
La situazione, dunque, continua ad essere piuttosto difficile per le banche italiane, per quanto riguarda i prossimi mesi non ci sono previsioni attendibili, tutto dipenderà essenzialmente dal perdurare o meno della crisi economica.
La situazione, dunque, continua ad essere piuttosto difficile per le banche italiane, per quanto riguarda i prossimi mesi non ci sono previsioni attendibili, tutto dipenderà essenzialmente dal perdurare o meno della crisi economica.
Per quanto riguarda Lloyds Banking Group la banca ha ricevuto aiuti dal governo britannico per un ammontare di 19 miliardi di euro, il piano di ristrutturazione consiste in un pacchetto di disinvestimenti nel core business del settore retail nel Regno Unito che servirà soprattutto a limitare l’impatto degli aiuti sulla concorrenza. Lloyds Bank dovrà disinvestire il 4,6% della quota di mercato detenuta nel settore retail e che al momento è rapresentata da una rete di 600 filiali.
Secondo l’amministratore delegato dell’istituto elvetico, Oswald Gruebel, per poter tornare a produrre utili ci vuole del tempo, l’obiettivo è infatti quello di riuscire a realizzare un utile di 15 miliardi di franchi svizzeri in un periodo che va dai tre a cinque anni.
I dati sono stati diffusi dal Gruppo attraverso una nota in cui viene evidenziato come la banca, nonostante la situazione economica e finanziaria particolarmente difficile, è riuscita lo stesso a portare a casa dei risultati rilevanti, primo tra tutti un utile netto superiore ai 400 milioni di euro.
Banca Mediolanum ha addirittura raddoppiato la sua raccolta che è cresciuta del 110% toccando quota 3,53 miliardi, con un risparmio gestito in crescita del 49% a 1,21 miliardi.
In particolare il settore bancario ha registrato un utile netto di 264 milioni di euro rispetto al rosso di 101 milioni dello stesso periodo del 2008 mentre per il settore asscurativo l’utile è stato di 514 milioni rispetto alla perdita di 467 milioni del terzo trimestre dello scorso anno.
Il margine di intermediazione è risultato essere pari a 818,4 milioni, in crescita del 73,5% mentre sono rimasti sostanzialmente invariati i costi operativi che si attestano a 190,4 milioni rispetto ai 187,8 milioni dell’anno precedente. Il risultato della gestione operativa è risultato essere pari a 628 milioni, in aumento del 121,1%. Il core tier I si è attesto al 11,4% mentre il il Tier I al 12,4%.
Il risultato positivo conseguito in quest’ultimo trimestre è stato favorito soprattutto dall’acquisizione degli asset di Fortis e dai risultati ottenuti nella divisione investment banking che ha giovato della ripresa dei mercati finanziari.
Se si prendono in considerazione i primi nove mesi dell’anno l’utile netto risulta pari a 45,6 milioni, con un margine di intermediazione in crescita del 56% a 194 milioni, un’Ebitda che sale del 140,6% a 85,2 milioni e risultato operativo in crescita del 154,7% a 81,1 milioni.
In ogni caso bisogna comunque considerare che si tratta di una perdita inferiore a quella registrata nel trimestre precedente che è stato chiuso con un rosso di 1,4 miliardi di franchi svizzeri.
Branson, durante la presentazione di Virgin Poker.it a Milano, tenutasi proprio ieri ha affermato che saranno resi noti maggiori dettagli entro i mesi di febbraio-marzo.
Poco fa dagli Stati Uniti è infatti giunta la notizia del fallimento di Cit Group, la finanziaria indipendente specializzata nel credito alle piccole e medie imprese e che nonostante abbia ricevuto aiuti da parte del governo non è riuscita a rimanere in piedi. Il suo fallimanto è stato collocato al quinto posto per importanza dopo Lehman Brothers, Washington Mutual, WorldCom e General Motors.
Nonostante si tratta di un risultato negativo i dati registrati in questo trimestre sono stati accolti in maniera positiva, non solo perchè questo è il primo risultato positivo degli ultimi tre trimestri ma soprattutto perchè si tratta di dati superiori alle attese degli analisti che avevano parlato di un utile che si aggirava intorno ai 150 milioni di euro.
La ristrutturazione, in particolare, prevede che nel giro di quattro anni il colosso olandese si trasformerà in una banca di dimensioni più ridotte, circa il 30% in meno rispetto alle dimensioni attuali, che focalizzaerà la sua attenzione sul mercato europeo. Per quanto riguarda la divisione assicurativa, invece, è prevista la vendita attraverso una Ipo.