Nikkei stabile in avvio di settimana

In avvio di settimana l’indice giapponese Nikkei si è mostrato poco mosso, con un valore stabile a quota 10.751,98 punti, con il Topix in lieve aumento, con uno 0,27% a quota 938,91 punti.

Sono stati molto cauti gli operatori sulle piazze asiatiche, soprattutto in seguito ai dati economici americani di settimana scorsa, che hanno messo in luce qualche lacuna.

Un altro fattore che ha rallentato gli indici nipponici è anche la decisione della Cina di prendere nuovi provvedimenti per cercare di evitare il surriscaldamento della propria economia.

Italcementi break-out rialzista 8,95 euro

E’ un ottimo periodo quello che sta passando il titolo Italcementi a Piazza Affari, che nelle ultime sedute si è reso protagonista di un netto aumento forzando la resistenza di breve posta a quota 8,50 euro per azione.

Il titolo ha trovato un ampio spazio di allungo fino a quota 8,85-8,95 euro, zona dove ha chiuso peraltro la seduta di ieri, in rialzo dello 0,62% a quota 8,915 euro per azione.

Target price Fastweb ridotto da J.P Morgan

La vicenda giudiziaria che ha coinvolto Fastweb, con l’arresto del fondatore Silvio Scaglia e l’iscrizione nel registro degli indagati dell’amministratore delegato Stefano Parisi, ha avuto non poche ripercussioni sul titolo in Borsa che oggi risente in modo particolare della decisione di J.P Morgan di abbassare il target price da 22 a 18 euro con rating “Neutral”.

Dopo la decisone della banca d’affari il titolo in Borsa cede lo 0,35% a 14,36 euro, dopo aver toccato un minimo di seduta a 14,30.

Bilancio Dada 2009

Dada ha chiuso il 2009 con un utile netto pari a 6,9 milioni di euro, in calo del 9% rispetto ai 7,6 milioni del 2008, i ricavi consolidati si sono attestati a 155,1 milioni di euro contro i 170,2 milioni dell’anno precedente mentre il risultato operativo è stato di 4,6 milioni di euro, pari al 3,0% del fatturato consolidato e in calo rispetto ai 14,6 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2008.

Ad incidere sul risultato operativo sono stati gli ammortamenti che sono passati da 8,3 milioni a 11,4 milioni di euro, nonchè le svalutazioni e gli oneri non caratteristici che hanno raggiunto quota 4,5 milioni di euro contro gli 1,8 milioni del 2008. L’incremento degli ammortamenti è stato causato soprattutto dagli investimenti e dall’acquisto di immobilizzazioni materiali.

Snam Rete Gas investe 6,4 miliardi di euro

Snam Rete Gas punta ad una crescita nel medio e lungo termine, per questo ha annunciato che nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013 ha intenzione di realizzare una serie di investimenti, pari a circa 6,4 miliardi di euro, destinati soprattutto a sviluppare il sistema delle infrastrutture gas in Italia.

Gli investimenti di cui la controllata di Eni ha parlato rientrano nel piano strategico che verrà realizzato nei prossimi quattro anni e che tra le varie cose include anche la creazione di una hub del gas per il sud dell’Europa.

Ricorso Lottomatica accolto dal Consiglio di Stato

Il titolo Lottomatica vola a Piazza Affari posizionandosi in cima al listino, ad innescare le vendite sul titolo che segna una crescita del 2,56% a 14,39 euro per azione è stata la tanto attesa decisone del Consiglio di Stato che ha deciso di accogliere i ricorsi relativi alla vicenda Gratta e Vinci presentati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e dal Consorzio Lotterie Nazionali, di cui Lottomatica detiene il 63%.

La notizia è stata diffusa da Lottomatica attraverso una nota in cui viene specificato che le motivazioni della decisione del Consiglio di Stato non sono ancora disponibili.

Fiat perfetto doppio minimo

Nelle ultime sedute il titolo Fiat ha disegnato un interessante doppio minimo, cioè ha toccato per due volte lo stesso valore minimo, proprio alla perfezione.

Dopo questo doppio minimo però il titolo del Lingotto si è notevolmente rafforzato dimostrando una grande reazione, arrivando ad un buon rialzo, grazie anche al solido supporto statico posto in area 7,55-7,5 euro.

Ubs alza rating Mondadori

A Piazza Affari Mondadori sale dell’1,7% a 2,98 euro in un mercato in calo dello 0,72%, questo soprattutto grazie alla decisione di Ubs di alzare il rating da “Neutral” a “Buy”, mantenendo il target price a 3,45 euro.

Nel frattempo l’attenzione è tutta sui risultati del 2009 che saranno pubblicati il prossimo 23 marzo, le previsioni della stessa Ubs e di altri esperti non lasciano però ben sperare in quanto si ritiene che i dati relativi allo scorso anno saranno ancora fortemente condizionati dal calo subito dal settore delle riviste, nonchè dai costi che il Gruppo editoriale ha dovuto sostenere per le operazioni di ristrutturazione e per il lancio del settimanale Grazia in Francia.

J.P Morgan alza rating Nestlé

J.P. Morgan ha deciso di alzare il suo rating su Nestlé da “Neutral” ad “Overweight”, la banca d’affari ha motivato la sua decisione spiegando che il colosso svizzero negli ultimi tempi è sempre meno dipendente dall’andamento dei prezzi delle materie prime, inoltre sembra che l’andamento dell’attività aziendale delle sue concorrenti influisca sempre meno sui risultati di Nestlé, questo a testimonianza del fatto che il gruppo svizzero ha raggiunto una posizione di leadership che lo rende sempre più indipendente dalle altre aziende.

La scelta di J.P. Morgan di rivedere al rialzo la valutazione sul titolo era del tutto inaspettata, solo qualche settimana fa il colosso svizzero ha infatti diffuso i risultati conseguiti nel corso del 2009, dati da cui è emerso un netto calo dell’utile.

Ubi Banca punta la soglia psicologica di 10 euro

Il titolo Ubi Banca a Piazza Affari si trova in un ottimo periodo, infatti come si vede benissimo anche dal grafico nelle ultime sedute in borsa il titolo della banca ha solamente guadagnato terreno, arrivando addirittura a superare la resistenza di breve di 9,30 euro per azione senza troppi problemi.

Inoltre è stata anche abbattuta la barriera successiva a 9,60 euro, e sarà proprio la conferma oltre questo valore a poter dare il via ad un nuovo allungo di Ubi Banca.

Geox in calo per indiscrezioni tedesche

A Piazza Affari il titolo Geox è calato del 2,88% a 5,22 euro, a scatenare le vendite sul titolo sono state le indiscrezioni riportate dal quotidiano tedesco Der Spiegel secondo cui in Germania c’è stato un forte calo degli ordinativi di calzature del Gruppo, in particolare si parla di una flessione del 50%.

La causa di questo calo, secondo la stampa tedesca, non dipende però nè dalla concorrenza nè da problemi economici bensì da difetti qualitativi del prodotto, una vera e propria novità visto che in Italia il marchio Geox è senza dubbio sinonimo di qualità.

Parmalat cresce in Borsa grazie alle richieste dei soci

Pochi giorni fa i fondi di investimento soci di Parmalat hanno chiesto la restituzione di 1,4 miliardi di euro, ossia della liquidità che deriva dalle transazioni che sono state chiuse con le banche e con i revisori dopo il crac da 14 miliardi, circostanza questa che ha giovato al titolo in Borsa, stamani infatti a Piazza Affari Parmalat segna un rialzo dell’1,14% a quota 1,9490.

La buona performance del titolo, infatti, è dovuta ad alcune indiscrezioni di stampa che vedono una parte dei soci, che detiene complessivamente il 16,7% del capitale, al lavoro per chiedere una convocazione dell’assemblea straordinaria.

Eni break-out 17,20 euro

Il titolo Eni sta recuperando abbastanza bene a Piazza Affari, non a caso al termine della settimana è stata superata l’importante resistenza di breve a 17,20 euro, con il titolo che venerdì ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,76% a quota 17,39 euro per azione.

Se il break-out oltre questa soglia verrà confermato nei prossimi giorni potremmo assistere ad un nuovo allungo di Eni, in un primo momento verso quota 17,60-17,65 euro ed in un secondo momento verso la soglia psicologica dei 18 euro per azione.

Bulgari tentativo di allungo verso 6,20 euro

Il titolo Bulgari nell’ultimo periodo si è reso protagonista di un buono spunto rialzista, oltre la resistenza chiave posta a quota 5,85 euro per azione.

Il titolo ha trovato uno spazio di allungo fino a quota 6,10 euro, salvo poi cedere qualcosina proprio nella giornata di ieri, chiusa in ribasso dello 0,25% a quota 5,975 euro per azione.