Axa appoggia piano industriale Banca Mps

Il piano industriale di Banca Monte dei Paschi di Siena ha ottenuto il sostegno del gruppo assicurativo francese Axa, che distribuisce polizze in Italia anche attraverso la joint venture di bancassurance Axa-Mps guidata dal ceo Frédéric de Courtois. Axa è anche uno dei principali soci di Banca Mps, considerando che controlla il 3,72% del capitale della banca di Rocca Salimbeni. Gli altri grandi azionisti sono Fondazione Mps, la famiglia Aleotti, Uniccop Firenze e Jp Morgan. Il ceo di Axa-Mps ha dichiarato che c’è pieno appoggio al piano, con l’obiettivo di avere una banca forte e indipendente.

Bilancio Banca MPS gennaio giugno 2012

Si è chiuso in netto rosso il primo semestre del 2012 per il Gruppo bancario quotato in Borsa a Piazza Affari MPS – Monte dei Paschi di Siena. Il risultato netto al 30 giugno del 2012 è infatti negativo per 1.617 milioni di euro per effetto delle svalutazioni sugli attivi finanziari e sull’avviamento.

Nello stesso tempo c’è stato nel semestre un netto miglioramento degli indici di patrimonializzazione, ed in particolare del Core Tier 1, mentre a livello operativo nei sei mesi MPS ha acquisito oltre 46 mila nuovi clienti.

Nessun “piano B” per Banca Mps secondo Profumo

Alessandro Profumo, presidente di Banca Mps, ha utilizzato un gioco di parole per sintetizzare il momento delicato dell’istituto senese di Rocca Salimbeni, sempre più impegnato a riorganizzare la propria struttura e le attività. Profumo ha dichiarato che “il piano B è fare il piano A”. Insomma, non si possono prendere scorciatoie nell’ambito del piano industriale ma Profumo è ottimista e ritiene che la banca riuscirà a superare il momento difficile mantenendo la sua indipendenza. Intanto, stamattina il titolo Banca Mps sale del 2,72% a 0,1625 euro.

Mps pagherà i nuovi Monti-bond in azioni

Banca Mps avrà la possibilità di pagare in azioni il costo dei nuovi titoli ibridi emessi a favore dello stato italiano. E’ scritto nel decreto legge Dismissioni, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale. Nel testo ci sono anche le norme relative al sostegno pubblico a favore dell’istituto di credito senese: la dimensione dell’esposizione nei confronti dello stato ammonta a 3,9 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi saranno utilizzati entro fine anno. Da questo importo 1,9 miliardi di euro serviranno per rimborsare i vecchi Tremonti-bond.

Piano Industriale MPS 2012-2015

Riequilibrare a livello strutturale la liquidità, rafforzare il capitale in quantità e qualità, e conseguire livelli di redditività sostenibili. Sono questi, in estrema sintesi, i tre punti chiave del Piano Industriale 2012-2015 del Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena, che è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione della società quotata in Borsa a Piazza Affari.

A livello operativo, in accordo con un comunicato emesso in data odierna da MPS, il Gruppo bancario mira a passare da un modello di produttività da volumi ad un modello da servizi a fronte di un forte potenziamento del private banking e del front office. Inoltre, tra gli obiettivi ci sono anche una nuova banca online ed una razionalizzazione dell’assetto a livello di Gruppo attraverso la chiusura di 400 filiali bancarie e l’incorporazione delle società controllate.

Mps potrebbe emettere oltre 3 miliardi di Tremonti bond

Oggi pomeriggio si riunirà il consiglio di amministrazione di Banca Mps. Fabrizio Viola, amministratore delegato del gruppo senese, presenterà agli azionisti il piano industriale e indicherà la rotta da seguire per far fronte alle richieste di rafforzamento di capitale avanzate dall’Eba. Domani il piano sarà presentato da Viola e Profumo ai mercati. Il ricorso ai Tremonti bond appare ormai scontato. La nuova emissione potrebbe superare i 3 miliardi di euro, in quanto si dovrebbe procedere con la ristrutturazione del prestito di 1,9 miliardi del 2009 e aggiungere una nuova richiesta di 1,2 miliardi.

Utile Banca Mps potrebbe triplicare nei prossimi tre anni

Secondo le previsioni di analisti finanziari, banche d’affari e broker raccolte da Bloomberg, l’utile di Banca Mps potrebbe triplicare nei prossimi tre anni. In base alle stime di consensus raccolte l’utile atteso per fine 2012 dovrebbe attestarsi a 245 milioni di euro, per poi salire a 435 milioni a fine 2013 e addirittura raggiungere i 607 milioni di euro entro fine 2014. Le previsioni di aumento degli utili nascono senza dubbio dalle aspettative di una importante manovra di riduzione dei costi, considerando che il mercato non è assolutamente pronto a scommettere sull’incremento dei ricavi considerando la difficile fase congiunturale attesa per i prossimi mesi.

Mps incasserà 200 milioni da vendita Biverbanca

Banca Mps è stamattina il miglior titolo dell’indice FTSE MIB di Piazza Affari. Il titolo della banca di Rocca Salimbeni sta guadagnando quasi il 3,5%, con la quotazione che si è attestata in area 0,193 euro. L’istituto bancario senese sta per chiudere la cessione del 60% di Biverbanca, che dovrebbe portare nelle casse di Siena poco più di 200 milioni di euro. L’ufficialità della conclusione dell’accordo dovrebbe avvenire entro fine settimana.

Ribilanciamento debito Fondazione Mps

La Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha comunicato di aver raggiunto l’accordo con le banche per il ribilanciamento del debito finanziario dell’Ente stesso proprio in concomitanza con la scadenza degli accordi di standstill con le banche finanziatrici in data 18 giugno 2012. La finalizzazione del negoziato è prevista nei prossimi giorni, quando saranno messi a punto tutti i dettagli tecnici e ci sarà l’approvazione di tutti gli organi competenti per deliberare l’accordo. Stamattina il titolo Banca Mps è il peggiore dell’indice FTSE MIB con un calo del 5% circa a 0,1765 euro.

Ipotesi Tremonti-bond per Banca Mps

Lunedì prossimo ci sarà il consiglio di amministrazione di Banca Mps, guidata dal presidente Alessandro Profumo e dall’amministratore delegato Fabrizio Viola. Il piano industriale che sarà presentato al cda, e il giorno dopo al pubblico, sarà improntato sul rigore e sul taglio dei costi. Il gruppo vuole tornare a rivedere livelli di redditività adeguati, dopo che nel primo trimestre dell’anno ha conseguito un utile netto di 54,5 milioni di euro. Per raggiungere l’obiettivo l’ad Viola potrebbe mettere in atto un piano che difficilmente potrà piacere ai sindacati.