 59,6 milioni di euro.
Al 31 dicembre, infatti, è stata registrata una netta riduzione dell’indebitamento, inoltre sia Nomura che altri broker ritengono che nel corso dei prossimi mesi Enel beneficerà soprattutto dell’allarme nucleare sorto a seguito del terremoto in Giappone.
L’ipotesi di un aumento di capitale per Bpm, dunque, è già stata bocciata dai vertici dell’istituto bancario, compreso il direttore generale Fiorenzo Dalu, e dai sindacati.
A spingere al rialzo il titolo in Borsa è non solo il ritorno all’utile dopo il rosso del 2009 e le prospettive positive per l’esercizio in corso e per i successivi, ma anche e soprattutto la valutazione positiva arrivata stamane dagli analisti.
Ad incidere negativamente sull’andamento dei due titoli assicurativi della galassia Ligresti è soprattutto la valutazione negativa arrivata da Fitch, che ha tagliato il rating sulla solidità finanziaria di Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni portandolo da “BBB-” a “BB+”, con prospettive negative sul rating dei prossimi trimestri.
La decisione, come di consueto, è stata presa in sede di approvazione dei risultati realizzati nel corso dell’esercizio 2010, archiviato con un utile netto pari a 117,2 milioni, in crescita del 65% rispetto al 2009.
Le voci di una probabile ricapitalizzazione di Bpm sono state riportate alla luce dal quotidiano Milano Finanza, che ha parlato di un aumento di capitale da 600 milioni di euro e di un prezzo per ogni nuova azione compreso tra 1,25 e 1,75 euro.
Il rifiuto ad adottare il pacchetto di misure, dunque, ha reso più concreta la possibilità che anche il Portogallo sia costretto a chiedere aiuti all’Unione europea e al Fondo monetario internazionale, come già accaduto per la Grecia e l’Irlanda.
In apertura spicca senza dubbio il rialzo di oltre un punto percentuale da parte di Unicredit che beneficia sia della diffusione dei dati di bilancio 2010 sia dell’annuncio della distribuzione ai propri azionisti di un dividendo pari a 0,03 euro per azione.
Oggi gli occhi sono tutti puntati su Milano Assicurazioni e Fondiaria Sai, in quanto è attesa la presentazione del piano Unicredit per il salvataggio di Premafin e, a cascata, della controllata Fondiaria-Sai.
Ad incidere negativamente sul risultato sono state soprattutto le svalutazioni di asset e gli accantonamenti nel bilancio consolidato per oltre 400 milioni di euro. I ricavi hanno registrato un calo del 17,8% a 10,4 milioni, mentre l’Ebitda è risultato pari a 1,369 miliardi, ossia in calo del 6,9% rispetto al 2010.
La banca d’affari ha motivato la sua scelta spiegando di aver declassato il colosso alimentare per via della decisione del governo italiano di porre in essere una normativa capace di prevenire takeover ostili.