Ubs aumento target price Tenaris

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Tenaris nella seduta di ieri è stato assoluto protagonista a Piazza Affari, chiudendo la giornata in rialzo addirittura del 4,45% a quota 15,96 euro per azione, reagendo così in maniera perentoria alle notizie degli ultimi giorni provenienti dal Venezuela, dove il valore della moneta locale è stato ridotto in maniera sensibile nei confronti del dollaro.

Il titolo Tenaris ha saputo così reagire alla svalutazione del petrolio, sceso sotto gli 80 dollari al barile, soprattutto grazie all’aumento del target price da parte di Ubs.

Svizzera in ripresa

crisi svizzeraLa situazione economica in Svizzera sembra lentamente tornare in territorio positivo. I dati macro economici sono confortanti e la moneta locale continua a guadagnare nei confronti dell’euro portadosi a pesare 1,485.

La ripresa del prodotto interno lordo sarà inferiore al punto percentuale nel 2010 portandosi a 0,7% mentre nel 2011 segnalerà un aumento del 2%.

Ubs potrebbe lasciare la Svizzera

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Importanti indiscrezioni arrivano da una rivista svizzera, il Sonntag CH, che rivela l’intenzione di Ubs, il colosso bancario elvetico, di eliminare i due quartier generali che si trovano proprio in Svizzera.

Ubs minaccia di spostare i due quartieri generali di Basilea e Zurigo all’estero nel caso le autorità della Svizzera introducessero nuovi e stringenti vincoli alle attività delle banche.

Sarebbe uscita proprio dall’interno di Ubs questa notizia, come riporta il giornale sarebbe stato proprio l’Amministratore Delegato della società, Oswald Gruebel, a comunicare l’intenzione del gruppo di uscire dai confini nazionali, se le autorità chiederanno effettivamente agli istituti di credito di trasformarsi in holding.

Previsioni utili Ubs

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Dopo la perdita di 564 milioni di franchi svizzeri registrata nel terzo trimestre del 2009 l’obiettivo della banca svizzera Ubs, come del resto di tutte le aziende in perdita, è quello di tornare all’utile, un qualcosa questo che Ubs vede come assolutamente possibile ma non nell’immediato.

Secondo l’amministratore delegato dell’istituto elvetico, Oswald Gruebel, per poter tornare a produrre utili ci vuole del tempo, l’obiettivo è infatti quello di riuscire a realizzare un utile di 15 miliardi di franchi svizzeri in un periodo che va dai tre a cinque anni.

Ubs perde 564 milioni nel terzo trimestre 2009

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La banca svizzera Ubs ha chiuso il terzo trimestre del 2009 con una perdita di 564 milioni di franchi svizzeri, un risultato considerato piuttosto disastroso non solo perchè si parla di un’ingente perdita ma soprattutto perchè è una cifra superiore a quella attesa dagli analisti che per il colosso svizzero avevano previsto una perdita di 207 milioni.

In ogni caso bisogna comunque considerare che si tratta di una perdita inferiore a quella registrata nel trimestre precedente che è stato chiuso con un rosso di 1,4 miliardi di franchi svizzeri.

Nuovo target price per Eni da parte di UBS

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In attesa del trimestrale Eni che uscirà Mercoledì 28 Ottobre, banca UBS espone le proprie analisi sul titolo del gruppo petrolifero.

UBS ha modificato il proprio target price sul titolo portandolo a pesare 19 euro per azione anche se il proprio giudizio si è modificato da “Compra” a “Neutrale” e forse anche in previsione del progetto industriale e del bilancio del terzo trimestre 2009 in uscita settimana prossima.

Fiat promossa da Morgan Stanley

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Nella giornata di Mercoledì il consiglio di amministrazione Fiat ha approvato il terzo trimestrale di bilancio e da quel momento il titolo ha iniziato una brusca discesa.

Nella giornata di oggi invece sono arrivati i giudizi da parte della banca americana Morgan Stanley che mantiene il titolo nella modalità Sovrappesare portando il proprio target price a 18 euro. Anche la banca UBS si è voluta esprimere analizzando il titolo e il progetto industriale aumentando il proprio target price a 19 euro peggiorando però il proprio giudizio che diventa neutrale.

Pirelli riceve valutazioni positive dalle banche

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Questa di oggi è stata davvero un’ottima giornata per Pirelli il cui titolo in borsa ha registrato una crescita del 5,65% arrivando a 66,35 centesimi.

A spingere in alto il titolo è stata soprattutto la valutazione di Ubs che ha confermato la raccomandazione neutral ma al contempo ha alzato il target price a 0,38 euro da 0,28, un prezzo che implica uno sconto sul Nav del 20% rispetto al precedente 25-30%, una correzione che, secondo Marco Tronchetti Provera, è dovuta a un migliore profilo di rischio e alla maggior probabilità di un ritorno alla distribuzione del dividendo.

Unicredit beneficia del giudizio positivo di Ubs e traina il settore

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Le borse europee hanno aperto la settimana in modo positivo, dopo la buona chiusura delle borse asiatiche e dopo aver avuto notizia dell’impegno del G20 per quanto riguarda i piani di stimolo all’economia.

Come detto buone notizie che stanno spingendo le borse già dal mattino sono giunte dall’Oriente, dove il fondo di Abu Dhabi ha presentato un’offerta per il produttore di microchip Chartered Semiconductor.

Ubs fornirà 4.450 nominativi al fisco americano

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Già qualche giorno fa Stuart Gibson, legale del Dipartimento di Giustizia Usa, aveva comunicato la notizia secondo la quale Ubs e il governo americano hanno finalmente raggiunto un accordo extragiudiziale che avrebbe consentito di porre fine ad una lunga disputa senza dover ricorrere al tribunale.

I dettagli dell’accordo, tuttavia, sono stati resi noti solo poco fa da Hans-Rudolf Merz, il presidente della Confederazione, che ha comunicato che in base all’accordo Ubs dovrà fornire al fisco statunitense i nominativi di solo 4.450 persone sospettate di aver evaso il fisco, su un totale di ben 52.000 nominativi. Ubs, inoltre, a seguito di questo accordo non dovrà pagare alcuna multa.

Accordo raggiunto tra Ubs e il governo americano

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E’ ufficiale, la banca svizzera Ubs e il governo americano hanno raggiunto un accordo extragiudiziale e quindi non si terrà il processo per la causa che il fisco statunitense aveva intentato contro l’istituto elvetico.

A darne l’annuncio ufficiale è stato Stuart Gibson, il legale del Dipartimento di Giustizia Usa, che nel corso di una teleconferenza con il giudice federale di Miami Alan Gold ha annunciato che Ubs e il fisco americano hanno raggiunto un accordo iniziale, anche se comunque ci vorrà ancora un pò di tempo prima che l’intesa raggiunga la sua forma definitiva. Gibson, quindi, ha chiesto al giudice di cancellare la causa la cui prima udienza si sarebbe dovuta tenere lunedì.

Ubs perde 1,4 miliardi nel secondo trimestre 2009

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La banca svizzera Ubs ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con una perdita di 1,4 miliardi di franchi svizzeri rispetto ai 358 milioni registrati nello stesso periodo del 2008.

Il risultato negativo da parte di Ubs, tuttavia, non è affatto una novità ma al contrario era più che atteso. Su questa perdita, infatti, ha influito in maniera determinante la controversia tra la banca svizzera e il governo statunitense che accusa Ubs di aver aiutato alcuni suoi clienti americani ad evadere il fisco. Questa disputa non ancora risolta, infatti, ha già portato Ubs ha sborsare ben 780 milioni di dollari al fisco statunitense.

Ubs consegnerà 5.000 nominativi agli Stati Uniti

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Non c’è ancora alcuna conferma ufficiale ma a quanto pare la disputa tra Ubs e il fisco americano sarà presto risolta mediante un accordo tra le due parti in causa.

Ubs, ricordiamo, è accusata dal fisco statunitense di aver aiutato circa 52.000 suoi clienti americani ad evadere il fisco, principalmente attraverso dei conti off-shore. Il governo americano, quindi, pretende da UBS i nominativi di questi suoi clienti americani, informazioni che la banca elevetica si rifiuta di fornire perchè in contrasto con le leggi svizzere relative al segreto bancario.

Ubs e il governo americano chiedono il rinvio del processo

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Si doveva tenere oggi ma probabilmente sarà rinviato su richiesta di entrambe le parti il processo che vede coinvolto il fisco statunitense e la banca svizzera Ubs, quest’ultima accusata dal governo americano di aver aiutato alcuni suoi clienti statunitensi ad evadere il fisco attraverso dei conti off-shore.

Il fisco, quindi, pretende dalla banca elvetica l’elenco dei nomi di queste persone, nonchè alcuni dati relativi ai loro conti bancari, una richiesta alla quale Ubs non ha mai acconsentito perchè contraria alle leggi svizzere relative al segreto bancario.