
Rimbalzo che non è andato a buon fine, infatti il valore del titolo è rimasto al di sotto della resistenza che si trova a quota 2,43-2,45 euro. Rimane così molto contrastato il quadro di breve periodo.
Rimbalzo che non è andato a buon fine, infatti il valore del titolo è rimasto al di sotto della resistenza che si trova a quota 2,43-2,45 euro. Rimane così molto contrastato il quadro di breve periodo.
Questo movimento non fa altro che confermare l’attuale quadro tecnico di breve periodo di Unicredit, che è molto fragile, come indicano anche gli esperti e come indica il recente scontro con quota 2,8 euro.
Se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno comunque questo calo a 2,17 potrebbe indicare il punto minimo della discesa delle ultime sedute.
Infatti la tenuta del supporto grafico a 2,45 euro e il forte ipervenduto potrebbero innescare un veloce recupero con un primo target in area 2,54-2,55 euro e un secondo verso 2,59-2,6 euro.
Unicredit era crollato sotto la soglia psicologica dei 2,7 euro e si stata addirittura avvicinando pericolosamente attorno ad un valore di 2,60, che indica il prossimo target in negativo da non raggiungere. Ben lontano dal target price di 3,26 previsto qualche giorno fa.
In chiusura di settimana scorsa Unicredit ha tentato un ulteriore aggancio a quota 2,8 euro, fallito però, anche se gli analisti e gli esperti vedono un quadro di breve periodo per il titolo costruttivo.
Si sta registrando quella che in gergo tecnico viene definita riduzione della pressione rialzista, in controtendenza alla risalita precedente, con i volumi degli scambi sul titolo della banca che stanno diminuendo sensibilmente.