
L’assemblea che si terrà il 29-30 gennaio servirà al gruppo per decidere sull’aumento di capitale da 150 milioni di euro, ma anche sul prestito convertendo da 350 milioni, previsto nel piano di salvataggio del gruppo.
L’assemblea che si terrà il 29-30 gennaio servirà al gruppo per decidere sull’aumento di capitale da 150 milioni di euro, ma anche sul prestito convertendo da 350 milioni, previsto nel piano di salvataggio del gruppo.
Il titolo a Piazza Affari ha risposto molto bene alla notizia, guadagnando il 2,36% a quota 2,39 euro per azione, arrivando addirittura a sfiorare i 2,405 euro, con scambi che hanno interessato ben l’1,2% del capitale.
Ora i diritti inoptati verranno offerti in Borsa nel periodo che andrà dal 30 dicembre 2009 al 7 gennaio 2010.
Sono stati 6.285.976 i diritti di opzione non esercitati, traducibili in 62.859.760 nuove azioni, per un valore di 44.756.149,12 euro.
Gli investitori potranno acquistare 1,34 azioni per ogni azione posseduta attualmente.
Il prezzo di 37 pence rappresenta uno sconto del 59,5% sul prezzo di chiusura del titolo nella giornata di lunedì in borsa ed uno sconto del 38,6% sul prezzo cosiddetto teorico.
Oggi si preannuncia una giornata tranquilla per il titolo azionario partita in rosso portandosi poi con una inversione di tendenza. Quello che ha fatto salire le quotazioni è stato l’aumento di capitale di 20 milioni di euro lanciato per riuscire a ridurre l’indebitamento netto dell’azienda immobiliare che ammonta a circa 105 milioni di euro. L’aumento di capitale prevede di consegnare 148 nuove azioni ogni 1000 possedute al prezzo di 0,97 euro ad azione.
Alcuni giornali ieri parlavano di un aumento di capitale da 500 milioni di euro ma stando alle prime indiscrezioni potrebbero essere anche di più.
Nella giornata di ieri si sono registrati dei volumi incredibili toccando addirittura i 50 milioni di euro di titoli scambiati. Una speculazione del genere ha fatto però suonare il campanello d’allarme e la Consob ha deciso di monitorare l’andamento del titolo Tiscali e dei diritti ad esso associati.
Infatti nella storia delle società quotate in borsa nel Regno Unito nessuno ha mai portato a termine una ricapitalizzazione con valore maggiore a 12,5 miliardi di sterline, ed in quel caso fu un’altra banca inglese, la Hsbc, pochi mesi fa.
Come avevamo già annunciato il 15 settembre, Intesa Sanpaolo e Unicredit entreranno in consiglio di amministrazione per decidere sulla ricapitalizzazione e sui Tremonti Bond.
La holding, di cui fa parte anche il 29,3% di Gemina (Generale Mobiliare Interessenze Azionarie), ha infatti reso noto che l’assemblea straordinaria del gruppo ha deliberato all’unanimità la volontà di dare corso ad un aumento di capitale della società per un valore massimo di 40,2 milioni di euro.
L’aumento di capitale potrebbe essere messo in pratica già all’inizio dell’anno prossimo, e già cinque banche sarebbero al lavoro per portare avanti al meglio tale progetto.
Come detto sono andate male le borse di tutto il mondo, Wall Street ha risentito in maniera pesante i dati macroeconomici diffusi nel pomeriggio, influenzato soprattutto dai dati sul Pmi americano, peggiore delle attese.