Andamento delle principali valute

sala interna della banca centrale europea

Il Gbp ha chiuso la giornata in ribasso ieri e il cross rimane sopra gli 1.40. Questa volta il Gbp ha reagito al taglio dei tassi con un indebolimento. Il taglio ha rispettato le aspettative ed ha portato i tassi al livello record dello 0.5% andando quasi a pareggiare i tassi esistenti ora in Usa e Giappone.

La BoE ha suggerito che nei prossimi mesi manterrà un orientamento più neutrale relativamente ai tassi di interesse e questo potrebbe far vivere rialzi al Gbp nelle prossime settimane.

Mercato americano ancora in crisi occupazionale

Crescita del mercato americano

L’evento chiave di questa ultima giornata di trading settimanale riguarda i dati sull’occupazione Usa. Come preannunciato le aspettative sono per un ulteriore peggioramento delle condizioni occupazionali per il 14esimo mese consecutivo.

Secondo Bloomberg il dato dovrebbe scendere a 650,000 unità di lavoro perse continuando cosi a dimostrare che il mercato non è ancora pronto ad una reazione.

Fallimento General Motors

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I vertici di General Motors hanno espresso seri dubbi sulla capacità dell’azienda di sopravvivere ulteriormente ed evitare il fallimento. Il colosso americano, nel 2008, ha registrato perdite per un ammontare complessivo di 30,9 miliardi di dollari, perdite gravissime mai registrate in tutta la storia della casa automobilistica.

Il futuro dell’azienda, quindi, è inevitabilmente nelle mani del governo americano e nella sua decisioni di concedere o meno gli aiuti richiesti. In caso risposta negativa la società si troverebbe costretta a seguire la procedura indicata della legge fallimentare attualmente in vigore in america, cercando di preservare così l’attività aziendale ed, eventualmente, procedere alla liquidazione.

Il Beige Book della Fed evidenzia peggioramenti

beige-book-della-fed

Dopo un rialzo nella notte durante la giornata di ieri dollaro e Yen hanno perso posizioni in seguito ai rimbalzi verificatisi sui mercati azionari con un Dow Jones e S&P500 che hanno chiuso la giornata in rialzo di oltre il 2%.

Il rimbalzo di ieri viene attribuito anche alle notizie dalla Cina che dovrebbe annunciare a breve, probabilmente domani, un nuovo piano di stimolo che dovrebbe avere degli effetti positivi sull’economia cinese.

Se Trichet non taglia i tassi l’euro crescerà ancora

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La Bce dovrebbe tagliare i tassi di 50pb portandoli al minimo storico di 1.50%.

I dati sull’inflazione sono stati negativi mostrando segni di decrescita dei prezzi e rischi di inizio di un processo di deflazione. Ancor più di quanto detto per il Regno Unito, il discorso post decisione della Banca Centrale avrà la sua importanza.

Infatti Trichet ha sempre una grande influenza sull’andamento del mercato e secondo molti dovrebbe negare la possibilità di ulteriori tagli del costo del denaro.

Come procede la giornata di oggi

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La seconda giornata consecutiva priva di movimenti significativi relativamente al dollaro ha visto un leggero rafforzamento per il biglietto verde e lo Jpy. I dati comunicati nella giornata di ieri hanno visto un calo maggiore delle aspettative nelle pending home sales pari al 7.7%.

Il discorso di Bernanke ha chiarito che gli Usa avranno obbligatoriamente la necessita di espandere il proprio deficit e i mezzi che verranno destinati al settore bancario saranno di circa 700 miliardi di Usd. Il governatore della banca centrale ha anche detto che il salvataggio di AIG lo ha particolarmente “infastidito” rispetto ad altri interventi governativi ma l’obiettivo della Fed deve comunque essere quello di permettere al sistema finanziario di continuare ad andare avanti e quindi non si tirerà indietro neanche in questo caso.

Probabile taglio del costo del denaro da parte della BCE

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Il dollaro ha chiuso la settimana passata vicinissimo ai massimi da circa 3 anni nel Dollar Index e l’inizio di settimana potrebbe vedere importantissimi movimenti che potrebbero essere determinanti per il futuro prossimo. La posizione da prendere sul biglietto verde dovrà tenere conto di quanto sta accadendo negli Usa con dei dati sul Pil terrificanti e delle decisioni da parte di Obama molto coraggiose.

Il primo elemento che potrà avere degli effetti sull’andamento del dollaro nelle prossime settimane sarà legata alle politiche intraprese da Obama che con un’intenzione di intervenire direttamente nel capitale di grandi banche potrebbe far accrescere il rapporto deficit/pil Usa che si trova al 12,5%.

Prezzi delle case in calo del 18%

casa in vendita con cartello for sale

Le ultime sedute dei mercati finanziari hanno ristabilito le condizioni di volatilità che avevamo visto nell’ultima parte del 2008 con movimenti di diversi punti percentuali. La giornata di ieri è stata particolarmente significativa per una serie di dati tanto negativi quanto attesi. Tra i più rilevanti vanno segnalati l’indice dei prezzi delle case (in calo del 18,23%) e l’indice della fiducia dei consumatori (ai più bassi livelli dal ’67).

In tutto questo contesto il discorso di Bernanke può essere considerato almeno in parte “colpevole” dei movimenti che abbiamo notato sui mercati. Il governatore della Fed ha denotato la situazione attuale indicando come tale condizione economica non sia ancora prossima alla conclusione e sottolineando che i tassi di interesse rimarranno per tutto il 2009 a questi livelli.

Banche USA: nessuna nazionalizzazione

Crescita del mercato americano

Il Tesoro Usa insieme ad una serie di istituzioni hanno pubblicato ieri nel pomeriggio un intervento chiarificatore sui piani del governo evidenziati il 10 Febbraio ma non ha avuto nessun effetto benefico sulle quotazioni in borsa e non è riuscito a respingere verso alto le quotazioni borsistiche che hanno chiuso la giornata ai minimi dal 1997.

In questo modo il dollaro e lo Yen hanno finito la giornata in rialzo se confrontati con l’inizio settimana piuttosto burrascoso che aveva visto entrambe le valute perdere parecchie posizioni nei confronti dell’Euro in particolar modo. L’intervento sopra menzionato ha chiarificato che lo stato non ha intenzione di nazionalizzare le principali banche del paese (smentendo le voci che circolavano su Citigroup) ed il programma di rilancio avrà il solo effetto di controllare che le banche in difficoltà siano sufficientemente capitalizzate e potrebbe prevedere degli sforzi ulteriori per iniettare liquidità laddove il mercato richiederebbe sostegno alle banche con maggiori problemi.

Settimana scorsa protagonista l’oro

oro

La settimana passata si è chiusa in maniera burrascosa con dei movimenti che hanno dato segnali di diversa natura.

Il primo movimento da notare per chi ama investire nell’oro è stato quello dell’oro che ha sfondato la barriera dei 1000 dollaro per poi ritornare sotto questo valore. I mercati azionari hanno avuto l’ennesimo crollo significativo e i titoli di stato hanno avuto un rally importantissimo.

La reazione delle principali valute fa riflettere su alcune considerazioni fatte finora relativamente alle correlazioni che hanno guidato il mercato in questi ultimi mesi. Prima fra tutte è quella relativa al movimento di dollaro e yen che hanno chiuso in pesante ribasso nei confronti di valute a maggior rendimento e mettendo a rischio quel valore intrinseco di valute più sicure che hanno avuto a partire dall’inizio di questa crisi.

Bernanke: ottimi interventi a livello fiscale di Obama

Crescita del mercato americano

L’euro/dollaro ha rotto ieri un importante supporto a 1.3284 continuando la sua discesa verso 1.30 ma nella notte ha avuto un recupero che lo ha riportato a ridosso di 1.33. in attesa della decisione della BCE ci attendiamo ancora un’altra giornata che sará influenzata dalla percezione del rischio e dall’andamento delle borse.

Il dollaro ha continuato il suo momento di forza ed in questo senso ha contribuito fortemente il discorso di Bernanke alla London School of Economics che si é focalizzato sulle cause della crisi e sugli interventi intrapresi da parte della FED per aumentare la liquidita sui mercati confrontando con quanto fatto da altre banche centrali che non sono riuscite ad ottenere gli effetti desiderati..

Come risolvere la crisi finanziaria

bernanke insieme a bush

Nel discorso di venerdi Bernanke ha dichiarato che le decisioni di politica monetaria non hanno finora risolto la situazione attuale e per risolvere la crisi finanziaria internazionale saranno doverosi degli interventi politici degli interventi da parte dei politici. Gli swap overnight quotano giá con uno sconto di 50 pb nel mese di Dicembre e nella giornata del 19 Novembre sono attesi diversi dati importanti. Eventuali dati negative potrebbero aumentare la possibilitá di vedere un indebolimento dell’EUR/USD e la sua discesa al di sotto di 1.24.

La zona euro ha fatto registrare dati negativi nella settimana passata e eventuali cali nel mercato azionario americano non mancheranno di indebolire l’Euro come avvenuto nelle ultime settimane. Ci attendiamo che questa correlazione rimarrá elevata anche nelle prossime settimane e I risultati nelle quotazioni saranno legate alla percezione del rischio. Sará importante vedere come le quotazioni dell’Euro reagiranno ai provvedimenti presi nel corso del G20 di questo fine settimana ed in questo senso sará importante vedere come reagiranno le borse questa mattina.

Lo Yen ha visto aumentare la Sua volatilitá nelle ultime settimane ed é spesso stato il termomentro relativamente alla percezione del rischio sul mercato. Il G20 potrebbe nel breve termine riportare un po’ di fiducia e qualora ció avvenisse si dovrebbe assistere ad un calo delle quotazioni dello Yen. Si dovrá valutare se le promesse relativamente ad interventi fiscali potrebbbero dare qualche spinta al mercato. Qualora questo non avvenisse la situazione del mercato potrebbe avere un deterioramento e la volatilitá, che era diminuita nelle ultime 2 settimane, sta ritornando a livelli elevati.

Dalla crisi nasce concorrenza, o viceversa?

citigroup da il 4%

In un Paese martoriato da una situazione eufemisticamente tragica come gli Stati Uniti, in cui si spera che il nuovo presidente, quando si insedierà, potrà aiutare dapprima le famiglie, ed in secondo luogo le banche, queste ultime hanno abbandonato i secolari cartelli che vedevano da se sempre, con impercettibili variazioni, gli stessi tassi d’interesse sui depositi, offrendo allettanti condizioni per attirare nuova clientela e per far rimanere quella che ancora di loro si fida.

E così una delle banche più importanti e più influenti non solo degli USA, ma del mondo intero, com’è Citigroup, pubblicizza in ogni dove la sua proposta a tasso 4% per certificati di deposito a sei mesi, facendo però andare su tutte le furie banche di proporzioni molto più modeste come la Virginia Commerce Bank, la quale per non far migrare i propri clienti, ha dovuto assicurare loro un tasso d’interesse di mezzo punto più alto.

Barack Obama: primi provvedimenti in borsa

barak obama pensieroso

Nel corso della settimana passata I dati economici non hanno avuto notevole influenza sull’evoluzione delle quotazioni del USD. L’economia Americana si trova ancora nel bel mezzo della recessione ma é un passo avanti rispetto ad altre economie e tutti gli interventi fatti finora manterranno forte il USD contro la maggior parte delle valute.

Tra le notizie da tenere in considerazione in questo inizio di settimana c’é anche quella relative ai primi provvedimenti di Obama che saranno incentrati sulla ripresa economica.

Da notare che la volatilitá rimane ancora piuttosto elevata nelle ultime sedute sebbene si stia riducendo e questo elemento, indicatore della rischiositá attuale, va a favorire il USD.