
Sulle quote del Tesoro americano, il gruppo torinese possiede già un’opzione esercitabile da subito. Secondo quanto riporta Automotive News citando una fonte molto vicina alle società , Fiat vuole esercitare questa opzione entro la fine di luglio.
Sulle quote del Tesoro americano, il gruppo torinese possiede già un’opzione esercitabile da subito. Secondo quanto riporta Automotive News citando una fonte molto vicina alle società , Fiat vuole esercitare questa opzione entro la fine di luglio.
La casa americana ha fatto sapere che il rimborso è stata effettuato con 6 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito, ed è comprensivo anche di tutti gli interessi.
Nel periodo in esame i ricavi sono saliti del 35% a 13,1 miliardi di dollari, soprattutto grazie ad un aumento delle vendite a livello mondiale del 18% a 60.000 unità , per un totale di 394.000 vetture.
L’aumento della quota detenuta dal Lingotto in Chrysler, in particolare, avverrà mediante un’operazione di rifinanziamento finalizzata alla restituzione del debito contratto dalla casa americana con il governo nella fase più dura della crisi che ha colpito l’economia dopo il fallimento di Lehman Brothers.
Sul tema legato alla sede futura del gruppo, l’Ad del Lingotto ha detto che non è ancora stato deciso nulla in merito.
L’Amministratore Delegato del gruppo automobilistico torinese sarebbe già al lavoro sulla fusione col gruppo americano, inoltre avrebbe in mente anche di trasferire la sede legale del gruppo negli USA.
Chrysler, che come sapete è controllata da Fiat, ha messo a segno un utile operativo pari a 198 milioni di dollari, con ricavi che sono aumentati del 14% a quota 10,76 miliardi di dollari.
Il gruppo del Lingotto ha dichiarato che con il raggiungimento del primo Performance Events è scattato in automatico l’aumento della quota di partecipazione.
Le vendite complessive dell’intero anno, dunque, raggiungono così quota 1,085 milioni di unità , un dato che evidenzia una crescita del 17% rispetto al 2009 e che si avvicina molto alla forchetta obiettivo compresa tra 1,1 e 1,2 milioni di unità fissata per il 2010 da Sergio Marchionne dell’ambito del piano quinquennale presentato a novembre 2009.
Nel periodo in esame la partecipata di Fiat ha visto ancora una volta incrementare la sua quota di mercato, che negli Stati Uniti è salita al 9,6% rispetto al 9,4% del precedente trimestre e all’8% dello stesso periodo dello scorso anno. Il giro d’affari si è attestato a 11,018 miliardi di dollari, ossia in aumento del 5,2% rispetto al secondo trimestre.
Al 30 giugno la disponibilità di cassa si è attestata a 7,841 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 7,367 miliardi del primo trimestre, soprattutto grazie al contributo del cash flow del secondo trimestre pari a 474 milioni di dollari.
Secondo quanto riferito dalla società , in particolare, 284.831 minivans Chrysler Town e Country e Dodge Grand Caravan potrebbero avere problemi all’impianto elettrico capaci di causare un corto circuito e delle fiamme in prossimità delle porte scorrevoli, 288.968 Jeep Wranglers potrebbero avere perdite di liquidi tali da causare dei guasti ai freni, mentre 25.336 Dodge Caliber e Jeep Compass potrebbero avere problemi al pedale dell’acceleratore.
L’obiettivo, quindi, è quello di riuscire a realizzare delle sinergie sfruttando le potenzialità dei due brand, facendo così un ulteriore passo in avanti nella realizzazione di una struttura commerciale più efficiente e in grado di offrire un’elevata qualità di prodotti e servizi.
Secondo l’amministratore delegato, inoltre, Chrysler riuscirà a dimostrare prima del previsto di essere una società in grado di sostenersi da sola, condizione che gli consentirà di ottenere i prestiti di cui avrà bisogno per lo sviluppo di progetti futuri.