
Tra i sostenitori della tesi rialzista troviamo David Rosemberg e John Paulson, quest’ultimo ha addiruttura lanciato lo scorso gennaio un fondo specializzato in oro.
Tra i sostenitori della tesi rialzista troviamo David Rosemberg e John Paulson, quest’ultimo ha addiruttura lanciato lo scorso gennaio un fondo specializzato in oro.
L’ex Pirelli Cavi, ora tornata public company, ha un prezzo di mercato molto più interessante per gli investitori, rispetto a solo qualche mese fa.
Ma per chi vuole investire ora quali sono le forme di investimento meno rischiose? In Europa di sicuro la massima sicurezza arriva dal Tesoro tedesco, francese, olandese e finlandese, se invece il discorso si concentra non sulla sicurezza ma sul rendimento allora in cima alla classifica troviamo i titoli di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna.
In questi casi, tuttavia, la maggior parte degli investitori si rivelano proponesi ad investire nell’oro, il metallo giallo è infatti considerato una forma di investimento che non conosce crisi e il cui valore si innalza proprio nel momento in cui cala quello delle principali monete di riferimento.
Questa nuova ondata di panico ha fatto perdere a Piazza Affari il 13% circa in una sola settimana, una situazione questa in cui il consiglio degli esperti verso gli investitori è quello di tenere da parte una cospicua somma di liquidità , nell’attesa di capire bene il da farsi ed evitare così di correre rischi.
I Pac consentono qundi di investire in Borsa senza timore di sbagliare, con la possibilità di sfruttare al meglio le opportunità di investimento frazionando in rate mensili il prezzo di acquisto e il rischio complessivo.
Sempre dettato dall’esigenza di ridurre il rischio è il recente ricorso a certificati a capitale protetto che offrono una garanzia di rimborso alla pari o con un leggero sconto rispetto al prezzo di sottoscrizione nel caso in cui le quotazioni del sottostante dovessero crollare.
Dall’analisi è emerso, a grande sopresa, che i fondi di investimento hanno avuto un rendimento più elevato rispetto agli Etf e Btp, nei cinque anni presi in esame i fondi di investimento hanno avuto infatti un rendimento medio netto del 2,93%, contro il 2,15% e gli Etf e l’1,60% del Btp.
Se si considera il primo trimestre dell’anno gli afflussi totali hanno raggiunto quota 1,547 miliardi mentre il patrimonio nel solo mese di marzo si è attestato a 444,428 miliardi, dai precedenti 433,867 miliardi di febbraio.
La fusione consentirà al nuovo brand di poter giovare delle ampie competenze di Fortis coniugate con la grande capacità ed esperienza di BNP Paribas, l’attuale piattaforma di investimento multi-specialist di BNP Paribas Investment Partners gode infatti di ben 60 centri d’investimento e di circa 1200 specialisti della gestione.
L’aspetto negativo è che i profitti arrivano solo nel momento in cui si sceglie di vendere, non ci sono infatti delle cedole fisse come accade invece per un titolo obbligazionario, inoltre rivendere il bene non è semplice come acquistarlo.
Quando si acquista, dunque, si punta al rialzo, per cui si avrà profitto se il prezzo di vendita è superiore a quello di acquisto mentre al contrario se si punta la ribasso occorre vendere, in questo caso si avrà profitto se il prezzo di vendita è inferiore a quello di acquisto.
Secondo gli esperti investire in un fondo è un qualcosa di decisamente più conveniente rispetto agli altri prodotti che vengono venduti presso gli sportelli bancari soprattutto per via della trasparenza, ogni giorno viene infatti pubblicato il valore della quota, questo perchè secondo alcune leggi italiane ed europee i gestori non possono rischiare eccessivamente e la pubblicazione consente di monitorare le varie attività .
Per il 2010, infatti, la maggior parte degli analisti prevede in media una crescita degli utili del 24%, tra i settori favoriti troviamo quello dell’auto, delle banche e della tecnologia, anche se si tratta di stime che devono essere considerate con estrema cautela perchè suscettibili di variazioni nel corso dei prossimi mesi.