
Tra i punti di forza del nostro Paese Moody’s mette in cima sia l’export, sia gli effetti positivi legati alla riforma del mercato del lavoro. Intanto dal fronte dei titoli di Stato oggi lo spread Btp-Bund al giro di boa della seduta si presenta in netto calo e tendenzialmente proiettato verso la rottura verso il basso dell’area dei 400 punti base.
 
					 
						 
						 
 
						
 
						
 
						
 
						
 
						 La decisione di Moody’s di effettuare il downgrade sull’Italia al livello “Baa2â€, ovvero a due notch dal giudizio “spazzaturaâ€, ha avuto importanti conseguenze sull’andamento dei titoli di stato e dei corporate bond. Lo spread Btp-Bund si è mosso al rialzo fino a sfiorare ieri quota 500. Il rendimento del dcennale italiano resta così saldamente sopra il 6%. La bocciatura di Moody’s ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto sui bond societari italiani, che da venerdì hanno sperimentato un ampliamento dello spread con il tasso mid-swap.
La decisione di Moody’s di effettuare il downgrade sull’Italia al livello “Baa2â€, ovvero a due notch dal giudizio “spazzaturaâ€, ha avuto importanti conseguenze sull’andamento dei titoli di stato e dei corporate bond. Lo spread Btp-Bund si è mosso al rialzo fino a sfiorare ieri quota 500. Il rendimento del dcennale italiano resta così saldamente sopra il 6%. La bocciatura di Moody’s ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto sui bond societari italiani, che da venerdì hanno sperimentato un ampliamento dello spread con il tasso mid-swap. 
						 Secondo quanto emerge dalle e-mail interne all’agenzia di rating Standard & Poor’s, c’erano forti contrasti tra gli analisti finanziari per il modo in cui veniva rilascio il report che sanciva la bocciatura dell’Italia. Tutto risale al 13 gennaio scorso, poche ore dopo la diffusione del report contenente il declassamento del rating dell’Italia al livello BBB+ da A, quando veniva giudicato negativamente anche il settore bancario domestico. In una e-mail scritta (in inglese) da Renato Panichi, responsabile per le banche di S&P, emerge un forte contrasto interno tra gli analisti dell’agenzia.
Secondo quanto emerge dalle e-mail interne all’agenzia di rating Standard & Poor’s, c’erano forti contrasti tra gli analisti finanziari per il modo in cui veniva rilascio il report che sanciva la bocciatura dell’Italia. Tutto risale al 13 gennaio scorso, poche ore dopo la diffusione del report contenente il declassamento del rating dell’Italia al livello BBB+ da A, quando veniva giudicato negativamente anche il settore bancario domestico. In una e-mail scritta (in inglese) da Renato Panichi, responsabile per le banche di S&P, emerge un forte contrasto interno tra gli analisti dell’agenzia. 
						 Il Tesoro italiano prosegue nel programma di emissione del debito, effettuando una nuova asta proprio nel giorno in cui prende il via il fondamentale Consiglio europeo che dovrà decidere le misure d’emergenza per sostenere l’euro e allentare la morsa sugli spread sovrani. Negli ultimi due giorni il Tesoro italiano ha collocato CTZ a due anni e BOT a 6 mesi per un controvalore pari a circa 12 miliardi di euro. L’emissione di oggi riguarda i titoli a media-lunga scadenza per un importo massimo di 5,5 miliardi di euro.
Il Tesoro italiano prosegue nel programma di emissione del debito, effettuando una nuova asta proprio nel giorno in cui prende il via il fondamentale Consiglio europeo che dovrà decidere le misure d’emergenza per sostenere l’euro e allentare la morsa sugli spread sovrani. Negli ultimi due giorni il Tesoro italiano ha collocato CTZ a due anni e BOT a 6 mesi per un controvalore pari a circa 12 miliardi di euro. L’emissione di oggi riguarda i titoli a media-lunga scadenza per un importo massimo di 5,5 miliardi di euro. 
						 Negli ultimi tempi è salita la tensione sui titoli di stato italiani, anche sulle scadenze più brevi che con l’inizio del nuovo anno avevano mostrato un senibile miglioramento. A partire da marzo i rendimenti sulle scadenze a 3, 6 e 12 mesi sono aumentati tantissimo. Nell’ultima asta dei BOT a 12 mesi il rendimento ha sfiorato il 4%, mentre ieri i titoli di stato spagnoli a 3 e 6 mesi hanno visto rispettivamente triplicare e raddoppiare i tassi. Pochi minuti fa la Banca d’Italia ha comunicato i risultati dell’asta odierna dei Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza semestrale.
Negli ultimi tempi è salita la tensione sui titoli di stato italiani, anche sulle scadenze più brevi che con l’inizio del nuovo anno avevano mostrato un senibile miglioramento. A partire da marzo i rendimenti sulle scadenze a 3, 6 e 12 mesi sono aumentati tantissimo. Nell’ultima asta dei BOT a 12 mesi il rendimento ha sfiorato il 4%, mentre ieri i titoli di stato spagnoli a 3 e 6 mesi hanno visto rispettivamente triplicare e raddoppiare i tassi. Pochi minuti fa la Banca d’Italia ha comunicato i risultati dell’asta odierna dei Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza semestrale. 
						 Pochi minuti fa sono stati comunicati i risultati dell’asta dei CTZ biennali, che ha fatto seguito a quella dei bond spagnoli a breve termine. L’asta dei titoli di stato spagnoli è andata a buon fine con il collocamento di 3,077 miliardi di euro, ma c’è stato un forte balzo dei rendimenti sia sulla scadenza a 6 mesi (tassi raddoppiati) che su quella a 3 mesi (tassi triplicati). Il rendimento medio dei titoli semestrali è salito al 3,237% dall’1,737% dell’asta precedente, mentre il rendimento medio dei titoli trimestrali è balzato addirittura al 2,362% dallo 0,846%.
Pochi minuti fa sono stati comunicati i risultati dell’asta dei CTZ biennali, che ha fatto seguito a quella dei bond spagnoli a breve termine. L’asta dei titoli di stato spagnoli è andata a buon fine con il collocamento di 3,077 miliardi di euro, ma c’è stato un forte balzo dei rendimenti sia sulla scadenza a 6 mesi (tassi raddoppiati) che su quella a 3 mesi (tassi triplicati). Il rendimento medio dei titoli semestrali è salito al 3,237% dall’1,737% dell’asta precedente, mentre il rendimento medio dei titoli trimestrali è balzato addirittura al 2,362% dallo 0,846%. 
						