Fininvest, risultati finanziari anno 2008

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Fininvest ha pubblicato attraverso una nota ufficiale i risultati finanziari per l’anno 2008, chiuso con un ricavo netto di 6’147 milioni di euro (-0.4%), un risultato operativo di 1’145 milioni di euro (-13.4%) ed un profitto netto di 131 milioni di euro (-64.2%). I dividendi che andranno alla famiglia Berlusconi, a capo dell’azienda, saranno quest’anno “solo” 208 milioni di euro contro i 249.6 dell’anno precedente.

Fininvest ha anche ufficializzato che gli investimenti per l’anno 2008 sono stati di 1.7 miliardi di euro, dato in linea con la media degli ultimi 10 anni, dobbiamo però calcolare la crisi che ha colpito l’intero mondo economico finanziario e non solo, nel 2008.

Unicredit guida la risalita dei bancari

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Quella di ieri è stata una giornata molto altalenante a Piazza Affari, dopo la salita impetuosa del mattino e il ritorno in zona negativa durante il pomeriggio, è poi arrivato il rimbalzo verso la fine della seduta. Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dell’1.11% a quota 19.234 punti ed il Ftse All Share in aumento dello 0.95%.

Bene anche le chiusure delle altre principali piazze europee, il Cac di Parigi ha chiuso a +1.06%, il Dax di Francoforte +0.78% e Londra +0.06%.
Nonostante i molti creditwatch di Moody’s nei confronti degli istituti bancari, i titoli delle principali banche italiane hanno risposto bene in borsa, Unicredit ha chiuso la seduta guadagnando il 4.5% a 1.8 euro.

Maxibond per Wind

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Il gruppo TLC del magnate egiziano Naguib Sawiris proprietario della compagnia telefonica Wind ha avviato la procedura necessaria per ottenere il consenso da parte dei creditori al fine di procedere con l’emissione di un nuovo maxibond del valore di 2.7 miliardi euro necessari per garantire stabilità all’azienda e snellire la struttura finanziaria dell’azienda.

Fiat manterrà radici in Italia

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Dalla riunione che si sta tenendo proprio in questo momento a Palazzo Chigi tra i rappresentati di Fiat e i rappresentati per il governo italiano, sembrano trapelare già le prime informazioni. Marchionne ha assicurato che intende mantenere una forte produzione all’interno del nostro paese, dichiarando che una società italiana importante come Fiat deve necessariamente mantenere delle radici nel paese dove nasce.

Marchionne si è anche espresso sullo stabilimento di Termini Imerese, affermando che continuerà a lavorare, anche se non per la pura produzione automobilistica. Farà produzione diverse da quella per l’auto. Proprio per questo motivo Marchionne ha sottolineato come sarà necessario rivedere il programma.

Fiat e Generali provano la risalita

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In attesa dell’apertura di Wall Street, e dei dati riguardanti la congiuntura USA, i future erano poco mossi. A Piazza Affari invece i principali indici perdono terreno dopo il buon avvio in mattinata.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0.56%, il Ftse All Share perde lo 0.53%. Gli altri indici europei tutto sommato sono fermi, Cac di Parigi -0.1%, Dax di Francoforte +0.08% e Ftse di Londra -0.12%. Indici che hanno seguito la scia della borsa asiatica, dove l’indice giapponese Nikkei ha chiuso lasciando sul campo l’1.39%, l’Hang Seng di Honk Kong ha perso circa il 2%.

Mercoledì contrastato in borsa, male i bancari

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Ieri la giornata di borsa si è chiusa in maniera insolita a Wall Street, il Dow Jones ha chiuso perdendo lo 0.09% mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0.66%, l’S&P 500 ha chiuso in ribasso dello 0.14%.

Questi numeri sono dati soprattutto dai dati riguardanti l’inflazione in maggio negli States, che ha segnato un -1.3%, dato che non si presentava dal 1950. Anche in Europa comunque le borse non se la sono passata meglio, a Piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto il 2.89%, il Ftse All Share -2.82%. Il Cac di Parigi ha lasciato sul campo l’1.64%, il Dax di Francoforte -1.86%, Ftse di Londra -1.06%.

Edf, grande prestito obbligazionario

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Edf, maggiore società francese produttrice e distributrice di energia, ha dato inizio ad un megaprestito obbligazionario e mira a raccogliere grazie a questa mossa circa un miliardo di euro. Edf necessita in questo momento di liquidità per i suoi investimenti nel settore dell’energia nucleare.

La società, che è pesantemente indebitata, è controllata dallo stato, ma gli ultimi risultati fanno ben sperare per il futuro dell’azienda, e a proposito di questa iniziativa ha parlato l’amministratore delegato di Edf, Pierre Gadonneix, il quale ha affermato che se ci sarà una risposta positiva da parte dei piccoli investitori questo metodo sarà utilizzato anche in futuro.

Prosegue la giornata negativa in borsa

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A Wall Street sembra cambiare leggermente il filone della giornata, troviamo ancora il Dow Jones che perde solamente lo 0.08% a 8498 punti, l’S&P 500 perde l’1.27% a 912 punti mentre l’indice tecnologico Nasdaq lascia sul terreno l’1.11% a 1796 punti.

In Italia il Ftse Mib è ancora debole e perde circa il 2% a 19203 punti, nel resto d’Europa non cambia il vento, il Cac di Parigi -1.18% a 3176 punti, il Dax di Francoforte -1.24% a 4830 punti e il Ftse di Londra -1.05% a 4283 punti.

Parte male la borsa mondiale

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Giornata di mercoledì che prosegue il periodo negativo iniziato la scorsa settimana, infatti anche dopo i brutti dati di ieri, oggi le cose non sono partite con il piede giusto. A Wall Street il Dow Jones cede l’1.25% a quota 8504 punti, l’S&P 500 cede l’1.27% a 912 punti e il Nasdaq perde l’1.11% a quota 1796 punti.

In Europa le principali borse perdono tutte, il Cac di Parigi -1.17% a 3176 punti, Dax di Francoforte -1.12% a 4836 punti, Ftse di Londra -1.08% a 4282 punti. A Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1.85% a 19228 punti.

No al dollaro come moneta globale

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Ieri si sono riuniti ad Ekaterinburg, in Russia, i capi di stato di paesi come Brasile, Russia, India e Cina e nel loro primo incontro sono giunti alla decisione che il sistema monetario globale abbia bisogno di maggiore diversificazione, abbia bisogno di dipendere di meno dal dollaro americano.

Nel comunicato ufficiale rilasciato al termine della riunione si legge come sia necessario arrivare ad avere un sistema di valute stabile, diversificato rispetto a quello attuale e più affidabile. Inoltre i rappresentati di questi paesi hanno aggiunto come il nuovo sistema finanziario dovrebbe basarsi sulle istituzioni finanziarie internazionali, e sulle loro capacità decisionali.

Giornata negativa per Piazza Affari

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Anche la giornata di ieri è stata molto negativa per la borsa, infatti a Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso con una perdita dello 0.91% a quota 10’589 punti, mentre l’All Share ha perso lo 0.77% a 20’304 punti. Il Ftse di Londra ha segnato un timido +0.06%, il Cac di Parigi ha perso lo 0.17% e il Dax di Francoforte ha chiuso praticamente invariato.

La giornata era iniziata male sulla scia delle chiusure delle borse asiatiche, aveva subito un piccolo rialzo in giornata grazie alla diffusione dei dati sulla costruzione delle case in Usa per poi ripiombare in basso a causa dei dati sulla produzione americana a maggio. Male le banche nella giornata di ieri, con Intesa San Paolo che ha ceduto il 2.5%, Generali -0.33%, Banco Popolare -3.06%, Pop Milano -3.57%, Unicredit – 2.36%.

Lukoil, 5% a Veb

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Lukoil è la più grande compagnia petrolifera russa, e ieri una parte della sua quota è stata acquistata dalla Banca Centrale Russa (Veb), con conferma della compagnia stessa. Stando alle indiscrezioni che girano la Veb avrebbe acquisito una quota vicina al 5% del colosso del petrolio, il cui capitale supera i 73 miliardi di dollari.

Il governo russo negli ultimi mesi ha acquisito molti assets e molte partecipazioni importanti in aziende di primo piano in un momento in cui la crisi mondiale ha abbassato il valor di tali compagnie, ed in questo modo il governo russo sta riuscendo ad avere il controllo di molte importanti aziende nazionali.

Lunedì nero per le borse mondiali

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Questa settimana in borsa è iniziata veramente male, nella giornata di lunedì tutti gli indici azionari mondiali principali hanno segnato grosse perdite, a Wall Street il Dow Jones ha perso il 2.13% a quota 8612.13 punti, il Nasdaq ha perso il 2.28% a quota 1816.38 punti, l’S&P/500 è sceso del 2.38% a 923.72 punti.

In Europa non sono andate meglio le cose, il Cac di Parigi ha perso il 3.4%, il Ftse di Londra il 2.47%, il Dax di Francoforte il 3.54%.

Partenza negativa per le borse europee

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La borsa europea inizia male la nuova settimana, a causa anche delle chiusure negative della borse asiatiche, infatti l’indice Nikkei ha chiuso la seduta a -0.95% a quota 10039.67 punti, l’Hang Seng di Hong Kong alla chiusura segnava una perdita del 2.07% a 18498.96 punti.

Sulla scia di questi dati, il Ftse di Londra perde in questo momento l’1.95% a 4355.39 punti, il Cac40 di Parigi lascia sul campo l’1.9% a 3263.03 punti mentre il Dax di Francoforte perde il 2.09% a 4963.18 punti. In Italia, a Piazza Affari il Ftse Mib segna -1.88% a 20000.93 punti mentre il Ftse All Share perde l’1.49%.