Buzzi Unicem possibile riduzione multa Dickerhoff

Per Buzzi Unicem potrebbe arrivare una buona notizia dalla Germania infatti a quanto pare la Corte Statale di Dusseldorf starebbe per ridurre la multa inflitta alla controllata Dyckerhoff.

La Corte si sarebbe espressa addirittura per un dimezzamento dell’importo della multa, ritenuta troppo eccessiva.

La multa da 650 milioni potrebbe così diventare di 330 milioni, grazie anche all’ovvio ricorso presentato dai produttori di cemento interessati dal provvedimento (5).

Agcm sanziona CheBanca! per pratiche commerciali scorrette

chebanca

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto due sanzioni amministrative per pratiche commerciali scorrette nei confronti di CheBanca!, la banca retail del gruppo Mediobanca. L’ammontare complessivo delle due sanzioni è di 125.000 euro.

L’antitrust, in particolare, ha contestato a CheBanca! due diversi messaggi promozionali ritenuti fuorvianti, quelli relativo allo spot televisivo e alle pagine web utilizzate per la commercializzazione dei servizi bancari “Conto Tascabile” e “Conto Deposito“.

Telecom multata per pratica commerciale scorretta

Telecom Italia

La settimana in borsa non è iniziata nel migliore dei modi, soprattutto si è sentita la mancanza di ordini dalla borsa londinese, chiusa per il cosiddetto bank holiday, e di conseguenza tutte le principali borse europee hanno chiuso al ribasso, anche in scia ai dati provenienti da Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l’1,11% a quota 22.420 punti mentre il Ftse All Share ha ceduto l’1,02% a 22,841 punti. Male anche Parigi (1,07%) e Francoforte (-0,96%).

Tim e Vodafone ancora multate dall’Antitrust

telecom-vodafone

La crisi economica, pur essendosi fatta sentire, non ha avuto effetti disastrosi sulle compagnie telefoniche Tim e Vodafone che, tuttavia, in questo ultimo periodo hanno dovuto provvedere al pagamento di sanzioni piuttosto salate.

La prima di queste era arrivata qualche mese fà dall’Antitrust che aveva multato le due compagnie per aver modificato unilateralmente i propri piani tariffari mentre la seconda, arrivata solo qualche settimana più tardi, proveniva dall’Agcom che aveva sanzionato Tim e Vodafone per non aver applicato correttamente le norme relative alla portabilità del numero e ai servizi non richiesti.

Maxi multa in arrivo per Intel

intel-logo

Secondo il Financial Times l’Unione Europea sta per infliggere una pesante sanzione nei confronti del colosso informatico Intel, sanzione che sarebbe frutto di un’inchiesta decennale che l’antitrust europeo ha avviato per esaminare le pratiche di marketing condotte da Intel.

La fonte sostiene che, a seguito dell’inchiesta, Intel risulta colpevole per abuso di posizione dominante e per aver violato le regole Antitrust europee inducendo i retailer europei a non acquistare chip di Amd.

Microsoft condannata ad una multa di 388 milioni di dollari

microsoft

La violazione di un brevetto è un reato che ci si aspetta possa essere commesso da piccole e medie imprese che hanno a che fare ogni giorno con la concorrenza spietata e irraggiungibile dei grandi colossi. Appare piuttosto paradossale, quindi, che un’azienda come Microsoft sia stata multata per aver violato un brevetto su un dispositivo anti-pirateria.

La condanna nei confronti di Microsoft è stata inflitta dal tribunale degli Stati Uniti, in particolare da una giuria dello Stato del Rhode Island, che ha condannato il colosso americano al pagamento di una cifra che ammonta a ben 388 milioni di dollari, cifra che dovrà essere versata da Microsoft nelle casse del suo concorrente americano Uniloc, una società specializzata nel settore della sicurezza informatica.

Enel multata dall’Autorità per l’energia elettrica

enel

E’ tempo di multe per le grandi aziende che talvolta cercano di utilizzare la propria maestosità per aggirare le norme poste a tutela dei consumatori. Dopo Tim e Vodafone è la volta di Enel che ha ricevuto una multa di ben due milioni di euro dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Enel, in particolare, è stata multata per non aver effetuato il tentativo annuale di lettura dei contatori negli anni 2003-2005, nonostante l’azienda fosse obbligata ad effettuare tale tentativo.

L’Agcom multa Vodafone, Telecom Italia e altri operatori telefonici

vodafone

E’ davvero un periodo nero per le compagnie telefoniche. Solo pochi giorni fà, infatti, l’Antitrust aveva multato Vodafone e Tim per aver modificato unilateralmente i propri piani tariffari. Ebbene, è di poche ore fà la notizia di una nuova sanzione inflitta dall’Agcom (Autorità Garante delle telecomunicazioni) a danno di Vodafone, Telecom Italia, Opitel, Bt Italia e Eutelia.

Le varie sanzioni inflitte, che ammontano ad un totale di 2,8 milioni di euro, sono state il frutto di una serie di procedimenti che L’Autorità aveva intrapreso per verificare la corretta applicazione, da parte delle compagnie telefoniche, delle norme relative alla portabilità del numero, ai servizi non richiesti e ai vari indici di qualità.

Come chiedere il rimborso a Tim e Vodafone

Qualche giorno fà vi abbiamo parlato della multa che l’antitrust ha inflitto a Tim e Vodafone per aver modificato unilateralmente i rispettivi piani tariffari. Ebbene, tutti i consumatori colpiti dal comportamento scorretto delle due compagnie telefoniche hanno la possibilità di chiedere un rimborso.

La procedura è piuttosto semplice. Per poter ottenere il rimborso, infatti, è necessario inviare al proprio gestore una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui si chiede il ripristino del vecchio piano tariffario e la restituzione dei soldi sborsati a causa del cambiamento della tariffa, palesemente più svantaggiosa per l’utente.

Tim e Vodafone multate dall’Antitrust

Tempi duri per Vodafone e Tim che dovranno pagare una multa di ben 500.000 euro per aver modificato unilateralmente i propri piani tariffari senza prendersi la briga di avvertire adeguatamente i propri utenti, ignari delle nuove tariffe e di numerose altre informazioni come le modalità di rimborso del credito residuo inutilizzato e le modalità relative alla portabilità del numero.

La mossa scorretta delle due compagnie telefoniche, secondo le stime degli esperti, avrebbe fruttato in un anno dai 40 agli 80 euro per singolo utente, una cifra che se moltiplicata per il numero di persone coinvolte assume proporzioni molto elevate.