
Alla crisi regge solo la grande distribuzione

Molti i dati che vengono offerti in stima nel rapporto, e sono davvero uno peggio dell’altro. Il primo e principale, da cui derivano tutti gli altri, è il valore negativo della crescita del prodotto interno lordo: cioè la recessione, per utilizzare un termine che era di uso strettamente tecnico fino a pochi mesi fa e che oggi è divenuta purtroppo una delle parole più comuni del linguaggio corrente.
L’azienda, infatti, naufragata la possibilità di essere acquisita dalla sua concorrente, la BHP Billiton, sta cercando di mettere in atto tutte le strategie possibili al fine di non aggravare ulteriormente il suo debito che, vista la recessione determinata dalla crisi economica, condurrebbe ad un fallimento certo.
Sony, infatti, aveva già reso noto che per il terzo trimestre del 2008 aveva registrato un calo dei profitti del 71% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Allo stesso modo ha agito la Banca Centrale Europea che tagliato i suoi tassi di interesse del 2,5%, la riduzione più cospicua mai avvenuta da quando la Banca è stata creata. La Banca Centrale Europea ha spiegato, inoltre, che questo suo sforzo è dovuto alla recessione dell’economia europea che continua a peggiorare di giorno in giorno.
General Motors, Ford e Chrysler, infatti, per ottenere l’aiuto da parte del governo si sono impegnate a ridurre drasticamente i costi, soprattutto attraverso un cospicuo taglio dei posti di lavoro.