Banche aumentano costi dopo nuove regole sulla trasparenza

Le nuove regole sulla trasparenza, ossia l’entrata in vigore della direttiva europea su incassi e pagamenti (Psd) che priva le banche dell’introito sui giorni di valuta e l’imposizione della Banca d’Italia di mettere al fianco di ogni conto corrente l’indicatore di costo sintetico annuo (Isc), hanno immediatamente provocato un aumento dei costi da parte degli istituiti di credito, che nella maggior parte dei casi hanno pensato bene di riversare sui propri clienti i nuovi oneri a loro imposti.

Alcuni esempi pratici arrivano da Banca Monte dei Paschi di Siena che mentre fino a poco tempo fa non chiedeva alcun costo sugli ordini di bonifico permanente oggi arriva a chiedere fino a 4,5 euro. La stessa banca, inoltre, mentre prima non chiedeva alcuna commissione sui bonifici online ora prevede per la stessa operazione un costo in euro.

Nuovo Ad Unicredit, in settimana CdA a Varsavia

Quella che si apre oggi è una settimana decisiva per il futuro di Unicredit, che dopo le dimissioni di Alessandro Profumo, deve ora trovare un nuovo amministratore delegato.

In tal senso il lavoro sarà molto per il presidente del gruppo, Dieter Rampl, che per il momento ne ha assunto i compiti.

Nella giornata di martedì Rampl si incontrerà con i dirigenti sul progetto della Banca Unica, ma sarà giovedì il giorno più importante, con il CdA che si riunisce in quel di Varsavia.

BNP Paribas declassato da Morgan Stanley

Morgan Stanley ha declassato BNP Paribas tagliando il rating da “overweight” ad “equal-weight” ma al contempo ha alzato il target price da 61,50 a 64 euro.

La decisione della banca d’affari non è dettata da un andamento sfavorevole dell’attività o del settore bancario in generale ma semplicemente dall’attuale valutazione del titolo. Morgan Stanley, infatti, ritiene che nel caso in cui il titolo dovesse scendere sotto i 50 euro rappresenterebbe un’ottima opportunità di acquisto.

Tasse aggiuntive sulle maggiori banche europee

Dopo l’introduzione recente del nuovo regolamento Basilea 3, adesso il Comitato di Basilea ha fatto sapere di voler introdurre nuove tasse extra su quelle banche europee considerate too big too fail, cioè troppo grandi per fallire, in modo che esse si assumano meno rischi di quelli attuali.

Nout Wellink, membro del board della Bce, ha dichiarato che ci sono delle discussioni in corso, soprattutto per decidere l’importo di queste tasse aggiuntive, ma ha anche affermato che ci sono stati progressi in tal senso.

Possibili successori di Profumo

All’indomani delle dimissioni di Alessandro Profumo, di fatto “costretto” dalla governance della banca ad abbandonare il suo ruolo, le cause e le modalità della sua uscita di scena appartengono già al passato.

A poco più di 24 ore dalle dimissioni, infatti, gli occhi sono tutti puntati sui suoi possibili successori. A riguardo il presidente Dieter Rampl, che in questo periodo di transizione svolgerà anche i compiti spettanti all’amministratore delegato, ha smentito le ipotesi circolate nelle ultime ore affermando che la politica non avrà alcun ruolo nella scelta del successore di Profumo.

Sequestro IOR per riciclaggio

La procura di Roma ha disposto un sequestro preventivo di 23 milioni di euro in deposito su un conto corrente del Credito Artigiano (banca controllata dal Credito Valtellinese, presieduto da Giovanni De Censi, a sua volta membro del Consiglio di sovrintendenza dello IOR) intestato allo IOR, l’Istituto per le Opere Religiose che ha sede in Vaticano e che è noto soprattutto per la riservatezza dei suoi conti.

Il sequestro segue alla sospensione di due bonifici disposti a favore della Banca del Fucino e di JP Morgan Frankfurt, rispettivamente di 3 e 20 milioni di euro, disposta dall’Uif (Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia) per sospetta violazione delle norme antiriciclaggio e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi e del direttore generale Paolo Cipriani.

Dimissioni Alessandro Profumo

Alessandro Profumo non è più l’amministratore delegato di Unicredit. Il Consiglio di amministrazione, infatti, ha deciso di revocargli le deleghe e di conferirle al presidente Dieter Rampl, a cui è stato anche affidato il compito di individuare il suo successore entro il più breve tempo possibile.

Profumo ha cercato fino all’ultimo di rimanere riponendo le sue speranze nella fiducia del consiglio, dove però l’unico voto favorevole è stato quello del consigliere indipendente Lucrezia Reichlin. Al termine della riunione, durata oltre quattro ore, il consiglio di amministrazione ha proposto a Profumo una risoluzione consensuale chiedendogli una risposta entro mezzanotte.

Mediobanca dividendo in contanti

Mediobanca potrebbe tornare ad un dividendo in contanti, mentre l’anno scorso l’assegnazione fu di un’azione gratuita ogni 20 possedute e warrant.

Oggi si riunirà il Consiglio di Amministrazione della banca che esaminerà il bilancio chiuso il 30 giugno, e deciderà sul ritorno al dividendo in contanti.

Banche francesi multa Antitrust

L’Authority per la concorrenza francese ha multato ben undici banche transalpine per aver applicato negli anni costi non dovuti sull’emissione degli assegni.

Tra l’altro oggi ci sarà la riunione del comitato consultivo dei servizi finanziari, presieduto dal ministro dell’economia, Christine Lagarde, nel quale si discuterà proprio dei costi bancari troppo alti per i consumatori, ma si cercherà anche un metodo per limitare l’uso degli assegni in Francia.

UniCredit CdA straordinario Profumo verso le dimissioni

Oggi pomeriggio sarà convocato un Consiglio di Amministrazione straordinario di UniCredit, chiamata a decidere sul futuro dell’Ad Alessandro Profumo, in seguito alla scalata libica all’interno del gruppo.

Non è un caso che l’annuncio del CdA sia arrivato poco dopo la conferma da parte della Consob della salita del gruppo libico Lia al 2,594% nella banca italiana, con un’operazione datata 31 agosto.

Allarme scalata libica Unicredit

A lanciare l’allarme di una scalata libica ad Unicredit è stato Luca Zaia, il governatore della Lega Nord della Regione Veneto.

Secondo Zaia la presenza di istituzioni finanziarie libiche nel capitale in una delle banche italiane più importanti, è una scalata a tutti gli effetti. Il governatore ha lanciato l’allarme, soprattutto per tutelare le fondazioni, in modo specifico la Cariverona, che è il primo socio italiano di Unicredit.

Mps, Bpm e Bp rischio aumento di capitale con Basilea 3

Le nuove regole stabilite da Basilea 3 sono state apprezzate dalle banche di tutta Europa, in particolar modo perchè hanno introdotto una maggiore trasparenza, ma anche perchè saranno applicate molto gradualmente.

Riassumendo, le nuove regole prevedono un livello minimo di Core Tier 1 dal 2% al 4,5%; un buffer del 2,5% e un buffer anticiclico tra lo 0% e il 2,5% la cui opportunità e ammontare verranno decisi da ogni singolo Stato in base ai tassi di crescita degli impieghi.

Nuove regole Basilea 3

Le nuove regole che dovrebbero consentire alle banche di essere più resistenti in caso si una nuova crisi di entità pari a quella che ha seguito il fallimento di Lehman Brothers sono state approvate dai governatori e dai capi della vigilanza dei paesi presenti nel comitato di Basilea, il prossimo passo si avrà l’11 novembre a Seoul, in Corea, dove dovrà essere approvato dai capi di stato e di governo in occasione del G20.

Dopo la sua approvazione bisognerà attendere il primo gennaio 2013 per l’entrata in vigore delle nuove regole, anche se alle banche sarà comunque concesso un periodo di transizione per adeguarsi (fino al 2019), in modo tale da evitare che ne risenta il sistema creditizio posto a sostegno dell’attività economica.

Basilea 3 accordo approvato sui requisiti delle banche

Nella notte scorsa il Comitato dei Governatori delle Banche centrali ha approvato il cosiddetto Basilea 3, l’accordo che stabilisce dei requisiti patrimoniali più forti per le banche.

L’obiettivo dell’accordo è quello di preparare gli istituti di credito ad avere risorse per poter sopportare una crisi come quella dei mutui subprime, che ha portato alla crisi economica mondiale.