Le azioni di società che pagano un dividendo sono di solito una buona scelta quando si è alla ricerca di nuovi investimenti e, soprattutto, se il titolo resta nel portafoglio per un lungo periodo. Il rapporto tra il dividendo e il prezzo delle azioni è chiamato dividend yield e rappresenta la percentuale che la società decide di distribuire ai suoi azionisti al termine di ogni esercizio contabile, quale remunerazione del capitale investito. Si tratta di una misura molto importante, soprattutto se l’azienda dispone di enormi liquidità in cassa che il management deve decidere in che modo utilizzare: acquisizione di quote di mercato, investimenti in altre società o restituzione di una parte ai proprietari (azionisti) della società ?
Per JP Morgan patteggiamento record per la crisi dei mutui subprime del 2008
La crisi dei mutui subprime, che nel 2008 aprì una tempesta finanziaria di portata internazionale e con riflessi di un certo livello anche in Italia, si chiude con un patteggiamento




Oggi il Tesoro ha comunicato di aver collocato tutti i 3 miliardi di euro di Ctz a 24 mesi, con tasso di interesse in calo al di sotto della soglia del 2 per cento. Stando a quanto dichiarato dal Dipartimento, infatti, il rendimento medio è diminuito all’1,857 per cento dal 2,403 per cento dell’asta di giugno mentre la domanda è aumentata a quota 4,681 miliardi con rapporto di copertura salito all’1,56 attuale, dall’1,48 precedente.
Ritornano le tensioni sul debito sovrano europeo, che deve fare i conti con la crisi di governo in Portogallo dopo le dimissioni di due ministri del governo Pedro Coelho. Il premier lusitano ha comunque respinto le dimissioni del ministro degli Esteri, Paulo Portas, leader del partito di destra Cds-Pp. Le sue dimissioni fanno seguito a quelle del ministro delle Finanze, Vitor Gaspar, che è stato tra i promotori del programma di austerità imposto al paese dopo il piano di salvataggio orchestrato nel 2010 dalla troika.
La seduta di ieri è stata caratterizzata da una forte volatilità sullo spread Btp-Bund, che è salito sulle montagne russe a mano a mano che venivano diffusi i dati sulle elezioni politiche italiane. Dopo gli

Ieri è stata una giornata negativa per Piazza Affari. L’indice azionario FTSE MIB ha lasciato sul terreno lo 0,65% a 16.603 punti, toccando anche il minimo più basso da oltre un mese a 16.408 punti. A pesare sul listino milanese è il forte incremento dello spread Btp-Bund, che ha chiuso a 295 punti base e che ha trascinato al ribasso i titoli bancari. La volatilità non è stata, però, particolarmente elevata e alla fine la perdita più alta è stata quella di Mediobanca, che ha evidenziato un passivo del 3,86%.
La giornata di ieri è stata caratterizzata dal ritorno degli acquisti sui mercati finanziari, dopo che nella seduta precedente erano avvenute massicce vendite soprattutto sui listini azionari e i bond periferici europei. Il rimbalzo è stato consistente, in attesa della riunione della Bce di domani. A Piazza Affari, l’indice FTSE MIB ha guadagnato l’1,05% a 16.712 punti recuperando così una parte delle perdite accumulate il giorno prima quando
La maggior parte dei money manager ritiene che nel 2013 l’investimento in azioni sarà il tema centrale, alla luce di un contesto di mercato caratterizzato da tassi reali negativi. Inoltre, lo scampato pericolo del fiscal cliff negli Stati Uniti, il graduale miglioramento delle finanze pubbliche dei paesi europei e la possibile crescita della Cina a ritmi più alti rispetto agli ultimi dodici mesi potrebbero favorire un sentiment di maggiore appetito verso il rischio, spostando sempre più flussi monetari verso il comparto dell’equity.
Partenza sprint per l’azionario e l’obbligazionario italiano. Mentre la borsa di Milano evidenzia un rialzo spettacolare, superiore al 3%, sul mercato secondario dei titoli di stato gli investitori stanno acquistando Btp italiani a mani basse. Il rally dei titoli decennali italiani ha spinto lo spread Btp-Bund fino a 288 punti base. Attualmente la quotazione dello spread è pari a 290,5 punti, mentre nell’ultima seduta dell’anno la chiusura era stata pari a 321 punti base. Rispetto al valore di chiusura del 2012 il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è sceso di oltre trenta punti (-9,4%).