Composizione portafoglio obbligazionario a medio rischio

In relazione al periodo autunnale che sta per arrivare anche per le obbligazioni vale lo stesso discorso fatto per le azioni, in altre parole c’è chi preferisce non rischiare e puntare alla sicurezza, anche se questo significa avere rendimenti estremamente bassi, e chi invece preferisce correre qualche rischio nella speranza di riuscire a guadagnare di più.

Tuttavia, anche in questo caso il consiglio degli esperti è sempre lo stesso, ossia diversificare il proprio portafoglio in modo tale da rischiare nella speranza di ottenere rendimenti più elevati ma al tempo stesso assicurarsi dei profitti bassi ma certi.

Investire in Borsa autunno 2010

La situazione dei mercati azionari continua ad essere instabile e incerta, per cui guardando ai possibili investimenti da effettuare nelle prossime settimane bisogna distinguere a seconda di quelle che sono le previsioni per i prossimi mesi.

Secondo gli esperti, in particolare, i pessimisti, ossia coloro che temono una nuova recessione e che considerano fondato il pericolo di un’imminente deflazione dovrebbero puntare a settori che risentono poco dell’evoluzione del ciclo economico, come i beni di largo consumo, le utilities e i farmaceutici (es. Snam Rete Gas, Soris, Telecom Italia, Terna e Danone).

Rendimenti azioni paesi emergenti e corporate governance

Alla luce del perdurare della situazione di instabilità dei mercati finanziari gli esperti sono soliti consigliare agli investitori una diversificazione del proprio portafoglio di investimenti, di cui almeno una piccola parte dovrebbe essere dedicata alle azioni dei Paesi emergenti.

Ed è proprio questa categoria di azioni l’oggetto di un’interessante ricerca. La maggior parte degli investitori, infatti, collega la crescita del valore azionario esclusivamente alla rapida crescita economica, senza contare che da questo punto di vista svolge un ruolo di rilievo anche la corporate governance.

Previsioni prezzo oro fine 2010 Goldman Sachs

Negli ultimi tempi il prezzo dell’oro è notevolmente salito a causa dell’instabilità dei mercati finanziari e della situazione di crisi generale che ha portato la maggior parte degli investitori a puntare sul metallo giallo per evitare spiacevoli sorprese. Con il progressivo miglioramento della situazione, tuttavia, si pensava che il prezzo dell’oro, così come pure l’interessamento da parte degli investitori, sarebbe progressivamente calato, ma a quanto pare non è così.

A smentire questa convinzione, infatti, è non solo il permanere della condizione di instabilità e una ripresa decisamente più lenta del previsto, ma anche le previsioni di Goldman Sachs, secondo cui nei prossimi mesi le quotazioni del metallo giallo saliranno fino a raggiungere i 1.300 dollari all’oncia.

Raccolta fondi di investimento luglio 2010

Secondo le rilevazioni di Assogestioni, in Italia a luglio 2010 la raccolta dei fondi di investimento ha registrato una perdita pari a 1,9 miliardi. Si tratta, quindi, del terzo saldo negativo consecutivo, dopo la perdita di 1,2 miliardi registrata a maggio e quella di 3,5 miliardi registrata a giugno.

Il settore rimane comunque attivo, basti pensare che da inzio anno sono stati incassati 603 milioni, tuttavia il problema principale sembra essere la propensione dei consumatori a scegliere altri tipi di investimenti, anche se non bisogna trascurare il dato che vede una riduzione che ha riguardato più o meno tutte le forme di investimento.

Rischi dei corporate bond

I primi segnali della ripresa economica hanno scatenato una vera e propria corsa ai corporate bond, nonostante la situazione generale continua ad essere caratterizzata da instabilità ed incertezza gli investitori nell’ultimo periodo si sono mostrati molto interessati alle obbligazioni societarie, con un conseguente aumento della domanda che ha portato numerose aziende ad indebitarsi, basti pensare che da una recente stima è emerso che nel periodo compreso tra gennaio e luglio sono stati emessi bond aziendali per 194,3 miliardi di dollari, un dato molto vicino ai 197,7 miliardi del 2007, ossia del periodo precedente alla crisi.

Investire in titoli settoriali con gli Etf

Grazie agli Etf sempre più consumatori scelgono di investire puntando non ai singoli titoli ma ai panieri settoriali, ossia ad un’insieme di titoli che fanno capo a blue chips operanti nel medesimo settore di business.

Gli Etf, in particolare, sono fondi a gestione passiva che replicano gli indici di borsa generali o settoriali e che hanno dalla loro parte costi di gestione piuttosto bassi e differenziali tra prezzi di vendita e di acquisto che nella maggior parte dei casi sono addirittura inferiori a 10 centesimi.

Investire in titoli in valute estere

Il consiglio degli esperti di diversificare il proprio portafoglio di investimenti al fine di limitare al massimo i rischi non riguarda solo la tipologia di titoli da includere nel proprio piano ma anche la valuta in cui sono emessi. La crisi del debito sovrano che ha investito l’Europa, infatti, ha portato gli investitori a valutare la possibilità di scegliere titoli in dollari americani o in altre valute diverse dall’euro, un’idea da non escludere.

Ancora una volta, dunque, la parola d’ordine è diversificazione, per evitare spiacevoli sorprese il consiglio è quello di includere titoli emessi sia in euro che in altre valute. Si ritiene, infatti, che il problema della debolezza dell’euro caratterizzerà anche i prossimi anni.

Misura componenti portafoglio investimenti per evitare rischi

Data la situazione di incentezza che continua a caratterizzare i mercati finanziari mondiali, gli esperti non fanno che sottolineare la necessità di diversificare il proprio portafoglio di investimenti per limitare al massimo i rischi. Alla luce di questo consiglio, che trova d’accordo praticamente tutti, gli investitori si chiedono quale sia la misura delle diverse tipologie di investimento che deve andare a comporre il proprio piano di investimenti al fine di evitare rischi inutili.

Inutile dire che tutto dipende da quanto l’investitore sia disposto a rischiare, tuttavia in linea di massima si ritiene che una quota di almeno il 10% di azioni sia in grado di bilanciare i rendimenti a prescindere dalle scelte di mercato. Questa, dunque, rappresenta una soluzione di massima prudenza, chi invece sente di poter rischiare può addirittura arrivare a detenere una quota del 30%.

Previsioni Borsa estate 2010

Gli investitori sanno bene che anche durante l’estate non bisogna assolutamente abbassare la guardia e preservare i propri investimenti da possibili rischi, visto che anche nel corso dei prossimi mesi sono previsti alti e bassi e un perdurare della situazione di incoerenza tra l’andamento dell’economia e quello dei mercati finanziari.

E’ proprio per questo motivo che prima di partire per le vacanza gli esperti consigliano di fare qualche aggiustamento al proprio portafoglio di investimenti per evitare spiacevoli sorprese. Anche in questo caso il consiglio è quello di diversificare puntando non solo ad azioni italiane ed europee ma anche a quelle che riguardano le restanti borse mondiali, guardando soprattutto ai Paesi Emergenti.

Rendimenti più elevati di Btp e Bot

La situzione economica incerta e la crisi del debito pubblico hanno portato gli investitori ad avere un approccio diverso nei confronti dei vari strumenti finanziari. Il consiglio degli esperti, in ogni caso, è quello di diversificare il proprio portafoglio di investimenti, in una fase incerta come quella attuale non è assolutamente consigliabile affidare il proprio budegt ad un unica alternativa, tralasciando le restanti opportunità offerte dal mercato.

Il consiglio degli esperti appare ancora più fondato soprattutto se inquadrato nell’ottica della situazione attuale, caratterizzata da rendimenti piuttosto bassi e da tassi di interesse al minimo storico, circostanza che rende i titoli di Stato decisamente meno appetibili.

Titoli europei con maggior potenziale di crescita

Nel secondo semestre dell’anno, secondo gli esperti interpellati da CorrierEconomia, a Piazza Affari i titoli che brilleranno di più saranno Atlantia, Autogrill, Bulgari, Enel, Eni, Fiat, Finmeccanica, Generali, Intesa Sanpaolo, Luxottica, Mediobanca, Parmalat, Prysmian, Snam Rete Gas e Telecom Italia.

Per quanto riguarda le borse europee, invece, si ritiene che a dare maggiori soddisfazioni saranno i titoli relativi a tutte quelle aziende quotate in Borsa che riusciranno a trarre beneficio dalla riprese economica, ossia le cosiddette società industriali “cicliche”, nonchè tutte quelle che beneficeranno della crescita delle esportazioni per via dell’indebolimento dell’euro.

Strumenti per investire in oro e argento

La volatilità dei mercati finanziari ha fatto schizzare in alto il prezzo dell’oro, il metallo giallo negli ultimi mesi ha segnato infatti un rialzo del 36%. A beneficiare di questa situazione di instabilità ed incertezza, tuttavia, sono stati anche altri metalli preziosi, tra cui soprattutto l’argento, il cui prezzo è salito del 7% nell’ultimo anno.

In questo contesto, dunque, è sempre più diffuso il ricorso degli investitori ai certificati emessi dalle banche e che hanno come sottostante metalli preziosi e materie prime. Questo tipo di strumento, infatti, rappresenta il modo più più agevole per investire in metalli anche somme piuttosto esigue.

Investimenti in Italia in calo nel 2009

In base ai dati raccolti dall’Istat gli investimenti fissi lordi in Italia nel corso dello scorso anno sono diminuiti del 12,1%, registrando così un’ulteriore contrazione rispetto al 2008, quando il calo si era attestato al 4,0% dopo la crescita dell’1,7% del 2007. E’ evidente, dunque, che la riduzione degli investimenti è una conseguenza della crisi economica e finanziaria iniziata nella seconda metà del 2008.

Sia nel 2008 che nel 2009 la riduzione degli investimenti ha riguardato tutti i settori dell’economia, in particolare per l’industria è stato registrato un calo del 14,9% nel 2009 e del 4,1% nel 2008 mentre nei servizi la contrazione è stata del 10,6% nel 2009 e del 4,0% nel 2008.