
Le vendite nette hanno registrato una crescita del 6,8% a 1.079,9 milioni, l’Ebitda ha segnato un incremento dell’85,1% a 107,8 milioni, mentre l’indebitamento netto è calato a 256,2 milioni rispetto ai 588 milioni registrati al 31 dicembre 2009.
Le vendite nette hanno registrato una crescita del 6,8% a 1.079,9 milioni, l’Ebitda ha segnato un incremento dell’85,1% a 107,8 milioni, mentre l’indebitamento netto è calato a 256,2 milioni rispetto ai 588 milioni registrati al 31 dicembre 2009.
Gli azionisti della società , dunque, riceveranno una cedola pressoché invariata rispetto allo scorso anno, nonostante nel corso del 2010 Esprinet abbia registrato un incremento sia dell’utile che dei ricavi.
La notizia non ha ancora ricevuto alcuna conferma ufficiale, tuttavia pare si tratti di un’operazione già pianificata nel corso del terzo trimestre 2010 ma attuata solo pochi giorni fa, in quanto il perfezionamento dell’operazione ha richiesto diversi mesi di trattative tra le parti, un periodo sfruttato da Fiat anche per verificare la disponibilità del fondo a ricevere un corrispettivo diverso dal pagamento in contanti.
La decisione è stata presa contestualmente all’approvazione dei risultati realizzati nel corso del 2010, archiviato con un utile netto in calo a 69 milioni di euro rispetto a 76 milioni del 2009.
Le indiscrezioni, al momento non confermate da fonti ufficiali, parlano dunque di un categorico rifiuto da parte di Salvatore Ligresti al nuovo accordo proposto da Groupama per aggirare l’obbligo di Opa e della volontà dell’azienda italiana di interrompere le trattative con i francesi.
La decisione della banca italiana, dunque, arriva a poche ore dall’entrata in vigore delle sanzioni stabilite dall’Unione Europea il 2 marzo scorso con lo scopo di mettere alle strette Gheddafi e costringerlo ad arrendersi.
L’assemblea degli azionisti, chiamata ad approvare il bilancio, la distribuzione degli utili e a nominare gli organi sociali, è stata convocata per il 29 aprile in prima convocazione e, eventualmente, per il 5 maggio in seconda convocazione.
Attraverso questa operazione, in particolare, l’operatore telefonico italiano ha incrementato la sua partecipazione in Sofora portandola dal 58% al 68% e la partecipazione in Telecom Argentina dal 18,3% al 21,1%.
La decisione è stata presa alla luce dei risultati realizzati nel corso dello scorso anno, chiuso con un utile netto pari a 108,6 milioni di euro, in calo dell’1,8% rispetto all’esercizio precedente, mentre i ricavi consolidati ammontano a quota 728,1 milioni, in calo del 2,6% sul 2009.
In base all’accordo, in particolare, Pramac, società attiva nella produzione di sistemi per la generazione di energia, e Renova Innovation Technologies, controllata della multinazionale russa Renova attiva nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, delle materie prime e in vari altri settori, daranno vita ad una joint venture nel settore dell’energia solare attraverso l’acquisizione da parte dei russi del 50% di Pramac Swiss.
La decisione è stata presa contestualmente all’approvazione dei conti 2010, anno durante il quale l’azienda ha realizzato un utile netto pari a 74,9 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 32,4 milioni del 2009, mentre i ricavi sono cresciuti del 15,8% a 1.626,3 milioni, una performance positiva ricondotta in larga parte all’incremento delle vendite nei paesi emergenti, cresciute del 36,7% a 124,4 milioni.
Grazie a questo nuovo contratto, in particolare, il gruppo si occuperà della ristorazione per i prossimi dieci anni nel suddetto aeroporto, dove già opera da oltre 20 anni e dove gestisce già 16 punti vendita, saliti a 17 con il nuovo contratto.
L’assemblea degli azionisti è stata convocata per il 13 aprile in prima convocazione e eventualmente per il 14 aprile in seconda convocazione.
Nella classifica sono presenti i fondi comuni a gestione attiva, così come pure i fondi “attivi”, ossia quelli in cui un gestore si espone su un titolo piuttosto che su un altro. Il primo posto della classifica è occupato da Axa World Funds Frm Italy, con un rendimento complessivo del 14,74%. Il secondo e terzo gradino del podio sono invece occupati rispettivamente da Leonardo Italian Oppuortunities (12,97%) e Fidelity Funds Italy Fund (12,75%).