Onu, 90 milioni di persone povere per la crisi economica

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L’Onu ha lanciato un allarme relativo alla crisi economica, cercando di distogliere lo sguardo di tutti dai soliti temi che normalmente vengono affrontati quando si parla di crisi economica, come il mercato azionario o la bancarotta delle grandi società colpite dalla crisi.

L’Onu, infatti, ha sottolineato un dato che troppo spesso viene trascurato, quello relativo al numero di persone che versano in condizioni di povertà e che la crisi ha contribuito ad accrescere notevolmente. Si stima, infatti, che sono 90 milioni le persone diventate povere a seguito della crisi.

Il Fondo Monetario Internazionale annuncia l’emissione di obbligazioni

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Il direttore del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn ha annunciato l’emissione di obbligazioni volte a raccogliere fondi da destinare ai paesi membri che versano in condizioni di difficoltà.

Queste obbligazioni, quindi, potranno essere acquistate dai Paesi membri e dalle loro banche centrali mediante la sottoscrizione di un accordo con il Fondo Monetario Internazionale, mentre per quanto riguarda il limite massimo di obbligazioni acquistabili questo verrà fissato dallo stesso Paese.

Stati Uniti in crescita per la fine del 2009

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Le previsioni relative alla fine della crisi economica sono le stesse quasi in tutto il mondo e vedono una prima lenta ripresa per la seconda metà del 2009 e una crescita più marcata nel corso del 2010.

Poche ore fa ha confermato questa previsione anche Charles Evans, il presidente della Federal Reserve di Chicago, che, riferendosi agli Stati Uniti, ha affermato che una prima lieve crescita verrà registrata nell’ultimo semestre di quest’anno mentre alla fine del 2010 la crescita economica del paese dovrebbe aggirarsi intorno al 3%.

Investimenti pubblicitari -12% nel 2009

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La crisi economica ha inciso pesantemente anche sugli investimenti pubblicitari che nel 2009 caleranno complessivamente del 12%, per poi iniziare una lenta ripresa nel 2010.

Nel primo semestre 2009, in particolare, si è registrato il calo più pesante, ossia il 18% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un risultato che va confrontato con quello analogo di altri paesi, tra cui il -13,5% del Regno Unito, il -12% degli Stati Uniti e il -19% della Spagna. Da questo punto di vista, invece, hanno retto meglio alla crisi economica paesi come la Germania (-1,5%) e la Francia (-3%).

Decreto anti-crisi approvato dal consiglio dei ministri

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il decreto anti-crisi che prevede una serie di misure per sconfiggere la crisi economica tra cui, secondo le indiscrezioni, alcuni interventi volti a far ripartire le imprese, alcune relativi al settore energetico, una semplificazione della burocrazia che farà risparmiare moltissimi soldi alle aziende e tanto altro.

Anzitutto però il decreto pensa alle fasce più povere prevedendo un ampliamento dei beneficiari della cosiddetta “social card” che verrà estesa alle famiglie con basso reddito e con figli di età inferiore ai 6 anni. Per gli anziani, inoltre, ci sarà un innalzamento della soglia di reddito fino a 8.000 euro.

Draghi prevede un calo del Pil del 5%

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Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi durante la presentazione del rapporto sull’economia abruzzese all’Aquila ne ha approfittato per parlare della condizione dell’Italia, a suo avviso tutt’altro che positiva.

Secondo il governatore, infatti, nella migliore delle ipotesi, cioè nel caso in cui la situazione resti invariata allo stato attuale, per la fine dell’anno il Pil dell’Italia calerà del 5%.

La Banca Mondiale taglia le stime sulla crescita 2009

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Brutte notizie in arrivo dalla Banca Mondiale che ha rivisto le sue stime precedenti prevedendo un peggioramento della situazione globale per il 2009.

La Banca Mondiale, in particolare, ha rivisto le sue precedenti previsioni portandole a -2,9% dal -1,7% di marzo, una decisione questa di rivedere al ribasso le previsioni che, come ha spiegato lo stesso istituto, deriva dalla crescente incertezza che continua a regnare a livello mondiale.

Ocse, arrivano i primi segnali positivi

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L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) solo pochi mesi fà, in occasione della diffusione del suo rapporto “Obiettivo Crescita”, aveva sottolineato la gravità della situazione in cui versava l’economia italiana prevedendo una recessione della durata di tre anni, previsioni che erano in netto contrasto rispetto a quelle di un gruppo di economisti che prospettavano una lenta e graduale ripresa a partire dal 2009.

A seguito del Superindice di Aprile, tuttavia, l’organizzazione sembra aver iniziato a cambiare idea parlando di una “possibile svolta” della situazione economica che vede coinvolta l’Italia, la Francia, il Canada e il Regno Unito.

Iata prevede nuove perdite per le compagnie aeree

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Che quello delle compagnie aeree fosse un settore pesantemente danneggiato dalla crisi economica è un fatto già noto, quello che forse non si riesce ad immaginare con sufficiente chiarezza è la gravità delle ripercussioni che la crisi ha avuto e contunua ad avere su questo settore.

Ma a rinfrescarci le idee ci pensa la Iata, l’associazione mondiale delle compagnie aeree che rappresenta circa 230 compagnie, ovvero il 93% del traffico internazionale di linea.

Bmw registra l’ennesimo calo

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Il gruppo Bmw rientra tra quelle case automobilistiche che hanno subito pesanti conseguenze a causa della crisi economica, una crisi che ancora oggi non riesce a far intravedere al gruppo tedesco alcun segnale di ripresa.

Di mese in mese, infatti, i risultati appaiono sempre peggiori. Durante il mese di maggio Bmw ha venduto 109.042 veicoli, ossia il 18,3% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Per il marchio Bmw, in particolare, il calo è stato del 21%, per le Mini del 19% e per le Rolls-Royce del 54%.

Ryanair registra la prima perdita dopo 20 anni

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La crisi economica e l’estrema volatilità del prezzo del petrolio hanno inciso notevolmente sui profitti delle compagnie aeree, soprattutto quelle low cost.

La compagnia irlandese Ryanair, in particolare, ha registrato dei risultati che si sono rivelati essere addirittura peggiori rispetto alle previsioni, un risultato negativo non solo perchè parliamo di ingenti perdite ma soprattutto perchè è il primo risultato in rosso in venti anni di storia della compagnia aerea.

Tremonti accusa le banche

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Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha approfittato dell’assemblea di Confcooperative per far sapere la sua personale opinione in relazione a ciò che riguarda il settore bancario e la crisi economica.

Tremonti, infatti, ha rivelato che per quanto riguarda gli istituti bancari c’è ancora molto da fare perchè, a suo avviso, il problema principale è che gli istituti bancari mettono in atto una finanza che è fine esclusivamente a se stessa.

Le condizioni del sistema finanziario secondo il Tesoro USA

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Timothy Geithner, segretario del Tesoro USA, ha parlato ieri al Congresso dicendo come il sistema finanziario in America stia dando i primi segnali di risveglio, e come gli stress test sulle banche operati due settimane fa abbiano dato nuova spinta ai mercati.

Il segretario del Tesoro ha dichiarato che “il sistema finanziario sta iniziando a guarire. Attualmente la grande maggioranza delle banche ha più capitali di quelli di cui hanno bisogno per essere considerate ben capitalizzate dalle autorità di controllo.”

Mondadori e Rcs chiudono in rosso il primo trimestre 2009

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Il primo rimestre del 2009 è stato tutt’altro che positivo per Mondadori e Rcs, i due gruppi editoriali più importanti in Italia.

Mondadori, in particolare, ha registrato una perdita di 1,8 milioni di euro, un risultato disastroso se paragonato all’utile di 17,7 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2008. Per quanto riguarda gli altri dati di bilancio il fatturato consolidato ha subito un calo del 23% scendendo a quota 354,5 milioni di euro, il margine operativo è calato del 70,7% a 14,2 milioni di euro mentre il risultato operativo è risultato essere pari a 8 milioni di euro rispetto ai 38,2 registrati nl 2008.