
Operazione Twist da 400 miliardi della Federal Reserve

Secondo Bernanke la crescita accelererà nella seconda metà del 2011, infatti secondo il numero uno della Fed il rallentamento dei mesi scorsi sarebbe da imputare alla catastrofe avvenuta in Giappone.
Secondo quanto affermato da Bernanke si avrà un sistema finanziario internazionale più stabile, anche se rimane ancora molto da fare, ha dichiarato, soprattutto per quel che riguarda le regole che disciplinano il sistema bancario globale.
Bernanke ha confermato che è probabile che il tasso della ripresa sia più forte nel 2011 rispetto al 2010, sottolineando l’impegno alla stabilità dei prezzi della Fed e che la banca centrale possiede i mezzi per uscire in maniera morbida dalle misure straordinarie utilizzate durante il picco della crisi.
“Nonappena si rafforza la crescita economica, il valore del dollaro dovrebbe regolarizzarsi di conseguenza” ha fatto sapere in una nota il Vice Presidente Terrence Checki della Federal Reserve durante un discorso al Economic Club di New York.
Durante questo discorso, Bernanke ha dichiarato che gli Stati Uniti devono pensare innanzitutto alla propria economia, prima che a quella degli stati esteri, ed ha ricordato come il suo obiettivo in veste di presidente della Fed sia quello di tenere stabili i prezzi e promuovere l’occupazione.
La Fed, per bocca di Ben Bernanke, ha anche affermato come la ripresa economica possa essere più lenta del previsto, soprattutto negli Stati Uniti.
Adesso la Fed prevede una crescita del PIL per l’anno in corso compresa tra il 3% ed il 3,5%, contro le precedenti previsioni di una crescita tra il 3,2% ed il 3,7%.
Il DJ ha chiuso in calo dell’1,04% a quota 9.900 punti, mentre anche gli altri indici statunitensi non hanno fatto molto meglio, con il Nasdaq in calo dello 0,70% e l’S&P 500 che ha chiuso a -0,89%.
Ricordiamo che il mandato di Bernanke scade a fine gennaio, e negli ultimi giorni della scorsa settimana ci sono state non poche difficoltà al Senato americano, per stabilire la sua conferma alla guida della Fed.
La Fed dovrà agire sui tassi di interesse, alzandoli, in modo da sgonfiare in anticipo la bolla, prima che inizi a rappresentare un problema serio per l’economia.
Il messaggio di Bernanke va anche letto come un messaggio indirizzato al Congresso, il quale negli ultimi tempi sta cercando sempre più di limitare l’istituto centrale americano.
Prima della notizia entrambe le sponde dell’Atlantico, la Banca centrale europea da una parte e la Federal Reserve dall’altra, stavano pensando a quando e come eliminare il supporto e gli aiuti concessi alle banche, ma la sensazione è che ora questa non sia più una priorità , anche se la notizia di Dubai secondo gli esperti è stata recepita in maniera di diversa dalle due banche centrali.
I governatori, al termine delle varie riunioni hanno comunque fatto notare che nell’ultimo periodo le spese delle famiglie hanno iniziato ad aumentare, così come è migliorata l’attività economica negli States.