Banche italiane record emissione bond a gennaio 2013

Quando manca ormai poco al termine di gennaio, è possibile iniziare a stilare un primo bilancio di inizio anno per le banche italiane. Gli istituti di credito del Belpaese, oltre a incassare giudizi positivi da parte di banche d’affari (Credit Suisse, Morgan Stanley) e istituzioni internazionali (Ocse), hanno registrato un ottimo andamento in borsa e un vero e proprio record di emissioni obbligazionarie, tanto da superare il boom registrato nell’ultimo trimestre dello scorso anno. In poco più di tre settimane sono stati piazzati più di 6 miliardi di euro di bond bancari.

Banche italiane promosse dall’Ocse

In un recente report dell’Ocse dedicato allo stato di salute degli istituti di credito della zona euro sono emersi alcuni dati interessanti e diverse sorprese. Infatti, l’Ocse ha promosso le banche italiane, e addirittura quelle spagnole in misura minore, mentre diverse banche francesi e tedesche sono state rimandate. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione di Parigi, le prime 200 banche europee restano sottocapitalizzate per complessivi 400 miliardi di euro, ovvero il 4,25% del pil del vecchio continente. Secondo S&P Capital Iq, la banca europea maggiormente capitalizzata è la britannica Hsbc con 151 miliardi.

Ocse previsioni ripresa economica Italia seconda metà 2010

Dopo le stime sulla crescita economica italiana del Fmi di ieri, oggi ci concentriamo sulle previsioni dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).

Secondo quanto pubblicato dall’Ocse nell’interim assessment, pubblicazione intermedia tra i due Economic Outlook semestrali, nel secondo semestre del 2010 la ripresa dell’economia nel nostro Paese subirà un forte rallentamento.

Disoccupazione in Italia ancora in crescita

La crisi economica ha avuto un impatto abbastanza debole fino ad ora sul mercato del lavoro in Italia, rispetto a molti altri paesi dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

Tuttavia il livello di disoccupazione resterà sui livelli attuali perlomeno fino alla fine del 2011.

Forte crescita in Italia secondo i dati dell’Ocse

fabbrica fiat

Buone notizie per l’Italia arrivano dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che sulla base delle statistiche pubblicate oggi rileva forti segnali di crescita, in particolare dai dati pubblicati emerge nel mese di settembre per l’Italia un miglioramento del superindice pari a 1,3 punti su base mensile e un miglioramento di 10,8 punti su base annua. Per quanto riguarda l’indice generale, invece, l’aumento a settembre è stato di 1,3 punti a 100,6 punti e di 3,4 punti su base annua.

Nel mese di settembre l’Ocse ha rilevato forti segnali di ripresa non soli in Italia ma anche in Francia, il Regno Unito e Cina. Questi i paesi che hanno mostrato maggiori segnali di ripresa seguiti poi da Canada e Germania.

Segnali di ripresa economica per l’Italia dall’Ocse

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La ripresa economica dei 30 paesi membri dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) procede per il verso giusto, a testimoniarlo è il leading indicator pubblicato oggi dall’organizzazione e che mostra un avvio della ripresa soprattutto da parte di Italia e Francia.

L’Italia ha infatti registrato un indicatore a 106,0 rispetto al 104,0 di luglio, quello della Francia sale in agosto a 103,7 da 102,4 di luglio mentre l’indicatore relativo all’insieme dei 30 paesi si attesta a 99,2 da 97,7 del mese scorso. Per i paesi del G7, l’indicatore sale a 99,1 da 97,5.

Ocse, Pil stabile nel secondo trimestre 2009

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L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) attraverso un comunicato ha diffuso i dati relativi al Pil dell’intera area, dati molto simili a quelli del periodo precedente e che sono segno di una stabilizzazione generale, avendo fatto registrare soltanto un leggero calo dello 0,1%.

Un dato che è stato letto in chiave positiva visto che dopo un periodo di continui cali questo è il primo trimestre in cui non si registra una contrazione di rilievo, basti pensare che nel primo trimestre del 2009 la stessa organizzazione aveva registrato un calo del 2,1%.

Ocse, arrivano i primi segnali positivi

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L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) solo pochi mesi fà, in occasione della diffusione del suo rapporto “Obiettivo Crescita”, aveva sottolineato la gravità della situazione in cui versava l’economia italiana prevedendo una recessione della durata di tre anni, previsioni che erano in netto contrasto rispetto a quelle di un gruppo di economisti che prospettavano una lenta e graduale ripresa a partire dal 2009.

A seguito del Superindice di Aprile, tuttavia, l’organizzazione sembra aver iniziato a cambiare idea parlando di una “possibile svolta” della situazione economica che vede coinvolta l’Italia, la Francia, il Canada e il Regno Unito.

Cancellata la lista nera dei paradisi fiscali

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Dopo lo stop ai paradisi fiscali dichiarato durante il G20 di Londra il Ministro degli Esteri Franco Frattini aveva espresso l’assoluta necessità di passare in brevissimo tempo dai fatti alle parole affinchè i paesi inseriti nella cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali si adeguassero velocemente a quelle che sono le norme finanziarie internazionali.

C’è mancato poco che Frattini non facesse in tempo neanche a pronunciare tali parole visto che la cosiddetta lista nera dei paradisi fiscli è già scomparsa. I paesi che ne facevano parte (Uruguay, Costa Rica, Filippine e Malaysia), infatti, sono già stati cancellati da questa lista per aver assunto l’impegno formale ad uno scambio di informazioni sulla base degli standard internazionali stabiliti dall’Ocse.

Dal G20 di Londra arriva lo stop ai paradisi fiscali.

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E’ già stato definito il più grande stimolo fiscale e monetario dei tempi recenti quello che è stato messo a punto dai leader mondiali durante il G20 tenutosi ieri a Londra. L’intesa raggiunta dai vertici mondiali, in particolare è riassumibile in quattro punti chiave: un ulteriore ampliamento degli stimoli fiscali per sostenere la ripresa economica, da realizzare impiegando fino a cinque miliardi di dollari entro il 2010; mille miliardi per rifinanziare il Fondo Monetario Internazionale; l’allargamento del Financial Stability Forum; la redazione della cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali.

l ministro degli Esteri Franco Frattini, durante un’intervista, ha affermato che l’accordo raggiunto a Londra in relazione ai paradisi fiscali è molto importante ma, allo stesso tempo, ha sottolineato l’assoluta necessità che si riesca a passare dalle parole ai fatti in brevissimo tempo.

L’OCSE rivede le sue previsioni sull’economia italiana

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Poco meno di un mese fà l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva reso noto il suo rapporto “Obiettivo Crescitadal quale emergeva un allarmante divario tra l’Italia e gli altri paesi.

Le previsoni dell’OCSE riferite alla situazione italiana, tuttavia, sono ulteriormente peggiorate. L’organizzazione, infatti, ha reso noto di aver cambiato le sue stime relative all’economia italiana, prevedendo una recessione della durata di tre anni e una crescita a -4,3% per il 2009. Un ulteriore previsione di peggioramento, inoltre, investe i conti pubblici che si vanno a collocare al di fuori dei parametri di Maastricht, con un deficit del 4,7% del Pil a fine 2009 e che potrebbe addirittura arrivare al 6% nel 2010.

OCSE: aumenta il divario tra l’Italia e gli altri paesi

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L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha presentato oggi a Parigi il suo rapporto “Obiettivo Crescita”, rapporto dal quale emerge un allarmante divario tra l’Italia e gli altri paesi più sviluppati, un divario causato soprattutto dalla bassa crescita di produttivita dell’Italia.

L’Italia, secondo il rapporto stilato dall’OCSE, si colloca al 19° posto su 29 posizioni totali. Per cercare di migliorare la situazione del Paese l’organizzazione ha suggerito al governo italiano di effettuare immediatamente alcune riforme in determinati settori poichè, ha fatto sapere l’organizzazione, il futuro non si preannuncia affatto migliore, anzi, è previsto un ulteriore peggioramento della situazione.