Moody’s riconosce sforzi Italia

Già a partire dal prossimo anno l’Italia potrebbe lasciarsi alle spalle lo scenario di crisi. A farlo presente è stata l’Agenzia di rating Moody’s in un Rapporto che, in particolare, analizza quelli che sono gli attuali squilibri nell’area dell’euro, e che nel complesso riconosce gli sforzi che l’Italia ha sin qui fatto.

Tra i punti di forza del nostro Paese Moody’s mette in cima sia l’export, sia gli effetti positivi legati alla riforma del mercato del lavoro. Intanto dal fronte dei titoli di Stato oggi lo spread Btp-Bund al giro di boa della seduta si presenta in netto calo e tendenzialmente proiettato verso la rottura verso il basso dell’area dei 400 punti base.

Economia italiana penalizzata dal costo carburanti

Un salasso annuo pari a ben 378 euro pro capite per fare il pieno. Sono questi i maggiori costi a famiglia ad agosto 2012 rispetto ai prezzi rilevati un anno fa per la benzina e per il gasolio. A fornire questa stima è stata la Federconsumatori che, di conseguenza, si aspetta ancora ripercussioni negative per le tasche delle famiglie e per l’economia italiana a causa dell’elevato costo dei carburanti.

Questo perché s’è perso troppo tempo nel mettere a punto misure tali da rendere da un lato più moderna la filiera della distribuzione, e dall’altro per controllare gli effetti legati alla speculazione sui prezzi dei carburanti.

Nuovo record debito pubblico italiano

In Italia il debito pubblico cresce praticamente senza freni. In accordo con quanto reso noto dalla Banca d’Italia nell’ultimissimo Bollettino, infatti, al 30 giugno scorso il debito pubblico italiano ha toccato il nuovo record di 1972,9 miliardi di euro a fronte di un ritmo di crescita che dall’inizio dell’anno si attesta sui 7 miliardi di euro circa ogni mese.

Se questo trend sarà confermato da qui alla fine dell’anno il debito pubblico rischia seriamente di sfiorare il livello dei 2.000 miliardi di euro. Ad oggi, quindi, gli effetti delle manovre finanziarie, unitamente al buon andamento delle entrate fiscali, non hanno sortito l’effetto di riduzione di un debito pubblico italiano che, nel calcolo pro capite, è pari a 32.881 euro a persona.

Prezzi al consumo Istat luglio 2012 in calo

Seppur ancora sopra il 3%, in Italia l’inflazione è in calo. Questo almeno stando ai dati definitivi di luglio 2012 forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) che, in particolare, ha rilevato come i prezzi al consumo il mese scorso sino aumentati su base annua del 3,1% rispetto al 3,3% del mese di giugno del 2012.

A luglio 2012, rispetto al mese precedente, la variazione congiunturale è stata invece pari a +0,1%. In base ai dati consolidati di luglio, l’inflazione acquisita per l’intero 2012, ha riferito l’Istat con un comunicato ufficiale, si attesta al 2,8%.

Spread Btp-Bund come una scheggia impazzita

Dopo aver chiuso giovedì scorso a 510 punti base, nella sessione di ieri il differenziale Btp-Bund sui titoli di Stato a dieci anni, il cosiddetto spread, è crollato di quasi il 10% scendendo a 462 punti base.

Dopo aver giovedì scorso mal digerito le decisioni della Bce, e le parole del Presidente Mario Draghi, il mercato azionario e quello obbligazionario ieri, da un eccesso all’altro, ha chiuso con rialzi a cinque stelle. Basti pensare a Piazza Affari ed all’indice FTSE MIB che ha chiuso ieri la sessione con un rialzo del 6,34%.

Spread Btp-Bund come con Berlusconi

Era Silvio Berlusconi la causa dello spread Btp-Bund alle stelle, al punto che arrivo a 575 punti base prima delle sue dimissioni? Ebbene, con il senno di poi possiamo dire che, indipendentemente dall’appartenenza politica, Silvio Berlusconi non ha rappresentato la causa di tutti i mali.

Oggi, lunedì 23 luglio del 2012, lo spread Btp-Bund sulla curva decennale si trova in area 530 punti base, mentre il differenziale Germania-Spagna è addirittura schizzato oggi sopra la soglia dei 630 punti.

Il rischio Italia pesa sui corporate bond

La decisione di Moody’s di effettuare il downgrade sull’Italia al livello “Baa2”, ovvero a due notch dal giudizio “spazzatura”, ha avuto importanti conseguenze sull’andamento dei titoli di stato e dei corporate bond. Lo spread Btp-Bund si è mosso al rialzo fino a sfiorare ieri quota 500. Il rendimento del dcennale italiano resta così saldamente sopra il 6%. La bocciatura di Moody’s ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto sui bond societari italiani, che da venerdì hanno sperimentato un ampliamento dello spread con il tasso mid-swap.

Associazioni imprenditoriali contestano giudizio Moody’s

Il downgrade di Moody’s sull’Italia rappresenta una valutazione destabilizzante. Ad affermarlo congiuntamente in data odierna sono state le principali Associazioni imprenditoriali del nostro Paese in virtù del fatto che l’Italia è un Paese solido, e che di conseguenza il giudizio di Moody’s è irresponsabile.

In particolare, secondo quanto recita una nota congiunta di Ania, Confindustria, Alleanza delle Cooperative Italiane e Rete Imprese Italia, queste hanno messo in risalto come gli sforzi messi in atto di recente dall’Italia per risanare i conti pubblici abbiano pochi eguali tra i Paesi industrializzati.

Una mail “incastra” S&P per i rating sull’Italia

Secondo quanto emerge dalle e-mail interne all’agenzia di rating Standard & Poor’s, c’erano forti contrasti tra gli analisti finanziari per il modo in cui veniva rilascio il report che sanciva la bocciatura dell’Italia. Tutto risale al 13 gennaio scorso, poche ore dopo la diffusione del report contenente il declassamento del rating dell’Italia al livello BBB+ da A, quando veniva giudicato negativamente anche il settore bancario domestico. In una e-mail scritta (in inglese) da Renato Panichi, responsabile per le banche di S&P, emerge un forte contrasto interno tra gli analisti dell’agenzia.

Risultati asta BTP 28 giugno 2012

Il Tesoro italiano prosegue nel programma di emissione del debito, effettuando una nuova asta proprio nel giorno in cui prende il via il fondamentale Consiglio europeo che dovrà decidere le misure d’emergenza per sostenere l’euro e allentare la morsa sugli spread sovrani. Negli ultimi due giorni il Tesoro italiano ha collocato CTZ a due anni e BOT a 6 mesi per un controvalore pari a circa 12 miliardi di euro. L’emissione di oggi riguarda i titoli a media-lunga scadenza per un importo massimo di 5,5 miliardi di euro.

Citigroup boccia l’Italia

La banca americana Citigroup continua a bersagliare l’Italia con giudizi poco generosi, aumentando notevolmente la pressione sul Belpaese a pochi minuti dalla diffusione dei dati dell’asta dei BTP a 5 e 10 anni con emissione per un controvalore massimo di 5,5 miliardi di euro. Secondo la banca d’affari statunitense, il pil italiano registrerà una contrazione del 2,6% nel corso dell’anno mentre nel 2013 il pil dovrebbe mostrare un calo del 2%. Insomma, secondo Citigroup, l’Italia resterà in una fase di recessione almeno per altri 18 mesi. Citigroup è da tempo pessimista sull’Italia e ha già rimarcato il suo punto di vista in molte altre occasioni.

Risultati asta BOT 27 giugno 2012

Negli ultimi tempi è salita la tensione sui titoli di stato italiani, anche sulle scadenze più brevi che con l’inizio del nuovo anno avevano mostrato un senibile miglioramento. A partire da marzo i rendimenti sulle scadenze a 3, 6 e 12 mesi sono aumentati tantissimo. Nell’ultima asta dei BOT a 12 mesi il rendimento ha sfiorato il 4%, mentre ieri i titoli di stato spagnoli a 3 e 6 mesi hanno visto rispettivamente triplicare e raddoppiare i tassi. Pochi minuti fa la Banca d’Italia ha comunicato i risultati dell’asta odierna dei Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza semestrale.

Risultati asta CTZ 26 giugno 2012

Pochi minuti fa sono stati comunicati i risultati dell’asta dei CTZ biennali, che ha fatto seguito a quella dei bond spagnoli a breve termine. L’asta dei titoli di stato spagnoli è andata a buon fine con il collocamento di 3,077 miliardi di euro, ma c’è stato un forte balzo dei rendimenti sia sulla scadenza a 6 mesi (tassi raddoppiati) che su quella a 3 mesi (tassi triplicati). Il rendimento medio dei titoli semestrali è salito al 3,237% dall’1,737% dell’asta precedente, mentre il rendimento medio dei titoli trimestrali è balzato addirittura al 2,362% dallo 0,846%.

Decreto Sviluppo Governo Monti per la crescita sostenibile

Il Governo Monti ha varato il cosiddetto “pacchetto Sviluppo”, rappresentato da tutta una serie di misure atte a garantire nel medio e nel lungo termine una crescita sostenibile. L’ennesimo attacco speculativo sui nostri Btp nasce proprio dall’assenza di prospettive, da parte degli investitori internazionali, per il ritorno dell’Italia sul sentiero della crescita e dello sviluppo economico.

Le misure del Governo Monti sono ambiziose e, si spera, potrebbero finalmente placare la tempesta finanziaria visto che si è agito sul mercato del lavoro, sull’edilizia, sull’imprenditoria, sulla semplificazione e sugli investimenti in infrastrutture.