Banco Popolare contesta downgrade Moody’s

banco_popolareIl gruppo Banco Popolare non è affatto d’accordo con la decisione dell’agenzia di rating Moody’s di tagliare il giudizio sul merito di credito dell’istituto di credito. Moody’s ha abbassato il rating di lungo periodo a “Ba3” da “Baa3”, confermando l’outlook negativo, che presuppone la possibilità di nuovi declassamenti nei prossimi trimestri. E’ stato tagliato anche il rating di breve periodo a “NP” (Not Prime) da “P-3”. Inoltre, il Bank Financial Strenght Rating (BFSR) è stato tagliato a “E+” dalla precedente valutazione di “D+”. Banco Popolare contesta, però, questa decisione.

Banco Popolare timori sulla qualità del credito

Stamattina il titolo Banco Popolare è tra i cinque titoli bancari peggiori sul listino azionario milanese. Le azioni Banco Popolare soffrono l’effetto-Cipro, ma anche il brutto dato relativo all’ultimo trimestre del 2012. Infatti, la banca ha chiuso il quarto trimestre dello scorso anno con una perdita netta di 890 milioni di euro, nettamente al di sopra delle stime di consenso. A provocare l’aumento del passivo in bilancio sono state le rettifiche su Agos Ducato. A Piazza Affari il titolo è in calo del 4,66% a 1,063 euro.

Titolo Banco Popolare in rialzo per piano fusioni banca unica

Continua anche nel corso del pomeriggio la performance positiva realizzata dal titolo Banco Popolare e ricondotta in larga parte alle indiscrezioni di stampa circolate nel corso delle ultime ore in merito ad una probabile accelerazione del progetto di fusione banca unica.

Secondo quanto riportato da alcune fonti finanziarie, infatti, il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza del gruppo bancario si riuniranno nel corso del fine settimane, probabilmente già oggi, per predisporre il piano di fusione in forza del quale verranno aggregate le principali banche controllate dal gruppo, ovvero Banca Popolare di Verona, Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Lodi e Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno.

Banco Popolare vale almeno 3 euro

Quella di ieri è stata un’altra giornata difficile per i titoli bancari in particolare a Piazza Affari. Sugli istituti di credito continua a persistere la sfiducia degli investitori, inoltre ci sono tassi bassi, minime prospettive di rialzo e la ripresa dell’economia è molto lenta.

I moltissimi aumenti di capitale delle banche, tutti concentrati nello stesso periodo, hanno praticamente fatto esplodere la situazione.

Ieri a Milano Ubi Banca, in fase di aumento di capitale, ha perso il 3,3%, Mps ha perso il 3,1%, Bpm il 2,7%, Intesa Sanpaolo l’1,3%, Mediobanca l’1,7% ed Unicredit l’1,9%.