
Brembo nuovi investimenti nelle Americhe

Secondo uno studio di Mediobanca Securities, un’integrazione tra Pirelli e Brembo avrebbe senso anche se al momento l’ipotesi di merger appare improbabile. Secondo quanto scritto nel report pubblicato oggi dagli esperti della merchant bank di Piazzetta Cuccia, Bombassei “potrebbe pensare alla sua successione, soprattutto ora che è sceso in politica, mentre Tronchetti Provera ha problemi con Malacalzaâ€. L’imprenditore genovese è un importante socio della Camfin, la holding a capo di Pirelli, ma Tronchetti Provera “sta cercando nuovi azionisti con cui rimpiazzarlo o ridurne il pesoâ€.
Sui conti dell’azienda bergamasca produttrice di impianti frenanti per veicoli hanno influito positivamente il buon andamento del segmento premium su scala globale e la fornitura ad alcune importanti case americane di auto sportive.
Bombassei ha infatti sottolineato che nonostante quello attualmente in corso si sia rivelato un anno piuttosto difficile, l’azienda è riuscita ugualmente a portare a casa degli ottimi risultati.
A causare il forte ribasso della quotazione sono state soprattutto le previsioni rese note dal gruppo in occasione della pubblicazione del bilancio semestrale. La società ha infatti fatto sapere di attendersi nel corso della seconda metà dell’anno una crescita ad un ritmo meno sostenuto rispetto a quello registrato nella prima metà dell’esercizio.
L’andamento positivo riguarda sostanzialmente tutti i settori in cui opera il gruppo, in particolare la crescita più marcata è stata registrata dal settore delle applicazioni per autovetture (+15,6%), per i veicoli commerciali (+31,5%) e per le motociclette (+22,5%).
La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di promuovere la quotazione alla luce del miglioramento delle stime di Ebitda e Ebitda margin sull’anno in corso, dicendosi ottimista sui conti relativi al primo semestre dell’anno e che verranno pubblicati dalla società bergamasca il prossimo 29 luglio.
Exane ha voluto premiare Brembo in previsione di una crescita sostenuta, infatti come comunicato dalla banca francese le previsioni sono di margini che facciano recuperare l’azienda nei prossimi mesi.
A Piazza Affari la quotazione della società bergamasca non risente particolarmente della valutazione negativa arrivata da Mediobanca, del resto solo circa due mesi fa, in occasione della pubblicazione della trimestrale Brembo gennaio marzo 2011, diverse banche d’affari avevano espresso giudizi positivi sul titolo.
Il bilancio dell’azienda produttrice di impianti frenanti per veicoli, propone ricavi consolidati in aumento del 30,2% a 1.075,3 milioni. Il fatturato netto a parità di perimetro di consolidamento rispetto al 31 dicembre 2009 sarebbe cresciuto del 28,4%.
La società lombarda ha adesso deciso di investire in Repubblica Ceca, dove è stato creato un nuovo centro produttivo a Ostrava, nel quale saranno prodotti sistemi per auto del settore mid-premium (berline di media e alta gamma), allargando così il mercato del gruppo, ad oggi limitato a supercar e macchine di lusso.
A spingere in maniera così forte il titolo dell’azienda bergamasca famosa in tutto il mondo per la produzione di impianti frenanti per auto e moto ad alte prestazioni, è stata la liberalizzazione dei sistemi frenanti per auto e moto in Italia, pubblicata in Gazzetta Ufficiale proprio giovedì.