Probabile taglio del costo del denaro da parte della BCE

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Il primo elemento che potrà avere degli effetti sull'andamento del dollaro..

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Il dollaro ha chiuso la settimana passata vicinissimo ai massimi da circa 3 anni nel Dollar Index e l’inizio di settimana potrebbe vedere importantissimi movimenti che potrebbero essere determinanti per il futuro prossimo. La posizione da prendere sul biglietto verde dovrà tenere conto di quanto sta accadendo negli Usa con dei dati sul Pil terrificanti e delle decisioni da parte di Obama molto coraggiose.

Il primo elemento che potrà avere degli effetti sull’andamento del dollaro nelle prossime settimane sarà legata alle politiche intraprese da Obama che con un’intenzione di intervenire direttamente nel capitale di grandi banche potrebbe far accrescere il rapporto deficit/pil Usa che si trova al 12,5%.


Si consideri che nella zona Euro questo rapporto deve mantenersi sotto il 3% per capire come la situazione sia grave ed a questo aspetto bisognerà aggiungere una considerazione sulle prossime mosse della Amministrazione Obama che sta redigendo diversi piani di intervento che potrebbero aggravare di parecchio il bilancio statale. È probabile che questo genere di elementi alla lunga si faranno sentire.

Nei primi giorni di questa settimana dovremo analizzare gli effetti dell’intervento statale nelle banche. Il tesoro ha annunciato venerdì che rileverà una partecipazione del 36% in Citigroup, la prima banca al mondo. A questo vanno sommati gli interventi in altri colossi finanziari quali Freddie Mac, Fannie Mae e il take over di AIG. È evidente a tutti che ci troviamo in un contesto economico non normale ma questi interventi potrebbero avere degli effetti a lungo termine.

Il dollaro in questi ultimi mesi si è apprezzato per diverse ragioni e tra queste c’è anche un discorso di liquidità e di sicurezza per gli investitori. Continuerà questo orientamento tra gli investitori?

La settimana che sta iniziando avrà diversi dati di notevole rilievo. Per oggi si dovrà seguire i dati su Personal Consumption e Core Pce (dato relativo ad inflazione). Nei giorni prossimi avremo dati sul settore manifatturiero e nuovi dati sui consumi ma l’apice si raggiungerà Venerdì con i dati sui NFP e i dati sulla disoccupazione.


L’Euro, la settimana passata, ha avuto dei movimenti notevoli, specialmente nei confronti dello Yen e la settimana che arriva non sarà da meno. Si è visto già da come è iniziata. L’evento chiave sarà Giovedì con il probabile taglio del costo del denaro da parte della BCE. Il taglio dovrebbe essere di 50pb ma alcuni analisti non escludono che il taglio potrebbe anche essere di 25 pb. Come sempre sarà importante vedere cosa dirà Trichet nelle domande che gli verranno poste durante la conferenza post taglio.

Nel weekend si è tenuto un importante incontro tra autorità dei 27 paesi della Unione Europea e l’Europa dell’Est ha chiesto maggiori aiuti. Potrebbe proprio questa zona dell’Europa a pesare sulle prospettive dell’Euro e dell’economia europea soprattutto in base al tipo di intervento di salvataggio che potrebbe essere richiesto e il rischio di effetti domino qualora la crisi si aggravasse e diffondesse.

La settimana passata lo Yen ha dato diversi segni di debolezza e si è mosso in maniera diversa da quanto notato negli ultimi mesi. Tuttavia l’inizio di settimana sembra confermare quanto visto in passato con uno JPY che tende a rafforzarsi a fronte di cali in borsa. Dal Giappone non dovremmo attenderci dati di grande rilievo per questa settimana. Gli unici dati di rilievo saranno relativi agli stipendi e quelli relativi al capital spending ma non saranno particolarmente importanti a livello di influenza sui cross con lo Jpy.

Per il GBP sarà un’altra settimana di attesa per vedere quale sarà la decisione da parte della BoE sui tassi. Sempre giovedì ma qualche minuto prima della BCE. I dati delle settimane passate, le dichiarazioni di membri della Banca e la considerazione che il Regno Unito è la nazione che vive la peggiore recessione tra i paesi del G7 fa presumere che il taglio ci sarà e dovrebbe essere di 50pb portando così i tassi al minimo storico di 0.5%. il GBP/USD sta segnando un livello di correlazione del 93% con il Dow Jones ed è un elemento da tenere in considerazione per eventuali posizioni da prendere su questo cross.

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