
Dopo aver toccato un minimo di 4,30 euro per azione, le quotazioni di Mediaset hanno trovato il modo per compiere un veloce balzo in avanti tornando addirittura oltre quota 4,7 euro per azione.
Dopo aver toccato un minimo di 4,30 euro per azione, le quotazioni di Mediaset hanno trovato il modo per compiere un veloce balzo in avanti tornando addirittura oltre quota 4,7 euro per azione.
A spingere la banca d’affari a promuovere l’emittente televisiva italiana è stato soprattutto un aumento della raccolta pubblicitaria superiore alle previsioni e il calo del prezzo delle azioni, circostanze che hanno entrambe contribuito a migliorare la valutazione del titolo, considerato piuttosto interessante soprattutto in virtù di un’ampia diversificazione data dalla presenza sia di canali gratuiti che a pagamento, per non parlare del controllo esercitato sul canale spagnolo Tele 5.
Tutto questo senza contare che Mediaset oltre che in Italia occupa una posizione di rilievo anche in Spagna, paese da cui proviene una parte dei proventi della sua attività .
L’acquisizione è avvenuta mediante un’offerta da 17,5 milioni avanzata nel corso dell’asta organizzata dal curatore fallimentare di Finmavi, ex società di Vittorio Cecchi Gori.
La posizione finanziaria netta al 31 marzo è passata a -1.316 milioni dai -1.552 milioni del 31 dicembre 2009. Nel trimestre in esame la generazione di cassa è stata pari a 273,3 milioni, in crescita rispetto ai 122,5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Un risultato soprendente che ha superato di gran lunga le attese degli analisti, che indicavano un pregresso fermo al 68%. I ricavi sono cresciuti del 32,8% a 212 milioni di euro mentre l’Ebitda ha segnato un miglioramento del 68,5% a 77,5 milioni.
Telecinco, inoltre, effettuerà un aumento di capitale per 500 milioni di euro, a cui Mediaset contribuirà per 252 milioni, ossia proporzionalmente alla sua attuale quota.
Nella giornata di ieri, dunque, Telecinco e Prisa si sono riunite per decidere insieme a Mediaset e Sogecable le modalità e i tempi secondo cui verranno eseguite le operazioni di integrazione.
Il break-out di 6,5 euro potrà dare il via ad un nuovo allungo con un primo obiettivo posto a quota 6,65-6,68 euro per azione ed un secondo obiettivo a quota 6,8-6,82 euro.
I risultati sono stati diffusi attraverso un comunicato in cui si legge che sul calo dell’utile ha inciso notevolmente la svalutazione del goodwill operata da Edam, la holding di controllo Endemol, che ha inciso negativamente per 40,1 milioni, la flessione dei ricavi è invece attribuibile in larga parte a Telecinco.
Guglielmo Marchetti, presidente di Mondo Home Entertainment, ha commentato la notizia affermando che l’accordo con Mediaset segna un passaggio fondamentale per il gruppo, soprattutto perchè dopo gli accordi siglati con Sky e Rai si ha la possibilità di perseguire gli obiettivi stabiliti per il 2009, ponendosi sempre più come content provider.
La massiccia adesione ha stupito tutti, compresi i vertici del Gruppo che nutrivano alcuni timori in merito all’emissione di bond non solo per la mancanza di confidenza con il settore e per l’assenza di garanzie sull’emissione, ma anche e soprattutto a causa del contesto economico generale particolarmente difficile.
La holding capitanata da Marina Berlusconi ha quindi depositato il comunicato in Consob il 7 Gennaio 2010 con il quale la Fininvest dovrebbe arrivare ad avere una partecipazione in Mediaset del 38,6% percentuale che al momento risulta essere al 36,3%.