Operazione Twist da 400 miliardi della Federal Reserve

Il Federal Open Market Commitee della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), dopo ben 2 giorni di riunioni, anali e consulti, avrebbe deciso di avviare un’operazione, denominata in gergo twisting of funds, che dovrebbe portare l’organismo a vendere, entro giugno 2012, 400 miliardi di dollari di titoli di Stato con scadenza inferiore ai 3 anni per poterne acquistare altrettanti a lunga scadenza (6 – 30 anni).

MEETING ANNUALE DEI BANCHIERI CENTRALI

Meeting annuale dei banchieri centrali

Alle 16.00 (ora italiana) prenderà il via a Jackson Hole (ridente vallata nello Stato del Wyoming) l’annuale consesso dei più importanti banchieri centrali del globo tra cui, ovviamente, figurerà Ben Bernanke, uomo di punta della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), le cui decisioni, attese con trepidazione, sono in grado di smuovere gli equilibri politico-economici dell’intero pianeta.

[LEGGI] BERNANKE OTTIMISTA SULLA RIPRESA DELL’ECONOMIA

Bernanke ottimista sulla ripresa dell’economia

Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve, in un discorso tenuto ad Atlanta, si è detto ottimista sulla ripresa dell’economia nella seconda metà dell’anno.

Secondo Bernanke la crescita accelererà nella seconda metà del 2011, infatti secondo il numero uno della Fed il rallentamento dei mesi scorsi sarebbe da imputare alla catastrofe avvenuta in Giappone.

Usa impegnati ad adottare Basilea 3

Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato durante un intervento al seminario Eurofi preparatorio ai lavori del G20, che gli Usa sono impegnati ad adottare in tempi rapidi le nuove regole di Basilea 3 per il sistema bancario.

Secondo quanto affermato da Bernanke si avrà un sistema finanziario internazionale più stabile, anche se rimane ancora molto da fare, ha dichiarato, soprattutto per quel che riguarda le regole che disciplinano il sistema bancario globale.

Bernanke: leggeri segnali di ripresa

Bernanke, il presidente della Federal Reserve, è intervenuto ieri davanti alla Commissione Bilancio del Senato, dichiarando che la ripresa economica americana sarà più forte nel corso del 2011, in quanto ci sono prove che mostrano una ripresa nelle spese dei consumatori e delle aziende.

Bernanke ha confermato che è probabile che il tasso della ripresa sia più forte nel 2011 rispetto al 2010, sottolineando l’impegno alla stabilità dei prezzi della Fed e che la banca centrale possiede i mezzi per uscire in maniera morbida dalle misure straordinarie utilizzate durante il picco della crisi.

Politica monetaria degli Stati Uniti

Un dollaro debole è un effetto collaterale della politica monetaria degli Stati Uniti e il Dollaro americano dovrebbe riprendere il valore una volta che la ripresa economica diventerà più robusta, ha detto un funzionario della Federal Reserve nella giornata di ieri.

Nonappena si rafforza la crescita economica, il valore del dollaro dovrebbe regolarizzarsi di conseguenza” ha fatto sapere in una nota il Vice Presidente Terrence Checki della Federal Reserve durante un discorso al Economic Club di New York.

Federal Reserve nuovi stimoli all’economia

Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, in occasione di un discorso all’Università di Jacksonville, in Florida, ha parlato del nuovo programma di acquisto di bonds annunciato nei giorni scorsi, che come prima conseguenza ha avuto un forte indebolimento del dollaro.

Durante questo discorso, Bernanke ha dichiarato che gli Stati Uniti devono pensare innanzitutto alla propria economia, prima che a quella degli stati esteri, ed ha ricordato come il suo obiettivo in veste di presidente della Fed sia quello di tenere stabili i prezzi e promuovere l’occupazione.

Stime crescita economia tagliate dalla Fed

Dai verbali dell’ultima riunione del FOMC (Federal Open Market Committee), il comitato esecutivo della Banca Centrale americana, si legge che la Federal Reserve ha tagliato leggermente le sue stime per la ripresa economica negli USA.

Adesso la Fed prevede una crescita del PIL per l’anno in corso compresa tra il 3% ed il 3,5%, contro le precedenti previsioni di una crescita tra il 3,2% ed il 3,7%.

Dow Jones sotto i 10.000 punti

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Quella di ieri è stata una giornata difficile per la borsa americana ed in particolare per l’indice Dow Jones, che è sceso sotto la soglia dei 10.000 punti, valore che non si registrava addirittura dal 4 novembre scorso.

Il DJ ha chiuso in calo dell’1,04% a quota 9.900 punti, mentre anche gli altri indici statunitensi non hanno fatto molto meglio, con il Nasdaq in calo dello 0,70% e l’S&P 500 che ha chiuso a -0,89%.

Bernanke sarà confermato alla guida della Fed

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Secondo quanto dichiarato ufficialmente da David Axelrod, consigliere della Casa Bianca, Ben Bernanke sarà ri-confermato alla guida della Federal Reserve, nonostante le strane voci che girano dopo la sconfitta democratica in Massachusetts.

Ricordiamo che il mandato di Bernanke scade a fine gennaio, e negli ultimi giorni della scorsa settimana ci sono state non poche difficoltà al Senato americano, per stabilire la sua conferma alla guida della Fed.

Alzare i tassi di interesse per prevenire bolle speculative

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Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, in occasione della riunione annuale degli economisti americani, che si è tenuta ad Atlanta, ha affermato che la Fed potrebbe intervenire sui tassi di interesse di qui a breve, se non ci saranno nuove regole studiate appositamente per evitare la formazione delle cosiddette bolle speculative.

La Fed dovrà agire sui tassi di interesse, alzandoli, in modo da sgonfiare in anticipo la bolla, prima che inizi a rappresentare un problema serio per l’economia.

Il messaggio di Bernanke va anche letto come un messaggio indirizzato al Congresso, il quale negli ultimi tempi sta cercando sempre più di limitare l’istituto centrale americano.

Differenze Fed Bce

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Negli ultimi mesi tutti i più grandi economisti del mondo sono stati concordi nel ritenere che il momento più duro della crisi economica è passato e che ora l’economia mondiale si avvia veso una lenta e graduale ripresa, questo fino a pochi giorni fa quando la richiesta di moratoria da parte di Dubai World ha fatto temere una nuova crisi finanziaria.

Prima della notizia entrambe le sponde dell’Atlantico, la Banca centrale europea da una parte e la Federal Reserve dall’altra, stavano pensando a quando e come eliminare il supporto e gli aiuti concessi alle banche, ma la sensazione è che ora questa non sia più una priorità, anche se la notizia di Dubai secondo gli esperti è stata recepita in maniera di diversa dalle due banche centrali.

Fed mantiene tassi ai minimi storici

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Al termine dei due giorni di incontri la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi sui Fed Funds, che rimangono così ai minimi storici. E’ a partire da dicembre scorso che il Fomc (Federal Open Market Committe) ha bloccato i tassi d’interesse per il prestito interbancario tra lo 0 e lo 0,25% in modo da poter far fronte alla crisi finanziaria. Viene quindi confermato anche il tasso di sconto allo 0,50%.

I governatori, al termine delle varie riunioni hanno comunque fatto notare che nell’ultimo periodo le spese delle famiglie hanno iniziato ad aumentare, così come è migliorata l’attività economica negli States.