
Secondo Marchionne tutto sta procedendo secondo i tempi previsti, la casa automobilistica americana ad oggi non brucia più risorse ma ha iniziato a produrre cassa, vantando al contempo una disponibilità di oltre cinque miliardi in contanti.
Secondo Marchionne tutto sta procedendo secondo i tempi previsti, la casa automobilistica americana ad oggi non brucia più risorse ma ha iniziato a produrre cassa, vantando al contempo una disponibilità di oltre cinque miliardi in contanti.
Questo, dunque, comporterà inevitabilmente che nel primo periodo si verificherà una perdita della quota di mercato di Chrysler, dati che però non dovranno assolutamente trarre in inganno perchè quello che si conta di ottenere è una ristrutturazione capace di durare e di resistere nel lungo termine.
Il cambiamento, dunque, dovrebbe riguardare solo quei paesi in cui il marchio Lancia è poco conosciuto o comunque poco apprezzato, se la politica da adottare dovesse essere questa le auto Lancia di sicuro continueranno ad essere vendute in Italia, in Francia e in Belgio.
Per quanto riguarda Chrysler, invece, si prevede un utile operativo compreso tra 1,6 e2,4 miliardi di dollari nel 2011, 3 e 3,5 miliardi nel 2012, 3,8 e 4,4 miliardi nel 2013 e 4,7 e 5,2 miliardi nel 2014. Per l’utile netto è fissato un target di 3 miliardi nel 2014 mentre l’indebitamento netto si prevede raggiungerà gli 8 miliardi alla fine del 2009, per poi ridursi di 4 miliardi nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013.
Il piano ha riscosso un ottimo successo tantè che anche ieri il titolo ha guadagnato oltre il 4% e nella giornata di oggi il titolo Fiat ha già sfondato gli 11 euro con un aumento del 2,59% come indicano i nostri grafici di borsa.
Ieri l’amministratore delegato di Fiat ha presentato in dettaglio il piano strategico per il rilancio dall’azienda americana con un piano industriale di 5 anni che terminerà nel 2014.
Nella giornata di oggi invece sono arrivati i giudizi da parte della banca americana Morgan Stanley che mantiene il titolo nella modalità Sovrappesare portando il proprio target price a 18 euro. Anche la banca UBS si è voluta esprimere analizzando il titolo e il progetto industriale aumentando il proprio target price a 19 euro peggiorando però il proprio giudizio che diventa neutrale.
Se per Morgan Stanley il target price del titolo Fiat è a 25 euro, target decisamente molto ambizioso, per Commerzbank il nuovo target price di Fiat è 7 euro posizionando il proprio giudizio su “Sell†(vendere).
D’altra parte, anche Marchionne stesso è molto fiducioso del successo di Chrysler, è sicuro infatti che l’azienda americana sarà in utile operativo nei prossimi 2 anni, oltre a quotarsi in borsa, notizia che è stata accolta molto bene da tutti gli investitori.
Marchionne però oltre a questo non si è sbilanciato molto, non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla produzione della Fiat 500 in America, così come non ha detto niente riguardo al ritorno di Alfa Romeo negli States.
Fiat, in particolare, prevede di vendere insieme a Chrysler circa 6 milioni di veicoli. Ad affermarlo è stato l’amministratore delegato Sergio Marchionne che ha raggiunto oggi lo stand Fiat al Salone di Francoforte dove ha spiegato che quello relativo alla vendita di circa 6 milioni di veicoli è un qualcosa di assolutamente necessario per creare un gruppo che sia in grado di sopravvivere nel prossimo decennio.
Ci sono state 1,26 milioni di nuove immatricolazione negli Usa ad agosto, ovviamente favorite dal prolungamento dei famosi incentivi statali, dal nomignolo Cash for Clunkers, dove rottamando la vecchia auto si hanno notevoli benefici nell’acquistarne una nuova.
Il giudice Robert Gerber ha rimandato la decisione di una settimana su richiesta di GM stessa che vuole sistemare qualche piccolo cavillo burocratico in modo da non avere problemi con la ripartenza delle attività .
Secondo Fitch il problema principale ora è che la gente o non compra auto, oppure si rivolge verso le auto a basso prezzo, quelle economiche, che ovviamente non forniscono grande guadagno alla casa produttrice. Inoltre Fitch sottolinea come potrebbe essere incerto il periodo seguente all’interruzione degli aiuti governativi.
Fiat va ad appropriarsi del 20% della nuova compagnia, percentuale che potrà salire fino al 35% in caso di raggiungimento di determinati obiettivi. Inoltre Fiat non potrà ottenere il 51% ossia la maggioranza finchè Chrysler non avrà estinto completamente i debiti che derivano dai finanziamenti pubblici.