Tenaris in calo dopo downgrade Jefferies

A Piazza Affari il titolo Tenaris perde lo 0,89% a 17,91 euro. Ad influire negativamente è stato soprattutto il downgrade arrivato questa mattina da Jefferies, che ha annunciato di aver ridotto il rating di Tenaris da “buy” a “hold”, una decisione presa alla luce dei timori sugli utili nel breve termine per via dei lenti miglioramenti nel mix di prodotto.

Tenaris promossa da Unicredit

Unicredit ha rivisto al rialzo la raccomandazione su Tenaris portandola da “hold” a “buy” e il target sul prezzo da 12,1 a 21,7 euro. A spingere gli analisti a promuovere il titolo è la convinzione che nel corso dei prossimi mesi la società beneficerà della stabilizzazione del prezzo del petrolio, che secondo le previsioni dovrebbe mantenersi sui livelli attuali apportando un beneficio considerevole alla crescita dei volumi.

Contestualmente la banca ha aggiornato le stime sulla società a livello di utile netto, abbassandole del 19,1% per il 2010 a 1,081 miliardi di dollari e alzandole del 4,9% per il 2011 a 1,71 miliardi di dollari.

Trimestrale Tenaris luglio settembre 2010

Tenaris ha archiviato il terzo trimestre con un fatturato in crescita del 14% a 2,027 miliardi di dollari rispetto agli 1,77 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato operativo ha raggiunto quota 405,1 milioni di dollari, in crescita del 12% rispetto ai 360,6 milioni del terzo trimestre 2009.

L’utile netto si è attestato a 302,7 milioni di dollari, in crescita del 28% rispetto ai 237,3 milioni dello scorso anno. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato pari a 304,8 milioni (+33%).

Tenaris vola in borsa grazie ad upgrade Bnp Paribas

Per Tenaris nelle ultime ore sono arrivate solo buone notizie: grazie al rincaro del prezzo del petrolio, all’upgrade di Exane Bnp Paribas e alla notizia che il governo messicano ha introdotto un dazio sui tubi prodotti in Cina, il titolo dell’azienda ha letteralmente spiccato il volo a Piazza Affari.

Il titolo Tenaris ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 7,65% a quota 14,91 euro per azione.

Tenaris recupero supporto di medio 15,20 euro

Arrivano buone notizie per il titolo Tenaris, che ha saputo reagire alla brusca correzione verso il basso che si è registrata nella giornata di giovedì scorso, quando il titolo arrivò addirittura ben al di sotto della soglia dei 15 euro.

Tenaris a Piazza Affari ha recuperato molto bene nella giornata di ieri, arrivando al termine della seduta al valore di 15,80 euro per azione, in rialzo del 3,61%, dimostrando comunque una grande capacità di reazione, e recuperando soprattutto l’importante supporto di medio a quota 15,20 euro.

Tenaris raggiunta soglia psicologica 17 euro

Quello attuale sembra un ottimo momento per il titolo Tenaris a Piazza Affari, infatti anche nella giornata di ieri il titolo è riuscito a crescere, arrivando a toccare con precisione la quota della soglia psicologica a 17 euro per azione, chiudendo la seduta in rialzo dell’1,37%.

Il trend rialzista di Tenaris è ben visibile dal grafico, dopo una fase di consolidamento il titolo potrà provare a mettere a segno un allungo a 17,4 euro in un primo momento e 18,1 in un secondo momento.

Tenaris punta la resistenza a 16,50-16,65 euro

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Il titolo Tenaris sta attraversando un momento d’oro in borsa a Piazza Affari, e mantiene un quadro tecnico molto positivo, soprattutto dopo il forte allungo oltre il supporto chiave di quota 15,20 euro per azione.

Ora il titolo sta chiaramente puntando verso la resistenza di 16,50-16,65 euro mantenendo quindi valori molto vicini ai massimi dell’anno. Ieri Tenaris a Milano ha chiuso in rialzo dell’1% netto a quota 16,2 euro per azione.

Ubs aumento target price Tenaris

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Tenaris nella seduta di ieri è stato assoluto protagonista a Piazza Affari, chiudendo la giornata in rialzo addirittura del 4,45% a quota 15,96 euro per azione, reagendo così in maniera perentoria alle notizie degli ultimi giorni provenienti dal Venezuela, dove il valore della moneta locale è stato ridotto in maniera sensibile nei confronti del dollaro.

Il titolo Tenaris ha saputo così reagire alla svalutazione del petrolio, sceso sotto gli 80 dollari al barile, soprattutto grazie all’aumento del target price da parte di Ubs.

Tenaris nuova fase ribassista a 13 euro

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Il trend rialzista del titolo Tenaris, iniziato praticamente a settembre, sta però facendo intravedere i primi segnali di cedimento, infatti il valore del titolo è sceso fino a 13-12,5 euro salvo poi riuscire a tornare alla soglia chiave che è posta a 13,50 euro.

Ieri a Piazza Affari Tenaris ha chiuso in ribasso dell’1,02% a quota 13,52 euro, che comunque ora come ora rappresenta un buon risultato, infatti il mese scorso Tenaris era addirittura crollato a 12,60-12,58 euro, solamente con un test su quella soglia è riuscito a salire fino a toccare quasi 14 euro.

Dividendo Tenaris 2009

Tenaris a 3 mesi

Un po’ come sta accadendo per molte società anche Tenaris ha avuto una sostanziale diminuzione dei propri fatturati con cali superiori alle aspettative e questo è dipeso soprattutto dalla diminuzione delle comande provenienti dal resto del mondo anche da quegli stati non particolarmente toccati dalla crisi come ad esempio gli stati del medio oriente.

Nei primi 9 mesi dell’anno 2008 l’utile netto dell’azienda che produce tubi in acciaio per il settore energetico si era attestato sui 2 miliardi di dollari mentre nello stesso periodo del 2009 l’utile netto è sceso più della metà attestandosi sui 939 milioni di dollari.

Tenaris conferma l’up-trend a quota 13,7 euro

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Il titolo Tenaris sta attraversando un ottimo mese, infatti da inizio ottobre si registra una ripresa netta del titolo, che sta rafforzando la sua situazione tecnica, dovuto anche agli investimenti programmati da Tenaris.

Questa salita si è verificata soprattutto a partire da quota 13,2-13,25, superato questo ostacolo il titolo ha potuto viaggiare fino a 13,7, soglia che deve essere superata ora in periodi brevi, per poi stabilizzarsi oltre la soglia psicologica dei 14 euro, passando però prima da una fase intermedia attorno a quota 13,82-13,85 euro.

Tenaris crolla insieme al Ftse Mib

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Non è iniziata nel migliore dei modi la settimana in borsa a Piazza Affari, ma anche nel resto d’Europa le cose non sono andate molto meglio. A Milano ieri i due indici principali Ftse Mib e Ftse All Share hanno lasciato sul campo l’1,86% facendo registrare un netto calo degli scambi, fermi a quota 3 miliardi di euro.

Come detto è stata una giornata negativa per tutti i listini del Vecchio Continente, non è bastato l’avvio positivo di Wall Street a far risalire il Ftse di Londra, che ha ceduto lo 0,74%, il Cac di Parigi che ha perso lo 0,41% e nemmeno il Dax di Francoforte che ha lasciato per strada lo 0,62%.

A Milano volano gli editoriali, bene Mediaset e Mondadori

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Ha rallentato la corsa che proseguiva da giorni la borsa americana, infatti sui mercati degli States hanno pesato molto alcuni dati quali i deludenti dati di vendita di Oracle (-2,71%), a Wall Street l’indice Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,8% a quota 9.783,92 punti, il Nasdaq ha perso lo 0,30% a 2.126,75 punti mentre l’S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0,31% a 1.065,49 punti.

In Europa le cose sono andate meglio, a Milano il Ftse Mib ha fatto registrare un guadagno dello 0,5% mentre il Ftse All Share dello 0,44%.

Parigi ha chiuso con un rialzo dello 0,56%, Francoforte dello 0,54% e Londra dello 0,82%.

Tenaris investirà 800 milioni di euro in Messico

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Altra giornata positiva per le borse che proseguono così il rally di questo periodo, aiutate soprattutto però dalle dichiarazioni del presidente della Fed, Bed Bernanke, secondo il quale la recessione sarebbe ormai finita.

I dati Usa poi hanno aiutato ancora di più le borse, infatti si è registrata una produzione industriale in crescita nel mese di agosto, mentre l’inflazione è sotto controllo. A Milano il Ftse Mib ha guadagnato l’1,55%, a quota 23.465 punti, mentre l’All Share l’1,49%.

Tra gli industriali grande balzo del titolo Tenaris, +4,53%, che ha programmato l’investimento di 800 milioni di dollari per andare a raddoppiare la capacità produttiva di tubi in uno stabilimento messicano.