Situazione settore petrolifero

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Il ministro del Petrolio del Kuwait, Ahmad al-Abdullah al-Sabah, ha affermato che l’Opec potrebbe aumentare la produzione se i prezzi del petrolio al barile salissero sopra i 100 dollari a settembre.

Il ministro, ha anche affermato come la domanda sia ancora debole anche se in Asia si iniziano ad intravedere i primi segnali della ripresa. Questa mattina il prezzo al barile era sopra ai 71 dollari, cifra che non raggiungeva da sette mesi. I future sul light crude nei mercati asiatici salivano di 1.01 dollari a 71.01 dollari, dopo aver toccato anche l’apice di 71.10 dollari.

Morgan Stanley spinge Unicredit

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Partenza strana per le borse europee, dopo la chiusura in positivo ieri sera di Wall Street oggi a Piazza Affari il FTSE Mib guadagna lo 0.32% risultando così migliore del Cac40 di Parigi che perde lo 0.17% e del FTSE di Londra che perde lo 0.52%.

Sembra inarrestabile il rincaro del barile di petrolio che ormai ha superato la soglia dei 68 dollari, arrivando a valere 68.6 dollari al barile. In scia di questo risultato Eni segna uno +0.22%, Saipem guadagna lo 0.25% mentre Tenaris segna +0.17%.

Eni propone un’agenzia per stabilizzare il prezzo del petrolio

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L’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, durante una conferenza stampa, ha annunciato che nel corso del G8 per l’energia Eni proporrà la costituzione di un’agenzia internazionale per il petrolio che rappresenti sia i paesi produttori che quelli consumatori.

Lo scopo di questa proposta è quello di porre fine alla volatilità del prezzo del petrolio che negli ultimi anni è salito da 50 a 150 dollari per poi scendere nuovamente a 50 dollari, una situazione che risulta dannosa per tutto e per tutti.

Petrolio in calo, Eni primo produttore in Africa

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Il petrolio rallenta nella sua corsa e torna sotto la soglia dei 60 dollari, che aveva raggiunto grazie alle previsioni future riguardo un ritorno ad una condizione economica migliore, soprattutto per quanto concerne il settore casa.

Il petrolio è sceso di 24 centesimi arrivando a valere 58.79 dollari al barile, comunque a Milano Eni ha recuperato dai minimi giornalieri, aiutato dal fatto di essere il primo produttore in Africa con 1 milione di barili di petrolio al giorno.

Situazione petrolio, Eni firma accordo con Egitto

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Negli ultimi giorni la quotazione del petrolio ha ripreso a salire, superando la quota dei 60$, cifra che non toccava dal novembre 2008.

Il rialzo del prezzo del petrolio è legato soprattutto ai dati emanati dal governo americano per quanto riguarda il deficit nazionale (27.58 miliardi di dollari).

Il prezzo del petrolio cala drasticamente per la riduzione della domanda

Il prezzo del petrolio è ulteriormente calato a causa del rallentamento economico mondiale che ha tra le sue principali conseguenza la drastica riduzione della domanda da parte dei consumatori. Le preoccupazioni sono ulteriormente alimentate dalle continue e pesanti perdite registrate a Wall Street e, soprattutto, da una riduzione record delle esportazioni da parte del Giappone.

OPEC, il calo parte da ottobre

prezzo del petrolio in discesa

Secondo quanto rivela il media Bloomberg, il calo della produzione dei membri OPEC – l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio – avrebbe avuto il via già da inizio ottobre, e pertanto quasi un mese prima rispetto all’annuncio della stessa Organizzazione sul primo taglio del proprio output da due anni a questa parte.

Continua discesa del prezzo del petrolio

prezzo del petrolio in discesa

Nel mese di luglio il prezzo del petrolio è stato di 147 dollari a barile, rispettando le previsioni degli analisti che sostenevano che si era sulla strada dei 200 dollari al barile.

In estate, quindi, sembrava che non esistessero altre notizie se non quelle che parlassero del fatto che il prezzo del petrolio sarebbe continuato ad aumentare.

Ora invece si sta assistendo ad una caduta dei prezzi che secondo molti è il risultato di un rallentamento dell’economia mondiale che avrà come conseguenza la riduzione della domanda di petrolio.

Prezzo del petrolio, BNP prevede calo del 18%

oleodotto per il trasporto del petrolioUn’analisi condotta da BNP Paribas, la più importante banca transalpina, stima che il prezzo del petrolio diminuirà del 18% durante il prossimo anno: uno studio, quello dell’istituto di credito francese, che va a inserirsi in un più ampio scenario negativo sul breve termine, confermato dai più attesi report di questo inizio autunno.

Secondo la BNP il prezzo del greggio sarà mediamente pari a 95,20 dollari al barile durante il 2009, per poi salire intorno ai 105 dollari nel 2010, che sono comunque molto più bassi dei precedenti 115,80 dollari previsti già per il 2009.

Shell sospende produzione a Sidney

impianto petrolifero antico della shell

La Royal Dutch Shell, una delle raffinerie più importanti dell’Australia, ha annunciato ufficialmente l’intenzione di sospendere i lavori nell’impianto produttivo di Clyde a partire dalla fine di novembre.

La causa di tale decisione è riconducibile alla necessità di provvedere a dei lavori di ristrutturazione nell’impianto australiano, dopo che diverse interruzioni straordinarie hanno minato la continuità lavorativa nell’ultimo anno.

Nuove esplorazioni in vista per Eni

Presidente dell\'Eni durante una conferenza

Stando a quanto ufficialmente comunicato alla stampa, Eni starebbe progettando nuovi investimenti alla ricerca di petrolio e gas naturale nelle aree territoriali della Papua Nuova Guinea, al fine di incrementare ulteriormente le riserve di materie prime in possesso della compagnia.

A confermare l’operazione è stato lo stesso Primo Ministro del Paese interessato ai nuovi impieghi di Eni, Michael Somare, che ha annunciato ai giornalisti presenti che la Eni potrebbe compiere nel territorio dello Stato alcuni investimenti similari a quelli già messi a segno da un’altra grande società del settore, la Exxon.

Il petrolio potrebbe diventare presto meno caro

una comunissima pompa di benzina

Secondo quanto riportano alcuni manager del settore, e diversi analisti di mercato, il prezzo del petrolio potrebbe calare notevolmente entro la fine della settimana in corso, a causa dell’evidente debolezza nella crescita economica statunitense, che mostrerebbe pertanto in questi giorni i suoi influssi sulla domanda di greggio.

Entro il 10 ottobre è pertanto previsto l’atteso calo, che dovrebbe peraltro manifestarsi in maniera imponente, riportando alla memoria degli andamenti visti solo a inizio estate.

Wall Street, le trattative continueranno ancora

un mucchio di dollari americani

Le trattative per il salvataggio del sistema finanziario per la negoziazione del prestito di 700 miliardi di dollari promosso dal Governo si protrarranno ancora per una settimana.

Questa attesa è dovuta al fatto che molti investitori nella giornata di ieri, lunedi 22 Settembre, hanno guardato con molto scetticismo l’idea di dare pieni poteri al Ministero del Tesoro americano per acquistare grossi quantitativi di debito dai maggiori gruppi finanziari.