
Gli Stati Uniti stanno facendo il possibile per rimettere in piedi una situazione che appare alquanto disastrata. Ma cè chi crede che il peggio non sia ancora arrivato.
Gli Stati Uniti stanno facendo il possibile per rimettere in piedi una situazione che appare alquanto disastrata. Ma cè chi crede che il peggio non sia ancora arrivato.
Nella giornata di ieri l’indice MSCI, che misura l’andamento delle 48 maggiori borse mondiali, ha fatto registrare una diminuzione del 4,4% , il più grande dal 1997 a questa parte.
La riduzione dei propri dipendenti, che colpirà soprattutto la divisione specializzata nelle operazioni backoffice, corrisponde a una percentuale pari a quasi il 4% dell’intera forza lavoro del gruppo bancario.
Questi fondi, scelti per la maggior parte da clienti facoltosi, sono cresciuti negli ultimi anni da 200 a 1900 miliardi di dollari grazie promossi anche da fondi pensione e altre fondazioni.
Vediamo insieme le cause che hanno portato a questa crisi:
In pochi mesi, questa banca passa da essere la quarta più importante degli Stati Uniti, al fallimento, dopo che il suo presidente, Richard Fuld, ha chiesto l’ammissione al capitolo 11, che permetterà a Lehman Brothers di procedere alla sua ristrutturazione e di congelare le iniziative dei creditori della banca.
Wall Street, com’era prevedibile, ha sofferto di una gravissima crisi, forse una delle peggiori negli ultimi anni.
Questi cambiamenti sono causati dalla crisi interna al paese, che si riflette anche a livello internazionale, nonchè dalla sempre maggiore importanza che stanno rivestendo i paesi emergenti, come Cina ed Emirati Arabi Uniti, che vendono le loro materie prime ed il loro lavoro a tutto il mondo, muovendo sempre più grandi masse di denaro ed influenzando anche le quotazioni dei titoli.
Si prevede che nei prossimi mesi ci saranno delle riprese dell’economia, smentite da successive discese. Per essere però sicuri che la ripresa sia completa, occorre effettuare delle analisi ben precise.
Alcuni segnali positivi ci sono già , anche se dovranno essere seguiti da ulteriori segnali positivi per definire l’effettiva ripresa.
L’obiettivo di questo incontro è trovare un accordo entro la fine della prossima settimana.
Si cerca un accordo con i sindacati dei lavoratori, che vogliono però delle trattative reali.
Le cause delle dimissioni sono da ricercare nella crisi che l’economia giapponese sta attraversando in questo periodo e nell’incapacità , delle massime cariche del paese, di eseguire delle riforme strutturali di cui il paese ha attualmente estremo bisogno.
Nella seduta di ieri ha perso oltre 4 dollari al barile, a causa del timore che l’uragano possa causare ingenti danni agli impianti petroliferi. Attualmente, Gustav ha portato già alla chiusura di ben nove impianti petroliferi.
Oltre al petrolio, sono in forte discesa anche i futures sul gas, che perdono quasi il 7%.
Con l’avvio della convenzione tra le banche e il Ministero del Tesoro, da oggi le famiglie italiane potranno avere un po’ più di ossigeno, dopo che si erano visti aumentare, a volte in maniera molto elevata, la rata del proprio mutuo, a causa della crisi dei subprime negli Stati Uniti.