Monte dei Paschi di Siena cede il supporto a 1,25 euro

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Dopo la presentazione del nuovo piano industriale 2010 per Monte dei Paschi di Siena le cose in borsa non stanno andando troppo bene, infatti più volte il titolo sta rischiando di compromettere anche il supporto chiave che ora si trova a quota 1,25-1,24 euro per azione.

Se dovesse crollare sotto tale soglia allora il titolo Mps rischierebbe seriamente un tracollo prima intorno a quota 1,19 euro ed in un secondo momento a quota 1,16-1,15 euro.

Unicredit ceduto il supporto a quota 2,25 euro

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Il titolo Unicredit nelle ultime sedute a Piazza Affari sta patendo molto l’ultimo periodo infatti anche nella giornata di ieri il valore del titolo è crollato addirittura cedendo il supporto posto a quota 2,25 euro per azione.

Il titolo già nella mattinata è sceso attorno a quota 2,225 euro, rimanendo poi invariato per tutta la giornata, chiudendo le contrattazioni a quota 2,2575 euro, in calo dell’1,63%.

Unicredit tentativo di allungo a quota 2,4 euro

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Nei giorni scorsi vi abbiamo documentato del mancato aggancio a 2,40 euro da parte di Unicredit, aggancio che però è riuscito nella giornata di venerdì, anche se poi a dire il vero il titolo dell’istituto bancario ha chiuso la settimana di Borsa a quota 2,38 euro per azione, in rialzo comunque dell’1,82%.

Lo spunto rialzista di venerdì lascia ovviamente ben sperare gli investitori, però la situazione del titolo resta comunque abbastanza contrastata.

Tenaris nuova fase ribassista a 13 euro

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Il trend rialzista del titolo Tenaris, iniziato praticamente a settembre, sta però facendo intravedere i primi segnali di cedimento, infatti il valore del titolo è sceso fino a 13-12,5 euro salvo poi riuscire a tornare alla soglia chiave che è posta a 13,50 euro.

Ieri a Piazza Affari Tenaris ha chiuso in ribasso dell’1,02% a quota 13,52 euro, che comunque ora come ora rappresenta un buon risultato, infatti il mese scorso Tenaris era addirittura crollato a 12,60-12,58 euro, solamente con un test su quella soglia è riuscito a salire fino a toccare quasi 14 euro.

Unicredit mancato aggancio a 2,40 euro

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Come si evince facilmente osservando il grafico del titolo, Unicredit nell’ultimo periodo presenta un andamento molto contrastato, infatti solamente due settimane fa il valore del titolo era arrivato a sfiorare i 2,60 euro per azione, salvo poi crollare fino sotto la barriera grafica posta a 2,25 euro.

Ora il titolo sta cercando di portare a termine il superamento di quota 2,40, la quale rappresenta la prima resistenza grafica, ma anche ieri Unicredit ha perso lo 0,95% scendendo a quota 2,34 euro per azione, mancando così l’aggancio.

Situazione Seat molto difficile

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Perde oltre il 5% il titolo Seat Pagine Gialle nella giornata di oggi. A pesare ancora oggi sono i giudizi da parte dei vari istituti finanziari che non nascondono le proprie preoccupazioni nei confronti dell’azienda che ha visto una forte diminuzione degli introiti pubblicitari causati da una crisi economica ancora presente nel settore delle pubblicità cartacee.

A dar forza a tale concetto ricordiamo che anche il bilancio del Gruppo 24 Ore ha subito forti tagli. L’ultimo giudizio da parte di Kepler fa veramente pensare sulle sorti che può avere il gruppo Seat. Per la banca d’affari infatti il target price del titolo Seat Pagine Gialle è 0 euro e questo giudizio arriva come una doccia fredda a Piazza Affari.

Bilancio 2009 negativo per Bulgari

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Nella mattinata di oggi dobbiamo prendere atto dell’avvio in forse ascesa del titolo identificato nel settore del lusso. Il titolo Bulgari sta infatti conoscendo una salita di oltre 5 punti percentuali e questo è decisamente in controtendenza rispetto all’andamento di bilancio aziendale consolidato nella giornata di ieri.

Come è accaduto per molte aziende italiane, anche Bulgari ha dovuto registrare una diminuzione del fatturato di ben 133 milioni di euro, anche se nel solo terzo trimestre 2009 Bulgari ha saputo mantenere positivo l’utile netto di ben 7 milioni di euro.

Fiat ha raggiunto gli 11,47 euro per azione

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Il titolo Fiat sembra essere in ottima forma ed ha rispettato quelle che erano le previsioni dei giorni scorsi, superando così la famigerata soglia dei 10,85 euro per azione.

Il titolo del Lingotto ha fatto anche di meglio nella giornata di ieri, infatti è stato capace di arrivare fino ad un massimo di 11,47 euro, prima però di ripiombare verso il basso in chiusura di seduta.

Eni tenta di annullare il gap a 17,37 euro

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Il titolo Eni è stato interessato fin dal mese di marzo da una trendline rialzista, che ha dato origine al rally dei mesi scorsi e ora potrebbe rivelarsi utile per fornire sostegno al titolo, aumentando ancora il proprio valore in borsa, dopo l’ulteriore balzo registrato tra fine settimana scorsa ed inizio della nuova settimana.

Eni si è riportato sopra la media mobile di breve termine, passando in area 17 euro e adesso tenta l’annullamento del gap ribassista iniziato il 21 settembre a 17,37 euro. Gli esperti affermano che oltre questo livello sarebbero attaccati anche gli ultimi massimi relativi a quota 17,7 euro.

Isae, cresce la fiducia dei consumatori ad agosto 2009

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Sulla base di un indagine condotta dall’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica) la fiducia dei consumatori durante il mese di agosto è ulteriormente salita rispetto al mese precedente, in particolare nel periodo compreso tra il giorno 3 e il giorno 21 la fiducia dei consumatori italiani è salita da 107,5 a 111,8, toccando così il livello più elevato da marzo 2007 ad oggi.

Nel dettaglio risulta essere particolarmente favorevole la situazione economica personale che risulta in crescita di circa sei punti rispetto allo scorso mese, da 118,4 a 125, il massimo livello raggiunto da marzo del 2002 ad oggi.

Italia terza per disoccupazione in Ue

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L’Eurostat ha collocato l’Italia sul terzo gradino del podio, ma purtroppo in una classifica per nulla ambita visto che è stata stilata sulla base dei dati relativi alla disoccupazione giovanile.

Dai dati raccolti e analizzati dall’Eurostat, infatti, emerge che la prospettiva di lavoro per chi ha meno di 25 anni è peggiore in Spagna, dove è senza lavoro un ragazzo su tre (33,6%), seguita dalla Lettonia (28,2%) e dall’Italia dove è senza lavoro un giovane su quattro (24,9%).

Finmeccanica ottimista per il futuro

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Buone notizia arrivano da Finmeccanica dove, in occasione del salone aerospaziale di Le Bourget, il presidente e amministratore delegato Pier Francesco Guarguaglini ha mostrato ottimismo verso i prossimi mesi, un ottimismo che è dato soprattutto dal fatto che nell’ultimo periodo il volume di ordini sta progressivamente tornando al livello registrato nel periodo antecedente alla crisi.

Guarguaglini cita come esempi che confermano la sua analisi l’americana Drs che nei primi mesi del 2009 ha ricevuto ordini per 2 miliardi di dollari, ossia uno dei migliori risultati nella storia di Drs.

Settore manifatturiero in calo nel primo trimestre 2009

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La crisi economica ha colpito in maniera piuttosto drastica anche il settore manifatturiero italiano. Ad evidenziare i dati negativi è stata un’indagine di Federmeccanica secondo cui nel primo trimestre 2009 la produzione nel settore metalmeccanico è calata del 30% e quella del manifatturiero non metalmeccanico del 15%.

Le perdite più drastiche hanno interessato soprattutto il settore automobilistico in cui è stato registrato un calo del 46,5% e il settore metallurgico che è calato del 38,5%.