Recessione italiana, ma futuro roseo o quasi

andamento economia italiana con grafico

Confindustria afferma che l’economia italiana si trova in una fase di recessione e che per il 2008 è prevista una diminuzione del PIL pari allo 0.1%.

Il Governo, invece, aveva stimato, nel documento di programmazione economica e finanziaria, un incremento dello 0.5% .

La previsione di Confindustria è quindi un dato in forte contrasto con quanto detto dal Governo, e questo fa porre le basi per un terzo periodo di recessione per l’Italia, dopo lo sciopero petrolifero del 1975 e la crisi finanziaria del 1993.

Alitalia: smentito il blocco dei voli

Alitalia, smentito il blocco dei voli

I sindacati a termine di un confronto con il commissario di Alitalia Fantozzi riferiscono che sussistono problemi nella fornitura di carburante per Alitalia da parte di Eni.

I sindacati smentiscono fortemente le notizie che volevano, da domani, un fermo dei voli, rassicurando sia i lavoratori della compagni di bandiera, sia i clienti, sulla infondatezza della notizia, aggiungendo inoltre che il commissario Fantozzi non ha riferito nessuna comunicazione sul blocco dell’attività.

Petrolio: le riserve basteranno solo per 80 anni

Le riserve di petrolio stimate in 6 miliardi di barili, si và verso energie alternative

Riseve di petrolio per soli 80 anni, è questo l’annuncio shock dell’ad di Eni, Paolo Scaroni.
Le riserve di greggio rimanenti sono stimate in circa 6 miliardi di barili a fronte di un consumo che ad oggi ha raggiunto l’incredibile cifra di circa 1000 miliardi di barili

Una ristretta quantità, vista anche la crescente richiesta dei paesi in pieno boom economico quali Cina, Russia ed India.

Effetti dell’uragano Gustav

uragano katrina

Il greggio continua a scendere, a causa dello scatenarsi dell’uragano Gustav sulle coste degli Stati Uniti.

Nella seduta di ieri ha perso oltre 4 dollari al barile, a causa del timore che l’uragano possa causare ingenti danni agli impianti petroliferi. Attualmente, Gustav ha portato già alla chiusura di ben nove impianti petroliferi.

Oltre al petrolio, sono in forte discesa anche i futures sul gas, che perdono quasi il 7%.

Petrolio e cambio Euro-Dollaro

Dollaro

Il dollaro continua a perdere quota sull’euro e il prezzo del barile di petrolio continua a salire, una situazione non troppo rosea per l’economia del vecchio continente che si trova così in una situazione non facile per le esportazioni.

Considerato il fatto che il prezzo del petrolio è valutato in dollari all’Europa non dispiace che l’Euro sia forte, ma gli analisti sostengono che entro un anno il prezzo di un barile di petrolio possa raggiungere la soglia psicologica dei 200 dollari mentre il cambio euro-dollaro dovrebbe portarsi intorno a 1,2.

Monopolio energia

Eni EnergiaSecondo quanto dichiarato dall’authority, l’Eni, principale rivenditore di gas naturale d’Europa, occupa nel mercato italiano una posizione dominante in grado di danneggiare la corretta competizione nell’area.

Secondo quanto dichiarato da Alessandro Ortis, dell’authority per l’elettricità e il gas naturale, il settore in questione sarebbe particolarmente in ritardo in termini di efficienza di mercato e sviluppo delle infrastrutture. Il mercato nazionale del gas naturale, ha proseguito Ortis, è dominato pesantemente da Eni, in ogni parte della catena.

Aumento prezzi alimentari

Non che ci fosse bisogno di un annuncio (anzi di uno studio ufficiale) della Banca Mondiale per averne sentore. Tuttavia una conferma piuttosto autorevole di quanto l’uso e abuso di biocarburanti abbia nuociuto ai prezzi alimentari, è arrivata proprio nelle scorse ore grazie all’istituzione finanziaria internazionale.

La Banca Mondiale ha infatti dichiarato che a causa del forte incremento nell’utilizzo di biocarburanti, il peso sul prezzo dei prodotti alimentari è aumentato di circa il 75%.

Quanto annunciato dalla Banca Mondiale contrasta pertanto le dichiarazioni del presidente statunitense George W. Bush, che pochi giorni fa aveva reso noto che la principale responsabilità nel caro-prezzi dei cibi era da attribuirsi alla Cina e all’India, e allo sfrenato aumento della loro domanda alimentare.

USA: mercato auto negativo

Previsioni ancora negative per il mercato automobilistico statunitense. Gli analisti prevedono infatti un vistoso rallentamento per l’intero 2008, annullando tutte le speranze nutrite dagli operatori per un recupero durante la seconda metà dell’anno.

Il più grande mercato auto del mondo, quindi, pare destinato alle sofferenze anche per il semestre appena iniziato. Così come sul trend negativo, c’è concordia anche sulle cause che hanno condotto alla crisi del settore, derivanti da una combinazione tra l’incremento incontrollato dei prezzi del gas e del petrolio, e le strette creditizie che riducono le possibilità di acquisto da parte dei consumatori.

In rosso le borse mondiali

Rosso è il colore che contraddistingue i derivati in Usa in questi giorni. A pesare è il greggio, dal momento che il nuovo prezzo del petrolio, anche se non ha raggiunto i temuti 144 dollari al barile, rimane a quota 142 e non lascia presagire niente di buono per il futuro.

Perdono il Nasdaq (-13,55% nel confronto semestrale) e l’S&P500 future con scadenza a settembre (-12,83% il dato semestrale). Rosso, un rosso sempre più vivo, è anche il colore delle borse europee, che temono un innalzamento del tasso di inflazione dovuto alla corsa del prezzo del petrolio. Londra, nella giornata di ieri, ha fatto registrare un inflessione del 2,57%, stessa percentuale per Madrid e Parigi, mentre Francoforte si è arrestata a quota -2,13%. Delle stesse dimensioni, il calo degli indici italiani.

Borse europee in calo

Borse europee in calo. Regge Londra, mentre Milano, Parigi e Francoforte vanno tutte giù, trascinate in basso da Stati Uniti e Asia. Shanghai chiude al ribasso di oltre il 5%, Tokyo del 2% e Wall Street fa segnare un -3% dovuto principalmente ai titoli bancari e auto, oltre che al prezzo del petrolio che raggiunge e supera quota 140 dollari a barile.

Anche per quanto riguarda Piazza Affari, vanno male i bancari e quelli connessi al settore auto, a causa dell’incremento del costo del carburante. Tengono bene, al contrario, i titoli legati al settore energetico. Tenaris, per esempio, ha chiuso anche questo venerdì con un rialzo significativo, portandosi a un +5,06% su base settimanale e un +20,06% su base mensile. Primo produttore italiano di tubi in acciaio non saldati per il settore automobilistico, energetico e meccanico, fa registrare un +48,69% su base semestrale. Bene anche Saipem ed Eni, trascinate al rialzo dal prezzo del greggio.

Buoni benzina

Come tutti sanno, la domanda crea l’offerta e oggi più che mai la domanda del petrolio, se pur con qualche discesa negli ultimi 3 anni, è ai massimi livelli. La forte domanda di petrolio ha causato l’aumento del prezzo al barile e si ipotizza che possa crescere ancora fino a raggiungere i 200 dollari al barile.

Gli automobilisti e i risparmiatori sono in forte preoccupazione tantè che molte multinazionali tra cui anche le banche hanno deciso di lanciare una campagna marketing senza precedenti offrendo ai propri clienti buoni benzina. I buoni benzina stanno diventando anche un mezzo per attirare nuova utenza.

I buoni benzina vengono erogati sempre con una lauda contropartita come ad esempio la campagna di Conto Arancio da diritto da 50 a 80 euro di buoni benzina a tutti i nuovi clienti mentre Cartasì, per i clienti che pagano con Cartasì Quattroruote, dà diritto ad ottenere uno sconto del 2% presso tutti i distributori Esso. E per rimanere in tema, persino Esso, con la sua famosa raccolta punti, non fornisce più regali di uso comune, ma veri e propri buoni benzina.