Trichet rassicura l’economia europea

Ieri pomeriggio Jean Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, ha parlato della situazione economica del Vecchio Continente durante la conferenza stampa che ha seguito la decisione dell’istituto centrale di lasciare invariati i tassi di riferimento, in linea con le attese degli economisti.

Trichet ha parlato di tassi di interesse appropriati e pressioni inflazionistiche che dovrebbero rimanere limitate, insieme a un percorso di ripresa che continuerà, anche se in maniera ancora moderata e disomogenea.

Aumento tassi di interesse probabilmente rimandato

Inizialmente si era ipotizzato che la Banca centrale europea decidesse di alzare i tassi di interesse intorno alla fine del 2010, tuttavia la crisi che sta attraversando l’economia europea ha indotto la maggior parte degli economisti a ritenere che l’aumento dei tassi sarà ulteriormente rimandato, probabilmente alla seconda metà del 2011.

A farlo ipotizzare non sono solo le difficoltà mostrate da alcuni paesi europei e l’instabilità dell’economia del vecchio continente ma soprattutto la decisione della Bce di reintrodurre le operazioni di finanziamento straordinarie alle banche, interrotte nei mesi scorsi per via del progressivo miglioramento della situazione economica generale.

Tassi di interesse confermati all’1%

In linea con le attese del mercato la Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati all’1% i tassi di interesse, a distanza di circa un anno dalla decisione di tagliare i tassi di 0,25 punti percentuali portandoli così al minimo storico.

Dopo la decisione relativa ai tassi di interesse c’è stata la consueta conferenza stampa durante la quale il presidente della Bce Jean Claude Trichet ha ribadito che l’attuale livello dei tassi di interesse è assolutamente appropriato.

Annuncio tassi Bce giovedì 4 Febbraio

Jean-Claude Trichet

Giovedì 4 Febbraio 2010 alle ore 13:45 verranno resi noto i dati relativi alla situazione macro economica europea e durante quella stessa giornata Jean-Claude Trichet annuncerà il mantenimento dei tassi di interesse all’1%.

Nessuna modifica al tasso di interesse europeo è quindi attesa nella giornata di giovedì poichè la situazione, se pur in netto miglioramento, ha bisogno ancora di un periodo crescita.

Bce conferma i tassi all’1%

bce

La Banca centrale europea al termine del Consiglio direttivo tenuto questa mattina ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%, decisione questa in linea con le attese del mercato e degli analisti che all’unanimità avevano previsto che l’istituto di Francoforte non avrebbe provveduto ad alcun rialzo dei tassi.

Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi all’1%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Bce lascia invariati i tassi all’1%

jean-trichet

La Banca centrale europea al termine del consiglio direttivo ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1%, una decisione questa ampiamente prevista dal mercato soprattutto alla luce delle dichiarazioni rese più volte dal presidente Jean-Claude Trichet che in varie occasioni ha provveduto a spiegare quelle che sono le intenzioni della Bce per ciò che riguarda le exit strategy, ovvero iniziare fin da subito ad eliminare gli strumenti finanziari concessi alle banche e lasciare invariati i tassi di interesse fino ad ottobre 2010.

La Bce ha anche mantenuto invariato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Differenze Fed Bce

Bernanke- Trichet

Negli ultimi mesi tutti i più grandi economisti del mondo sono stati concordi nel ritenere che il momento più duro della crisi economica è passato e che ora l’economia mondiale si avvia veso una lenta e graduale ripresa, questo fino a pochi giorni fa quando la richiesta di moratoria da parte di Dubai World ha fatto temere una nuova crisi finanziaria.

Prima della notizia entrambe le sponde dell’Atlantico, la Banca centrale europea da una parte e la Federal Reserve dall’altra, stavano pensando a quando e come eliminare il supporto e gli aiuti concessi alle banche, ma la sensazione è che ora questa non sia più una priorità, anche se la notizia di Dubai secondo gli esperti è stata recepita in maniera di diversa dalle due banche centrali.

Tassi di interesse invariati dalla Bce

bce

Anche questa volte le previsioni sono state confermate, la Banca centrale europea ha confermato per il quinto mese consecutivo i tassi di riferimento al minimo record dell’1%, lasciando invariati anche i tassi sui depositi overnight allo 0,25% e quelli sulle richieste di prestiti marginali all’1,75%.

Il costo del denaro in Europa, quindi, resta ancora al livello più basso nella storia dell’euro. La differenza tra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nella zona euro resta all’1% dal momento che la Fed ha azzerato il tasso sul Fed Funds limitandosi a fissare un range compreso tra 0 e 0,25%.

Bce, inizia la ripresa economica

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La Banca Centrale Europea, nel suo consueto bollettino mensile, ha affermato che secondo le sue previsioni l’andamento dell’economia continuerà a risentire delle conseguenze della crisi economica, per questo motivo il Pil mondiale nel 2009 registrerà un calo dell’1,2% per poi aumentare del 2,7% nel 2010, già denominato l’anno della ripresa.

In ogni caso secondo la Bce nel terzo trimestre del 2009 il prodotto interno lordo in Europa dovrebbe sabilizzarsi ulteriormente, a testimonianza del fatto che la recessione è ormai finita, ora quello che si attende è un periodo di graduale ripresa.

Bce, previsioni riviste al ribasso e ripresa economica nel 2010

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La Banca Centrale Europea ha pubblicato il suo bollettino mensile dal quale emergono delle previsioni perfettamente in linea con quanto affermato dal bollettino mensile pubblicato qualche ora fa dalla banca centrale americana.

Come la Federal Reserve, che ha sottolineato l’inizio di una lenta ripresa da parte dell’economia americana, anche la Bce ha espresso pareri rassicuranti sull’economia dell’Eurozona affermando che, nonostante il livello di incertezza resta elevato, ci sono numerosi segnali che mostrano come la recessione stia volgendo finalmente a termine.

Bce verso la conferma dei tassi d’interesse

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Quest’oggi si terrà la riunione della Banca Centrale Europea e le prime indiscrezioni parlano di tassi fermi all’1%, ed inoltre potremmo anche sentire Trichet, presidente della Bce, fare il punto sul programma di acquisto dei covered bond, che ha avuto inizio a maggio di quest’anno oltre magari a dare qualche anticipazione su come l’economia dell’Europa stia reagendo.

Quasi tutti gli analisti concordano sul fatto che il costo del denaro non si muoverà dall’1%, e questo sarebbe il terzo mese consecutivo in cui questo accade, che costringerebbe il prezzo del denaro a restare al minimo storico per un altro anno, perlomeno finchè non si inizierà veramente ad uscire dalla crisi.

Tassazione riserve oro invariata al 6% ma con un tetto massimo

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Dopo la critica della Banca Centrale Europea in merito alla decisione del governo italiano di tassare le riserve in oro, il ministro dell’economia Giulio Tremonti ha annunciato il contenuto dell’emendamento relativo alla suddetta tassazione dopo la revisione operata a seguito del parere contrario della Bce.

L’emendamento, in particolare, lascia invariata la disposizione relativa alla tassa sulle plusvalenze in oro con un aliquota pari al 6% ma, allo stesso tempo, prevede che il prelievo complessivo non può eccedere i 300 milioni di euro.

Bce critica la tassazione sulle riserve in oro

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La Banca Centrale Europea ha espresso parere negativo in merito alla decisione del governo italiano di tassare le riserve in oro e si è detta seriamente preoccupata perchè, a suo avviso, si tratta di una misura che mette in serio pericolo il “principio di indipendenza” della Banca centrale.

La Bce ha reso noto il suo parere tramite una nota pubblicata sul suo sito web (www.ecb.it), in cui si legge che a seguito della sua valutazione la Banca considera l’articolo non chiaro e di dubbia conformità con il diritto comunitario. La Bce, inoltre, ha affermato di sperare vivamente che il governo italiano prenda in considerazione il suo parere e agisca di conseguenza.

Bce prevede una crescita del Pil nel 2010

euro

La Banca Centrale Europea, attraverso il suo bollettino mensile, ha spiegato che l’Europa tornerà a registrare tassi di crescita nel Prodotto interno lordo nel corso del 2010, mentre il 2009 sarà ancora caratterizzato da debolezza piuttosto diffusa, ma comunque meno grave rispetto a quella che ha caratterizzato il primo trimestre dell’anno.

Questa previsione, ha spiegato la Bce, è stata formulata in considerazione degli effetti negativi ritardati che si verificheranno nei prossimi mesi, tra cui l’ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro.