
Nel Beige Book, che viene rilasciato ogni sei settimane, viene anche però fatto notare come cinque banche abbiano messo in evidenza segnali di miglioramento, però seconda la Fed la congiuntura deve ancora mostrare una maggiore crescita.
Nel Beige Book, che viene rilasciato ogni sei settimane, viene anche però fatto notare come cinque banche abbiano messo in evidenza segnali di miglioramento, però seconda la Fed la congiuntura deve ancora mostrare una maggiore crescita.
Ovviamente il peggio è passato ma la situazione continua ad essere fragile e piuttosto preoccupante perchè gli effetti della crisi continuano a manifestarsi.
Poche ore fa ha confermato questa previsione anche Charles Evans, il presidente della Federal Reserve di Chicago, che, riferendosi agli Stati Uniti, ha affermato che una prima lieve crescita verrà registrata nell’ultimo semestre di quest’anno mentre alla fine del 2010 la crescita economica del paese dovrebbe aggirarsi intorno al 3%.
Il Fomc inoltre ha voluto lanciare un segnale forte, affermando che i tassi rimarranno così bassi ancora per tanto tempo. E’ stato anche lasciato invariato il tasso di sconto allo 0,5%.
Il mese che si è concluso con la Festa dei Lavoratori ha vissuto tra l’ansia per la recente influenza suina e le buone prospettive per il futuro rilasciate dalla Federal Reserve.
Secondo quanto riportato dal giornale statunitense, infatti, le due banche hanno entrambe un deficit di svariati miliardi di dollari, deficit che però non è stato confermato da i due istituti bancari menzionati. Sia Citigroup che Bank of America, infatti, negano che i risultati siano così disastrosi come quelli accennati dalla Federal Reserve.
Secondo Bernanke, infatti, la recessione dovrebbe finire entro l’anno per poi assistere ad una lenta ripresa a partire dai primi mesi del 2010. Il presidente della Federal Reserve, fermamente convinto delle sue affermazioni, ha aggiunto che l’America è riuscita a scampare il pericolo di imbattersi in una depressione simile a quella verificatasi nel 1929.
L’ottimismo di Bernanke, come lui stesso ha spiegato, deriva dal bassissimo livello dei tassi che probabilmente rimarrà tale per molto tempo, circostanza che costituisce un forte stimolo per l’intero sistema economico.
La società , a causa della crisi finanziaria globale, ha perso diversi miliardi di dollari e ha registrato un guadagno di circa il 60% in meno rispetto all’anno precedente. La scorsa settimana, inoltre, la società ha annunciato un taglio di circa 52.000 di posti di lavoro in tutto il mondo.
Secondo la Federal Reserve questo intervento era assolutamente necessario al fine di aiutare la sociatà a compiere il suo processo di ripresa ma, soprattutto, per promuovere la stabilità del mercato tutelando gli interessi del governo e dei consumatori. Decisiva per l’adozione di tale misura è stata, sicuramente, la perdita di circa 24 miliardi di dollari che che l’American International Group ha registrato lo scorso lunedì.
La Federal Reserve, al contempo, ha incoraggiato l’economia asiatica tramite un fondo di 30 miliardi di dollari a favore di Singapore e della Corea del Sud.
Tagliato anche il tasso di sconto dello 0.50% (ora dunque e’ all’1.25%). Non e’ da escludere che la Fed possa provvedere ad ulteriori tagli poiche’ e’ in corso un sensibile rallentamento dell’attivita’ economica legato al calo della fiducia dei consumatori. L’inflazione dovrebbe rallentare mentre a peggiorare sono le previsioni sulle esportazione Americane a causa del rallentamento economico nei mercati di sbocco.
La valuta europea si è apprezzata anche sullo Yen a 129,82 contro 126,27 la vigilia. Il dollaro saliva a 98,56 Yen contro 97,34 qualche ore prima sul mercato nord americano.
Ultimamente la valuta Europea era stata messa da parte per il dollaro e lo Yen considerati come investimenti piu sicuri in un contesto di grande volatilità dei mercati finanziari.