Previsioni Istat 2013 economia italiana

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Un Pil Italia 2013 in contrazione dell’1,4%, in termini reali, a fronte di un’inversione a +0,7% nell’anno 2014 tenendo conto delle aspettative di ripresa per l’attività economica. Sono queste le previsioni 2013-2014 fornite dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) sull’economia italiana nel precisare come la ripresa del PIL nel 2014 sia attesa in base alle previsioni di un recupero della domanda interna.

Inflazione Italia 2013 in forte rallentamento

Inflazione

Continua dall’inizio dell’anno il forte rallentamento della dinamica ascendente dei prezzi. L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel rendere noti i dati preliminari sull’inflazione di aprile del 2013, ha infatti reso noto che l’indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare un aumento di appena lo 0,1% rispetto al mese precedente, e di +1,2% su base annua rispetto al +1,6% su base annua registrato nello scorso mese di marzo.

Inflazione 2013 marzo rilevazione definitiva

Nello scorso mese di marzo in Italia l’inflazione si è attestata all’1,6% su base annua rispetto al dato provvisorio di +1,7%. A comunicarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica che ha quindi limato al ribasso il dato definitivo sull’indice dei prezzi al consumo del mese di marzo del 2013 rispetto alla stima provvisoria.

Dati annuali Istat risparmio e reddito famiglie italiane

Una percentuale pari nel 2012 all’8,2%. E’ questo il dato sulla propensione al risparmio che, rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica, ha fatto registrare un calo anno su anno dello 0,5%. L’Istat ha fornito il dato annuale sulla propensione al risparmio in Italia dopo aver rilevato che nel quarto trimestre del 2012 l’indicatore, all’8,3%, ha fatto registrare un calo di 0,2 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, e di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Inflazione marzo 2013 al sesto calo consecutivo

Per i prezzi al consumo in Italia siamo giunti al sesto calo consecutivo. Questo almeno stando ai dati provvisori sull’inflazione di marzo 2013 comunicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Nel dettaglio, l’indice rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica ha fatto registrare un aumento rispetto al mese precedente dello 0,3%, e dell’1,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno quando invece nel febbraio scorso la variazione annua era stata di +1,9%.

Inflazione Italia 2013 sotto il 2%

In linea con le attese prosegue in Italia il rientro dell’inflazione, ovverosia dei prezzi al consumo. Questo almeno stando alle rilevazioni dell’Istat che ha reso noto che nello scorso mese di febbraio del 2013, in base ai dati preliminari in possesso da parte dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’inflazione ha fatto registrare un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente, e dell’1,9% rispetto al mese di febbraio del 2012.

E così l’inflazione su base annua scende sotto la soglia psicologica del 2%, se i dati definitivi andranno a confermare quelle che sono le stime provvisorie, dopo che nel 2012 la media è stata pari al 3% e dopo che nello scorso mese di gennaio l’indicatore, sempre su base annua, aveva fatto registrare un aumento pari al 2,2%.

Inflazione Italia 2013 confermata in discesa

In linea con le stime preliminari nello scorso mese di gennaio del 2013 l’indice dei prezzi al consumo è aumentato su base annua del 2,2%, e dello 0,2% rispetto al mese precedente. A rilevarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) a conferma di come l’inflazione in Italia stia rallentando rispetto ad una media 2012 posizionata al 3%.

La discesa dell’inflazione si spiega con il rientro dei prezzi dei beni energetici, mentre tensioni al rialzo sono state rilevate dall’Istituto per i generi alimentari non lavorati con particolare riferimento ai vegetali freschi. Il dato definitivo sui prezzi al consumo di gennaio 2013 porta l’inflazione acquisita per l’intero anno allo 0,8%.

Inflazione Italia 2013 in progressivo rallentamento

Dopo un’inflazione media al 3% nel 2012, in Italia i prezzi al consumo, anche se con una dinamica lenta, si stanno via via raffreddando. Questo stando alle rilevazioni preliminari dell’Istat per il mese di gennaio del 2013, da cui è emersa un’inflazione in aumento dello 0,2% rispetto a dicembre 2012, e del 2,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ovverosia confrontato con il mese di gennaio del 2012.

La discesa percentuale su base tendenziale dei prezzi al consumo è quindi dello 0,1% visto che a dicembre del 2012 l’indice aveva fatto registrare rispetto al mese di dicembre del 2011 un aumento del 2,3%. In base ai dati provvisori Istat il valore di gennaio 2013 porta in proiezione annua l’inflazione già acquisita a +0,8%.

Piazza Affari valore reale ai minimi dagli anni ‘30

Nonostante il rally degli ultimi mesi, Piazza Affari continua a essere un listino azionario nettamente sottovalutato nel lungo periodo. In termini reali il listino milanese vale meno che nel 1943, quando in Italia c’era ancora la dittatura di Benito Mussolini. Il dato emerge dal grafico elaborato dall’ufficio studi di Mediobanca considerando l’indice Mediobanca total return, che evidenzia l’andamento delle quotazioni a Piazza Affari dagli anni ’30 del secolo scorso ad oggi. Si tratta di un indice azionario che include i dividendi ed è rettificato per l’inflazione.

Inflazione media 2012 in Italia

In Italia nel 2012 l’inflazione media si è attestata al 3%. A rilevarlo è stato in data odierna l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) tenendo conto dei dati preliminari del mese di dicembre del 2012, caratterizzati in particolare da prezzi al consumo in aumento dello 0,3% rispetto al mese di novembre del 2012, ed in aumento del 2,4% rispetto al mese di dicembre del 2011.

Stando ai dati preliminari dell’Istat, quindi, il mese scorso su base annua l’inflazione ha ulteriormente rallentato rispetto al +2,5% rilevato nel mese di novembre del 2012. L’Istituto Nazionale di Statistica ha spiegato il calo con la progressiva discesa dei prezzi dei beni energetici non regolamentati rispetto ai massimi toccati nel primo semestre dello scorso anno.

Come investire in Btp nel 2013 secondo Azimut

Secondo Stefano Mach, money manager di Azimut, l’investimento in Btp resta molto interessante nonostante la discesa dello spread sotto 290 punti base avvenuta nella giornata di ieri. Il gestore punta maggiormente sulle scadenze brevi. In un’intervista a Il Sole-24 Ore, Mach ritiene i Btp molto attraenti “perché in questa fase sono pochi gli investimenti che, a parità di rischio, offrono gli stessi rendimenti”. Mach consiglia di “vendere le scadenze più brevi (uno/due anni) e di acquistare e/o tenere quelle a quattro/cinque perché danno un rendimento più interessante e sono un investimento più efficiente”.

Prezzi al consumo Istat novembre 2012 confermati

In linea con le indicazioni fornite in via provvisoria, nello scorso mese di novembre del 2012 in Italia l’indice dei prezzi al consumo, ovverosia l’inflazione, ha fatto registrare un calo dello 0,2% rispetto al mese precedente, ed un aumento su base annua pari al 2,5%.

A darne notizia è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel precisare come, in virtù dei dati definitivi di novembre, l’inflazione 2012 acquisita si confermi al 3%. L’inflazione italiana, dopo essersi attestata per diversi mesi sopra la soglia del 3%, si sta ora confermando sotto tale soglia a fronte di un calo che non è solo congiunturale, ma anche tendenziale.

Inflazione novembre 2012 in discesa

Grazie al raffreddamento dei prezzi dei beni energetici nel corrente mese di novembre del 2012 in Italia l’inflazione si è attestata in calo. Ne da notizia l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel precisare come l’indice dei prezzi a consumo, in base ai dati provvisori di novembre del 2012, si sia attestato in calo dello 0,2% rispetto al mese precedente, mentre su base annua l’inflazione segna un +2,5% in calo rispetto al dato definitivo di +2,6% dello scorso mese di ottobre del 2012.

Grazie a questa dinamica dei prezzi, riferisce altresì l’Istat con un comunicato ufficiale, l’inflazione acquisita per l’intero 2012 rimane ancorata al 3%. Stabile all’1,5% è anche la cosiddetta inflazione di fondo, ovverosia quella depurata dai beni energetici e dagli alimentari freschi che sono le componenti più volatili nella rilevazione e determinazione dei prezzi.

Inflazione italiana ottobre 2012 sotto il 3%

Nello scorso mese di ottobre del 2012 in Italia l’inflazione è scesa ben al di sotto della soglia del 3% attestandosi al 2,6%. A comunicarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel confermare la lettura provvisoria annua relativa alla rilevazione dell’indice dei prezzi al consumo.

Il mese scorso l’inflazione è quindi fortemente diminuita rispetto al mese di settembre del 2012 quando il carovita viaggiava al 3,2%. L’Istat ha comunque precisato come una quota parte del calo dell’indice sia frutto del confronto favorevole rispetto al mese di ottobre del 2011 quando si sentirono eccome sui prezzi gli effetti legati all’aumento dell’aliquota Iva dal 20% al 21%.