Ubi Banca, Mediobanca e Unicredit trascinano giù i titoli bancari

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Ottima chiusura di seduta a Wall Street nella giornata di ieri, che non è stata indebolita dall’annuncio sui dati riguardanti i sussidi di disoccupazione in USA. Il Dow Jones ha chiuso guadagnando il 2,08% a quota 8472,40 punti, il Nasdaq ha segnato +2,08% a 1829,54 punti. L’indice S&P 500 ha chiuso in rialzo del 2,15% a quota 920,28 punti.

A Piazza Affari invece giornata incerta, dopo che nel pomeriggio ha accusato un forte calo dovuto alle perdite dei titoli del settore bancario, si è però ripresa in chiusura di seduta grazie soprattutto ai dati che arrivavano dall’America. Il Ftse ha perso a fine giornata lo 0,52% a quota 18.940 punti mentre l’All Share ha lasciato sul campo lo 0.46% a 19.638 punti.

Tassi invariati negli Usa, Fed ottimista

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Come prevedano già gli analisti e gli esperti, ieri la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi sui fed funds americani con valori ai minimi storici, in una forbice da 0 a 0,25 per cento. Questa decisione della Fed è giunta in seguito alla riunione tenutasi sempre ieri dal Fomc (Federal Open Market Committee), l’istituto che si occupa esclusivamente di politica monetaria.

Il Fomc inoltre ha voluto lanciare un segnale forte, affermando che i tassi rimarranno così bassi ancora per tanto tempo. E’ stato anche lasciato invariato il tasso di sconto allo 0,5%.

Bene i bancari, crolla l’A.S. Roma

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La giornata di ieri è stata molto positiva per le borse europee e soprattutto per Milano, che ha concluso come migliore piazza del continente. Le borse europee hanno risentito dei dati confortanti che giungevano dagli USA riguardo le scorte di petrolio e gli ordini di beni durevoli, il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni a +3,12% a quota 19.040 punti mentre l’All Share ha guadagnato il 3% a 19.728 punti.

Sulle altre piazze europee il Ftse di Londra ha chiuso con un +1,18%, Cac di Parigi +2,17% mentre il Dax di Francoforte ha fatto segnare +2,73%.

Riserve di petrolio USA in forte calo

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In queste ore sono stati resi noto i dati numeri relativi alle riserve di petrolio, carburanti e distillati da parte del United States Department of Energy, DOE ovvero il dipartimento statunitense responsabile della gestione dell’energia in America che va dal petrolio e derivati fino al programma nucleare civile e militare.

Il DOE ha fatto sapere che le riserve di petrolio in America hanno subito un forte calo confronto alle aspettative settimanali.

Telecom Italia si ritira dalla gara per Sia-Ssb

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Telecom Italia perde terreno in borsa, -0,53% a quota 0,93 euro, in seguito alle voci secondo cui l’azienda non è più in trattativa con la Sia-Ssb, società che opera nel settore dell’Information & Communication Technology, fornendo servizi e soluzioni alla comunità finanziaria internazionale nelle aree del processing delle carte di pagamento, dei sistemi di pagamento, dei capital markets e dei servizi di rete per la connettività e per la messaggistica.

Telecom Italia detiene attualmente il 4% di Sia-Ssb, che corrisponde a 378 milioni di euro di ricavi e utile netto di 11 milioni.

Ubi Banca al centro dell’attenzione a Piazza Affari

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E’ partita col piede giusto la seduta odierna in borsa, dopo i cali netti dei giorni scorsi, in cui molti listini erano scesi ai minimi da sei settimane a questa parte. Oggi in USA verrà anche annunciata la decisione sui tassi da parte del Federal Open Market Committee.

Alle 19 italiane, a Washington, saranno offerti titoli di Stato a cinque anni. A Milano, a Piazza Affari, dove il Ftse Mib è partito guadagnando lo 0,4% a 18.536 punti, bisogna tenere sott’occhio le azioni di Ubi Banca, in quanto settimana prossima rilascerà un piano di razionalizzazione, il quale prevede anche swap di filiali tra le varie reti del gruppo lombardo.

Fiat elogiata da Fitch

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L’agenzia di rating Fitch ha pubblicato un documento che afferma che il mondo dell’industria dell’auto è destinato ancora a passare momenti difficili perlomeno per i prossimi 18 mesi. Fitch ha trattato a tutto campo il settore auto, prendendo in considerazioni le mosse strategiche operate dalle varie case automobilistiche.

Secondo Fitch il problema principale ora è che la gente o non compra auto, oppure si rivolge verso le auto a basso prezzo, quelle economiche, che ovviamente non forniscono grande guadagno alla casa produttrice. Inoltre Fitch sottolinea come potrebbe essere incerto il periodo seguente all’interruzione degli aiuti governativi.

Crollo di Piazza Affari, su tutti Saipem, Tenaris ed Eni

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La giornata di ieri ha proseguito il trend molto negativo iniziato a metà della settimana scorsa, a Wall Street il Dow Jones ha chiuso in calo del 2,4% a quota 8334,85 punti, il Nasdaq -3,29% a 1767,28 punti, anche l’S&P 500 ha perso il 3,05% a quota 893,14 punti. Milano è stata la peggiore piazza in Europa, il listino Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni perdendo il 4,17%, il Ftse All Share ha lasciato sul terreno il 4,03%.

Malissimo però anche tutte le altre principali piazze europee, il Cac di Parigi ha infatti perso il 3,04%, il Ftse di Londra -2,57% e Dax di Francoforte -3,02%.
Gli analisti avevano comunque previsto un calo repentino dell’intero sistema mondiale, dopo i buoni risultati degli ultimi mesi, causato anche da una congiuntura negativa, ne è una prova la revisione al ribasso delle stime sul Pil 2009 della Banca Mondiale.

Edison ed Enel al centro dell’attenzione

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Non inizia molto bene la settimana di borsa, nonostante la buona prima seduta sulle piazze asiatiche, dove l’indice Nikkei di Tokio ha guadagnato lo 0.41%, infatti a Piazza Affari il Ftse Mib lascia sul campo l’1.65% a quota 19.029 punti.

In giornata sono attesi i dati che usciranno dalla riunione della Fed e che riguardano l’andamento dell’economia americana, intanto a Milano perde quota Enel (-1,12% a 3,53 euro) dopo che è scaduto il termine ultimo per aderire all’aumento di capitale, che secondo le prime indiscrezioni avrebbe fatto registrare numeri da record. Enel rilascerà i dati ufficiali solamente in settimana comunque.

Aumento di capitale Enel, primi risultati

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Secondo i primi dati che emergono il piano di Enel passato per l’aumento di capitale è andato a gonfie vele. Infatti le prime indiscrezioni che giungono dall’interno di Enel riguardo l’operazione da 8 miliardi di euro, parlano di un’adesione degli investitori pari al 99%. Questo è un ottimo risultato non solo per Enel, ma anche per le banche del consorzio, Banca Imi, JP Morgan e Mediobanca, che potranno riscuotere le commissioni senza dover pagare l’onere della garanzia.

Il titolo in borsa ovviamente ne ha risentito positivamente, guadagnando il 4.61% con un valore per azione di 3,86 euro.

Telecom Italia, ottimi risultati nel secondo trimestre 2009

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Per Telecom Italia arriva una spinta molto forte dagli ultimi giudizi di JPMorgan, che conferma il giudizio sul titolo a “neutral” e il target price a 1.23. Ieri in borsa il titolo della compagnia telefonica italiana ha chiuso in rialzo dell’1.5% a 0.949 euro.

JP Morgan ha analizzato i risultati di Telecom Italia nel primo trimestre 2009, giudicandoli ottimi dati, queste valutazioni favorevoli sono anche dovute a rifinanziamenti, dismissioni di asset e al mercato brasiliano. Proprio il mercato del Brasile sta facendo guadagnare punti a Telecom, infatti questo mercato nel mese di maggio ha ripreso a crescere, ha segnato un bel +2%.

Ottima seduta per Enel nell’ultimo giorno per l’aumento di capitale

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La settimana in borsa si è chiusa in modo contrastato a Wall Street con il Dow Jones che ha fatto segnare in chiusura di seduta -0.19% a quota 8’539 punti, Nasdaq +1.09% a 1’827 punti e l’S&P 500 +0.31% a 921 punti. In Europa pesano molto i recuperi sul finale della seduta dei titoli energetici e delle utilities, Parigi, che ha chiuso a +0.85% e Londra +1.73% sono state le migliori piazze del Vecchio Continente.

A Piazza Affari invece i listini sono stati rallentati dai titoli assicurativi e bancari, Ftse Mib +0.59% e Ftse All Share +0.69%, ma per come era iniziata la giornata potevano chiudere molto meglio.

Stime del Fmi al rialzo, bene le borse europee

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Circa poco dopo metà della seduta giornaliera Piazza Affari segnava un discreto rialzo, con il Ftse Mib a +0.6% e il Ftse All Share +0.5%. Secondo le parole rilasciate da John Lipsky, vice presidente del Fmi, nel 2010 potrebbero essere riviste al rialzo le stime di crescita dell’economia mondiale, e proprio queste dichiarazioni di fine mattinata hanno dato una spinta importante ai principali listini europei.

Il Cac di Parigi guadagna l’1.18%, il Dax di Francoforte fa segnare +0.2% mentre il Ftse di Londra è a quota + 1.7%. Ora entriamo nello specifico nei titoli di Piazza Affari, soprattutto parliamo della situazione delle blue chips.

Buzzi Unicem minacciata da nuove norme USA

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Buzzi Unicem recupera sensibilmente terreno a Piazza Affari, guadagnando ben il 3.5% a 9.79 euro dopo il trend ribassista dei giorni scorsi e di ieri in particolare, giornata in cui il produttore di cementi aveva temuto il peggio per il fatto che potesse essere introdotta una nuova regolamentazione negli USA per quanto riguarda la produzione di cemento.

Gli scambi del titolo a Milano saranno anche influenzati dalle scadenze tecniche, però Buzzi fa registrare un passaggio di azioni pari a 1.5 milioni di titoli.