
Tenaris in calo dopo downgrade Jefferies

Contestualmente la banca ha aggiornato le stime sulla società a livello di utile netto, abbassandole del 19,1% per il 2010 a 1,081 miliardi di dollari e alzandole del 4,9% per il 2011 a 1,71 miliardi di dollari.
L’utile netto si è attestato a 302,7 milioni di dollari, in crescita del 28% rispetto ai 237,3 milioni dello scorso anno. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato pari a 304,8 milioni (+33%).
Il titolo Tenaris ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 7,65% a quota 14,91 euro per azione.
Tenaris a Piazza Affari ha recuperato molto bene nella giornata di ieri, arrivando al termine della seduta al valore di 15,80 euro per azione, in rialzo del 3,61%, dimostrando comunque una grande capacità di reazione, e recuperando soprattutto l’importante supporto di medio a quota 15,20 euro.
Il trend rialzista di Tenaris è ben visibile dal grafico, dopo una fase di consolidamento il titolo potrà provare a mettere a segno un allungo a 17,4 euro in un primo momento e 18,1 in un secondo momento.
Ora il titolo sta chiaramente puntando verso la resistenza di 16,50-16,65 euro mantenendo quindi valori molto vicini ai massimi dell’anno. Ieri Tenaris a Milano ha chiuso in rialzo dell’1% netto a quota 16,2 euro per azione.
Il titolo Tenaris ha saputo così reagire alla svalutazione del petrolio, sceso sotto gli 80 dollari al barile, soprattutto grazie all’aumento del target price da parte di Ubs.
Ieri a Piazza Affari Tenaris ha chiuso in ribasso dell’1,02% a quota 13,52 euro, che comunque ora come ora rappresenta un buon risultato, infatti il mese scorso Tenaris era addirittura crollato a 12,60-12,58 euro, solamente con un test su quella soglia è riuscito a salire fino a toccare quasi 14 euro.
Nei primi 9 mesi dell’anno 2008 l’utile netto dell’azienda che produce tubi in acciaio per il settore energetico si era attestato sui 2 miliardi di dollari mentre nello stesso periodo del 2009 l’utile netto è sceso più della metà attestandosi sui 939 milioni di dollari.
Questa salita si è verificata soprattutto a partire da quota 13,2-13,25, superato questo ostacolo il titolo ha potuto viaggiare fino a 13,7, soglia che deve essere superata ora in periodi brevi, per poi stabilizzarsi oltre la soglia psicologica dei 14 euro, passando però prima da una fase intermedia attorno a quota 13,82-13,85 euro.
Come detto è stata una giornata negativa per tutti i listini del Vecchio Continente, non è bastato l’avvio positivo di Wall Street a far risalire il Ftse di Londra, che ha ceduto lo 0,74%, il Cac di Parigi che ha perso lo 0,41% e nemmeno il Dax di Francoforte che ha lasciato per strada lo 0,62%.
In Europa le cose sono andate meglio, a Milano il Ftse Mib ha fatto registrare un guadagno dello 0,5% mentre il Ftse All Share dello 0,44%.
Parigi ha chiuso con un rialzo dello 0,56%, Francoforte dello 0,54% e Londra dello 0,82%.
I dati Usa poi hanno aiutato ancora di più le borse, infatti si è registrata una produzione industriale in crescita nel mese di agosto, mentre l’inflazione è sotto controllo. A Milano il Ftse Mib ha guadagnato l’1,55%, a quota 23.465 punti, mentre l’All Share l’1,49%.
Tra gli industriali grande balzo del titolo Tenaris, +4,53%, che ha programmato l’investimento di 800 milioni di dollari per andare a raddoppiare la capacità produttiva di tubi in uno stabilimento messicano.