
Ma per tutelare ulteriormente i consumatori c’è anche un altro strumento, il cosidetto indice sintetico di costo che mostra al consumatore il costo medio di ogni conto corrente permettendone la comparabilità .
Ma per tutelare ulteriormente i consumatori c’è anche un altro strumento, il cosidetto indice sintetico di costo che mostra al consumatore il costo medio di ogni conto corrente permettendone la comparabilità .
La notizia è stata diffusa da Lottomatica attraverso una nota in cui viene specificato che le motivazioni della decisione del Consiglio di Stato non sono ancora disponibili.
Nel frattempo l’attenzione è tutta sui risultati del 2009 che saranno pubblicati il prossimo 23 marzo, le previsioni della stessa Ubs e di altri esperti non lasciano però ben sperare in quanto si ritiene che i dati relativi allo scorso anno saranno ancora fortemente condizionati dal calo subito dal settore delle riviste, nonchè dai costi che il Gruppo editoriale ha dovuto sostenere per le operazioni di ristrutturazione e per il lancio del settimanale Grazia in Francia.
La scelta di J.P. Morgan di rivedere al rialzo la valutazione sul titolo era del tutto inaspettata, solo qualche settimana fa il colosso svizzero ha infatti diffuso i risultati conseguiti nel corso del 2009, dati da cui è emerso un netto calo dell’utile.
Alla luce dei risultati conseguiti nel corso dello scorso anno il consiglio di amministrazione di Banca Generali ha comunicato l’intenzione di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo pari a 0,45 euro per azione, in netto recupero rispetto ai 6 centesimi per azione distribuiti nel 2008.
L’obiettivo delle due aziende è quello di andare a costituire una nuova entità destinata ad occupare una posizione di leadership nel campo della salute animale, in particolare le due aziende combineranno in una nuova società le rispettive divisioni che già si occupano del settore veterinario.
I ricavi sono calati del 17,9% a 311 milioni rispetto ai 379,8 milioni del 2008, in calo anche il margine operativo lordo del 58,9% a 19,6 milioni.
La causa di questo calo, secondo la stampa tedesca, non dipende però nè dalla concorrenza nè da problemi economici bensì da difetti qualitativi del prodotto, una vera e propria novità visto che in Italia il marchio Geox è senza dubbio sinonimo di qualità .
L’offerta avanzata dai due colossi energetici è piuttosto cospicua, si tratta di un’offerta da 3,3 miliardi di dollari australiani che consentirà agli azionisti di Arrow Energy la possibilità di ricevere 4,45 dollari australiani in cash per ogni azione posseduta, ovvero un premio superiore del 28% rispetto alla chiusura dei titoli Arrow dello scorso venerdì.
La buona performance del titolo, infatti, è dovuta ad alcune indiscrezioni di stampa che vedono una parte dei soci, che detiene complessivamente il 16,7% del capitale, al lavoro per chiedere una convocazione dell’assemblea straordinaria.
In Italia lo stop a questo tipo di strumento era stato posto dalla Banca d’Italia nei confronti di Zopa e Coober, oggi invece ritorna sottoforma di Prestiamoci.com, posto sotto il controllo della società Agata e che dopo circa cinque mesi dal suo lancio vanta già ben 60 prestatori e 184 richiedenti.
Alla luce dei risultati ottenuti nel corso dell’anno appena trascorso il consiglio di amministrazione del gruppo farmaceutico ha detto di voler proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,275 per azione, in rialzo del 10% rispetto a quello distribuito nell’esercizio 2008.
In ogni caso mentre la vicenda giudiziaria va avanti i risparmiatori si preparano alla guerra, la strada che la maggior parte di loro ha intenzione di prendere è quella di intentare una causa civile contro Swisscom, che controlla Fastweb con una quota dell’82% e che al momento dell’acquisizione era consapevole delle indagini in corso.
A finire nel mirino della commissione Finanze della Camera sono tutti i tipi di prodotti offerti dalle banche ai consumatori, si parte dai prestiti fino ad arrivare ale carte revolving, ma la critica più pesante è riservata senza dubbio ai tassi passivi applicati sui prestiti che sono risultati essere superiori dell’1,5% rispetto alla media europea.