
Ieri in borsa l’azione della banca ha guadagnato lo 0,35% a quota 2,135 euro per azione, confermando la buona situazione che si vede bene anche dal grafico.
Ieri in borsa l’azione della banca ha guadagnato lo 0,35% a quota 2,135 euro per azione, confermando la buona situazione che si vede bene anche dal grafico.
Se il breakout rialzista dovesse essere confermato nelle prossime giornate allora il titolo potrebbe realmente puntare ad allungare oltre la soglia psicologica, anche se nella seduta di venerdì a Piazza Affari ha ceduto i 4,80 euro, chiudendo in calo dello 0,37% a quota 4,755 euro per azione.
Il titolo ha trovato uno spazio di caduta a quota 4,10 euro per azione, dopo aver tentato e mancato l’aggancio a 4,20 euro.
La situazione del titolo Unicredit tuttavia è molto complessa e difficile da decifrare, non fosse altro per le vicende che stanno interessando la società in questo periodo.
Il breakout proprio di quota 19,50 euro potrebbe dare il via ad un nuovo allungo con un primo obiettivo posto a quota 19,77-19,8 euro ed un secondo obiettivo rappresentato dalla soglia psicologica dei 20 euro per azione.
Il titolo addirittura è riuscito a recuperare arrivando a ridosso della soglia psicologica che è fissata a quota 5 euro, la quale potrà essere facilmente superata dopo una breve fase di consolidamento attorno a quota 4,85-4,80 euro.
Il titolo ha trovato un ampio spazio di allungo fino a quota 8,85-8,95 euro, zona dove ha chiuso peraltro la seduta di ieri, in rialzo dello 0,62% a quota 8,915 euro per azione.
In seguito ad aver costruito una solide base accumulativa oltre il solido supporto statico posto in area 1,25-1,245 euro per azione, il titolo è riuscito a girarsi e puntare oltre 1,32 euro. Sarà il superamento della quota di 1,35 euro a poter dare il via ad un nuovo allungo di a2a nelle prossime sedute.
Dopo questo doppio minimo però il titolo del Lingotto si è notevolmente rafforzato dimostrando una grande reazione, arrivando ad un buon rialzo, grazie anche al solido supporto statico posto in area 7,55-7,5 euro.
Inoltre è stata anche abbattuta la barriera successiva a 9,60 euro, e sarà proprio la conferma oltre questo valore a poter dare il via ad un nuovo allungo di Ubi Banca.
Se il break-out oltre questa soglia verrà confermato nei prossimi giorni potremmo assistere ad un nuovo allungo di Eni, in un primo momento verso quota 17,60-17,65 euro ed in un secondo momento verso la soglia psicologica dei 18 euro per azione.
Il titolo ha trovato uno spazio di allungo fino a quota 6,10 euro, salvo poi cedere qualcosina proprio nella giornata di ieri, chiusa in ribasso dello 0,25% a quota 5,975 euro per azione.
Ieri Parmalat a Piazza Affari ha ceduto lo 0,95% chiudendo a quota 1,884 euro per azione, ma è normale infatti ora il titolo avrà bisogno di una fase di consolidamento proprio sopra quota 1,85-1,835 euro per tentare poi un nuovo allungo in futuro.
Nelle ultime sedute il titolo ha compiuto un veloce rimbalzo tecnico arrivando quasi a sfiorare l’importante solida resistenza che si trova in area 9,8 euro per azione.