Edf nella joint venture Eni-Gazprom, Putin vola a Parigi

gasdotto ENI-GAZPROM

A parlare è l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni che ipotizza che nei prossimi giorni Vladimir Putin volerà a Parigi per consolidare il progetto per il trasferimento del gas che dalla Russia dovrà raggiungere l’Europa attraverso un nuovo percorso che eviterà il passaggio critico nell’Ucraina.

In tale occasione Vladimir Putin porterà avanti le trattative per far entrare EDF (Électricité de France – prima società francese per la produzione di energia) all’interno della Joint Venture Eni-Gazprom per la costruzione e il relativo passaggio in Turchia di un nuovo gasdotto che dovrebbe garantire stabilità nell’erogazione del combustibile.

Gazprom completa l’acquisizione di SeverEnergia

gas

E’ stata completata oggi l’acquisizione da parte di Gazprom del 51% del capitale di SeverEnergia da Eni ed Enel, operazione che prevede da parte di Gazprom il versamento di un corripettivo di 1,6 miliardi di dollari.

La notizia è stata diffusa attraverso un comunicato in cui viene specificato che 626,5 milioni di dollari dell’esborso totale sono di competenza di Enel. Gazprom ha già versato la prima quota di 384 milioni di dollari, cifra di cui Enel ha incassato 153,5 milioni, mentre la seconda parte del corripettivo verrà versata entro marzo 2010.

Accordo Cina-Australia per il gas naturale liquefatto

exxon

E’ stato siglato un importante accordo che riguarda il fornimento di gas naturale liquefatto tra Australia e Cina, il quale prevede che l’Australia venderà il gas al paese cinese.

Tale accordo è stato raggiunto su una base di 41 miliardi di dollari, ad annunciarlo è stato proprio il Ministro dell’Energia australiano, Martin Ferguson, che ha dichiarato poi come i due paesi debbano collaborare assieme, dicendo che la Cina è importante per l’Australia e viceversa.

Parte il progetto Nabucco in Turchia

gasdotto

Il progetto Nabucco ha fatto ieri un passo avanti molto importante, è infatti stato firmato l’accordo intergovernativo, nella capitale turca Ankara, che stabilisce i regolamenti e le norme per trasportate il gas dal Mar Caspio e dal Medio Oriente verso Turchia ed Unione Europea, in modo da andare a ridurre la dipendenza dalla Russia.

Come detto, il progetto Nabucco prevede l’installazione di condotti che passano attraverso molti paesi europei, in primis la Turchia, la quale, non dimentichiamolo, aspira ad entrare a tutti gli effetti nell’Unione Europea.

Bonus gas per famiglie disagiate e numerose

natural20gas

Per garantire sostegno alle famiglie più bisognose il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via ad una nuova misura sociale che comporta una riduzione del costo del gas a favore di coloro che hanno un reddito non elevato.

Grazie a questa misura, infatti, saranno circa 3 milioni le famiglie che potranno godere di una riduzione del 15% sulla bolletta del gas, un risparmio che va dai 25 euro per i consumi più modesti, fino ad arrivare ad un massimo di 160 euro per le famiglie fino a quattro componenti. Le famiglie composte da più di quattro persone, invece, potranno godere di uno sconto che va da un minimo di 40 euro fino ad un massimo di 230 euro.

L’accordo tra Eni, Enel e Gazprom verrà concluso entro la fine di Aprile

gazprom

Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, ha spiegato che l’accordo che ha ad oggetto l’ingresso di Gazprom in Severegna verrà concluso entro la fine di Aprile. Severenergia è una holding detenuta per il 60% da Eni e per il 40% da Enel e che ha al suo interno la società Artic Russia. L’accordo di cui ha parlato Conti, quindi, ha ad oggetto l’ingresso di Gazprom in Artic Russia con una quota del 51%.

Artic Russia, in particolare, è la società che detiene gli ex asset della Yukos, ossia alcune riserve di gas in Siberia che ammontano ad un totale di cinque miliardi di barili di olio.

Eni chiede aiuto a Berlusconi

Presidente dell\'Eni durante una conferenza

Paolo Sacroni, amministratore delegato Eni, ha invocato un immediato aiuto del governo mediate una lettera indirizzata al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, in cui ha spiegato che la Commissione Europea ha preteso un impegno a dismettere il gasdotto Tag.

Sacroni, nelle lettera ha più volte sottolineato che tale gasdotto è di vitale importanza poichè è attraverso di esso che il gas arriva dalla Russia attraverso il confine di Tarvisio.

La decisione della Commissione Europea, in realtà, è frutto di una indagine intrapresa dalla stessa nel corso del 2006 in relazione ai gasdotti Tag, Tenp e Transitgas. A seguito di questa indagine era in corso tra la Commissione e l’Eni una trattativa che, alla fine, si è conclusa nella suddetta decisione della Commissione relativa al gasdotto Tag.

Ripristinate definitivamente le forniture di gas per l’Europa

La questione gas sembra essere giunta definitivamente a termine. Sono riprese stamattina presto, infatti, le forniture di gas russo destinate all’Europa e in transito attraverso l’Ucraina.

La questione, tuttavia, ha trovato definitiva risoluzione durante la giornata di ieri, nel corso della quale Russia e Ucraina hanno accontentato le ripettive pretese firmando un contratto di dieci anni per la fornitura di gas russo a Kiev. L’accordo è stato sottoscritto da Putin e da Yulia Tymoshenko, con tanto di cerimonia ripresa dalle telecamere delle principali emittenti televisive.

L’emergenza gas non è ancora risolta

La questione gas, che ieri sembrava definitivamente risolta, sta iniziando a preoccupare notevolmente non solo i vari capi di stato dei paesi coinvolti ma anche le famiglie, seriamente preoccupate che questa crisi non solo faccia aumentare la loro bolletta ma possa anche mettere a rischio la loro salute in questo periodo di grande freddo.

La Russia, dopo che l’Ucraina aveva accettato di rifirmare l’accordo senza alcuna clausola, aveva riaperto i rubinetti del gas, ripristinando le forniture dirette in Europa e in transito attraverso l’Ucraina. L’Unione Europea, tuttavia, ha comunicato che i paesi che hanno urgente bisogno di gas non hanno ricevuto ancora niente e stanno continuando ad attingere dalle loro scorte.

L’Ucraina firma un nuovo accordo senza clausole

Stamane Gazprom ha reso noto che il suo direttore generale si recherà a Bruxelles per discutere i dettagli relativi alla ripresa delle forniture di gas provenienti dalla Russia e dirette in Europa attraverso l’Ucraina.

La decisione è stata presa questa mattina a Kiev, solo dopo che l’Ucraina ha accettato di firmare un nuovo accordo, senza alcuna condizione. La Russia, infatti, aveva dichiarato di non poter riattivare le esportazioni di gas poichè l’Ucraina aveva aggiunto, nel precedente accordo, delle clausole inaccettabili dalla Russia.

Gas: l’Ucraina acconsente all’invio di osservatori

Dopo l’interruzione delle forniture di gas avvenuta un paio di giorni fà, l’accordo tra Mosca e Kiev appare molto vicino soprattutto dopo che premier russo Vladimir Putin ha accettato l’invio di osservatori indipendenti in tutti i siti rilevanti, al fine di monitorare tutte le forniture di gas dirette veso l’Unione Europea attraverso l’Ucraina.

Questa commissione addetta al monitoraggio pare che sarà composta da ben 12 osservatori europei che avranno il compito sorvegliare il transito del gas russo verso l’Europa, in base a quelli che sono gli accordi raggiunti. A questi, poi, si aggiungeranno rappresentanti della compagnia russa Gazprom, della compagnia ucraina Naftogaz e di aziende europee.

Interrotte le esportazioni di gas verso l’Europa

Alle 07:44 di stamane sono state interrotte le esportazioni di gas provenienti dalla Russia, attraverso l’Ucraina, e dirette in Europa. Un portavoce di Naftogaz ha riferito all’agenzia Afp che la Russia ha interrotto tutti i rifornimenti lasciando l’Europa senza gas. Viktor Yushchenko, presidente ucraino, ha chiesto a Dmitry Medvedev di ripristinare “immediatamente” le forniture di gas all’Europa. Yuschenko, inoltre, ha inviato una lettera sia a Medvedev che al presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso.

L’Unione Europea dipende dalla Russia per circa un quarto del totale delle forniture di gas, circa l’80% della quale arriva attraverso l’Ucraina.

Nuove esplorazioni in vista per Eni

Presidente dell\'Eni durante una conferenza

Stando a quanto ufficialmente comunicato alla stampa, Eni starebbe progettando nuovi investimenti alla ricerca di petrolio e gas naturale nelle aree territoriali della Papua Nuova Guinea, al fine di incrementare ulteriormente le riserve di materie prime in possesso della compagnia.

A confermare l’operazione è stato lo stesso Primo Ministro del Paese interessato ai nuovi impieghi di Eni, Michael Somare, che ha annunciato ai giornalisti presenti che la Eni potrebbe compiere nel territorio dello Stato alcuni investimenti similari a quelli già messi a segno da un’altra grande società del settore, la Exxon.