
Il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, nell’esaminare quella che è l’attuale condizione dei mercati finanziari, nonché del settore del credito ed assicurativo, ha infatti trattato il caso del Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena, affermando altresì come questo non vada nel complesso a produrre effetti sul sistema bancario.
Fondazione Mps, azionista di maggioranza dell’istituto bancario di Rocca Salimbeni con una quota del 34,9%, ha dichiarato di essere pronta a vendere una quota del 10% per fare cassa e rimborsare la restante parte del debito da 350 milioni di euro che deve a un pool di banche capitanate da Jp Morgan. L’obiettivo è contenuto nel documento programmatico 2013 che sarà reso noto ufficialmente solo nei prossimi giorni. L’Ente annuncerà anche alla distribuzione dei dividendi, che diminuirà rispetto ai 21 milioni dello scorso anno.
Quando manca ormai poco al termine di gennaio, è possibile iniziare a stilare un primo bilancio di inizio anno per le banche italiane. Gli istituti di credito del Belpaese, oltre a incassare giudizi positivi da parte di banche d’affari (Credit Suisse, Morgan Stanley) e istituzioni internazionali (Ocse), hanno registrato un ottimo andamento in borsa e un vero e proprio record di emissioni obbligazionarie, tanto da superare il boom registrato nell’ultimo trimestre dello scorso anno. In poco più di tre settimane sono stati piazzati più di 6 miliardi di euro di bond bancari.

Nel giorno in cui gli istituti di credito italiani si preparano a mostrare al Fondo Monetario Internazionale quanto siano trasparenti e puliti i propri bilanci ecco che scoppia la bufera. Lo scandalo dei
Il nuovo anno si è aperto con un grande fermento sul mercato delle obbligazioni societarie. In realtà , già nel corso del 2012 le emissioni di bond societari avevano raggiunto livelli record. In questa fase del mercato il comparto bancario è quello più attivo, in particolare gli istiituti di credito italiani che cercano di approfittare delle ottime condizioni di finanziamento evidenziate nelle ultime settimane. Tra le banche italiane più attive c’è Intesa Sanpaolo, che solo pochi giorni fa aveva lanciato un covered bond a 12 anni da un miliardo di euro.
Secondo quanto emerge dal report odierno di Société Générale, i fondamentali delle principali banche italiane non mostrano particolari segnali di miglioramento mentre il calo dello spread è già incorporato nei valori attuali espressi in borsa. La banca transalpina evidenzia ancora le difficoltà degli istituti di credito italiani a venir fuori dalla crisi. SocGen salva Unicredit, alzando il target price a 4,5 euro dalla precedente valutazione di 3,6 euro e confermando la raccomandazione a “holdâ€. Stamattina le azioni della banca di Piazza Cordusio salgono dell’1,22% a 4,474 euro.
Il titolo Unicredit ha chiuso l’ultima seduta di borsa con un rialzo dello 0,23% a 4,286 euro. I prezzi sono riusciti a salire fino a 4,35 euro, toccando il livello più alto degli ultimi 11 mesi. Tuttavia, iniziano a farsi sentire le prime pressioni ribassiste sul titolo, che da inizio anno ha già messo a segno un rally superiore al 15%. Nei prossimi giorni non vanno escluse le prime prese di profitto degli investitori, con un possibile ritorno dei prezzi in area 4 euro.
In un recente report dell’Ocse dedicato allo stato di salute degli istituti di credito della zona euro sono emersi alcuni dati interessanti e diverse sorprese. Infatti, l’Ocse ha promosso le banche italiane, e addirittura quelle spagnole in misura minore, mentre diverse banche francesi e tedesche sono state rimandate. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione di Parigi, le prime 200 banche europee restano sottocapitalizzate per complessivi 400 miliardi di euro, ovvero il 4,25% del pil del vecchio continente. Secondo S&P Capital Iq, la banca europea maggiormente capitalizzata è la britannica Hsbc con 151 miliardi.

Nel suo ultimo report sul settore bancario italiano, Kepler ha deciso di rivedere al rialzo il target price di Intesa SanPaolo e Mediobanca. Per quanto riguarda il gruppo bancario di Ca’ de Sass il prezzo obiettivo è stato incrementato a 1,85 euro da 1,65 euro, mentre per la banca d’affari di Piazzetta Cuccia il target è stato alzato a 6 euro dalla precedente valutazione di 5,7 euro. Su entrambi i titoli Kepler ha confermato la sua raccomandazione d’acquisto, ribadendo quindi il rating “buyâ€.
