Spread Btp-Bund sotto i 400 punti

Anche in data odierna continua a restringersi il differenziale di rendimento tra i Btp decennali ed i Bund tedeschi sulla medesima scadenza. In linea con un trend che dura da qualche giorno a questa parte, infatti, nell’intraday oggi lo spread, dopo molte settimane, è nuovamente sceso al di sotto della soglia psicologica dei 400 punti base. In particolare, dopo un massimo intraday a 420, lo spread ha bucato la soglia dei 400 punti per poi risalire al momento in area 409.

Questa tendenza sta contribuendo a restringere la curva dei rendimenti sui titoli di Stato con le scadenze più brevi, così come sono in denaro sul MOT, il Mercato Obbligazionario Telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., i Btp sulle scadenze oltre i dieci anni.

Spread Btp-Bund torna sulle montagne russe

Quella odierna è stata una sessione a due facce per lo spread Btp-Bund, che in mattinata aveva aperto in calo per poi incrementare la flessione poco dopo le ore 11 quando s’è conosciuto il buon esito delle aste del Mef sui Buoni del Tesoro Poliennali (Btp).

Ad un’ora dal close dei mercati, invece, l’azionario europeo ha invertito la rotta a colpi di vendite sui titoli bancari, così come gli spread rispetto al Bund dei titoli di Stato italiani, francesi e spagnoli hanno repentinamente invertito la rotta; in particolare, dopo un minimo di giornata in area 460 lo spread Btp-Bund è attualmente balzato sopra i 490 punti.

Esito asta Btp 13 gennaio 2012

Ha fatto il pieno oggi il Tesoro nel collocare sul mercato nuove tranche di Btp. Su un range di offerta tra 3 miliardi di euro e 4,75 miliardi di euro, infatti, il Mef ha piazzato 4,75 miliardi di euro nominali di Buoni del Tesoro Poliennali. Trattasi, nello specifico, dei Btp 2018, del Btp scadenza novembre 2014, e del Btp luglio 2014. Nel dettaglio, il Btp luglio 2014, con un robusto rapporto di copertura pari a 2,27, è stato collocato dl Mef per un controvalore pari a 779 milioni di euro ed un rendimento del 4,29%.

Con un rapporto di copertura pari a 1,21, il Btp scadenza mese novembre del 2014 è stato piazzato sul mercato con un rendimento del 4,83% e per un controvalore nominale complessivo pari a 3 miliardi di euro. Il Btp scadenza 2018, per un controvalore nominale di 971 milioni di euro, è stato collocato presso investitori e risparmiatori ad un tasso del 5,75% ed a fronte di un rapporto di copertura pari a 1,60.

Asta titoli di Stato 13 gennaio 2012

Continua a ritmo serrato il rifinanziamento del debito pubblico italiano sia sul breve termine, attraverso l’emissione e collocamento di Bot, sia nel medio e nel lungo termine attraverso nuove tranche di Buoni del Tesoro Poliennali.

Il Mef, non a caso, ha programmato per venerdì prossimo, 13 gennaio del 2012, il collocamento di nuove tranche di Btp con data di regolamento fissata per la giornata di martedì 17 gennaio del 2012; in particolare, i Btp offerti sono tre, di cui due prestiti non più in corso di emissione.

Spread Btp-Bund palla al piede del settore bancario

Tornano pesanti in data odierna a Piazza Affari le tensioni e le vendite sul comparto bancario. E’ Unicredit anche oggi in testa ai ribassi sul FTSE MIB dopo l’annuncio relativo al prezzo di esercizio, scontato di oltre il 40%, delle azioni di nuova emissione collegate all’imminente aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro.

Non aiuta inoltre lo spread Btp-Bund, che da giorni continua a stazionare oltre la soglia critica dei 500 punti base; anzi in data odierna è stato toccato un massimo a 520 punti base subito dopo l’esito delle aste di titoli pubblici in Francia, e dopo che in Ungheria un’asta di titoli di Stato si è conclusa con un controvalore collocato ben al di sotto del previsto.

Spread Btp-Bund verso 600 punti dopo annuncio dimissioni Berlusconi

L’annuncio delle dimissioni arrivato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha contributo ad intensificare lo stato di tensione del mercato obbligazionario italiano, con disastrose conseguenza sullo spread tra Btp e Bund tedeschi, che è salito a 564 punti.

Ad influire negativamente provocando un rialzo del rendimento dei Btp decennali, che è arrivato addirittura a superare il 7%, è stata anche la decisione arrivata dalla Clearing House di Londra di aumentare, portandoli al 5%, i margini di garanzia da depositare in caso di transizioni di Btp.

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Come difendere gli investimenti

Bot, azioni ed obbligazioni societarie. In tempi di crisi i prezzi scendono, ed ancor di più in questa fase caratterizzata dall’attacco speculativo, più o meno fondato, sul nostro Paese. In particolare, per le azioni a Piazza Affari molte quotazioni appaiono sacrificate, a partire dai titoli dei grandi gruppi bancari, ma non è detto che i corsi non possano scendere ancora.

Questo perché il mercato sta probabilmente scommettendo sullo scenario peggiore possibile, ragion per cui chi non ha un profilo di rischio compatibile con l’investimento in azioni farebbe bene a continuare a starne alla larga. Diverso è invece il discorso per i Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), che offrono la sicurezza massima, quella offerta dello Stato italiano; in questo caso i risparmi potrebbero essere a rischio solo in caso di default dell’Italia, ma trattasi di un’eventualità che non si verifica comunque dall’oggi al domani.

Dettagli obbligazioni Eni 2011

“Eni TF 2011/2017” ed “Eni TV 2011/2017”. Sono questi, rispettivamente a tasso fisso ed a tasso variabile, i due nuovi prestiti lanciati dal colosso energetico Eni S.p.A. per il pubblico indistinto in Italia. Trattasi quindi di un’offerta di Obbligazioni destinata agli investitori retail che si è aperta mercoledì scorso, 14 settembre del 2011, e che si chiuderà il 4 ottobre del 2011 salvo eventuale chiusura anticipata.

Per quel che riguarda le Obbligazioni Eni a tasso variabile, il tasso finale sarà determinato a conclusione dell’Offerta, ma sarà comunque pari all’euribor con scadenza a sei mesi più uno spread compreso tra 180 e 280 punti base. Sia il prestito “Eni TF 2011/2017”, sia il prestito “Eni TV 2011/2017”, sarà collocato sul MOT, il Mercato Obbligazionario Telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Emissioni indicizzate, previsto un aumento dei rendimenti

Dollari

Nel mecato obbligazionario le emissioni indicizzate ai tassi sono tantissime, si va dai classici Cct alle banche, da Unicredit fino ad arrivare a Merrill Lynch, in genere si tratta di scadenze brevi che non superano i cinque anni ma che però consentono di incassare la cedola nel momento dell’anno che si preferisce.

I rendimenti al momento sono piuttosto bassi ma secondo gli esperti a breve si potrebbe assistere ad un rialzo legato ad una ripartita dell’inflazione, per questo motivo si ritiene che sia una buona idea inserire nel proprio portafoglio dei titoli a cedola indicizzata.