
Possibile scivolone dell’argento

Al termine della giornata il prezzo dell’oro era tornato oltre quota 1900 dollari l’oncia, a 1903, mentre venerdì un’oncia valeva 1876 dollari.
Nel corso dell’intera settimana il prezzo dell’argento ha perso addirittura il 27%; era dal 1980 che non si registrava una settimana così negativa in termini di perdite.
Addirittura erano quasi sei mesi che non si registrava un rialzo così forte in una singola seduta.
Il future con scadenza giugno al NYMEX ha chiuso in rialzo dello 0,4% a quota 1.509,10 dollari l’oncia, con un massimo toccato nel corso della seduta di addirittura 1.519,20 dollari.
Per la precisione, i contratti con scadenza a dicembre hanno toccato massimi intraday a quota 1.300,07 dollari all’oncia.
L’argento dal canto suo invece ha chiuso in rialzo dello 0,2% a quota 20,81 dollari, arrivando a toccare valori che non si registravano addirittura dal 16 ottobre 1980, confermando l’ascesa dei metalli preziosi.
A spingere in alto il prezzo del metallo giallo è ancora una volta la crisi che ha colpito l’Europa, a fronte dell’incertezza dei mercati del vecchio continente gli investitori sono sempre più propensi a puntare sui metalli preziosi, primo tra tutti l’oro, anche se hanno iniziato a mostrare segnali di ripresa anche l’argento, il rame e il platino.