Unicredit tra i migliori del FtseMib

Tra i maggiori rialzi registrati oggi a Piazza Affari nell’indice FtseMib è senza dubbio quello legato al titolo di Unicredit. Il titolo bancario chiude infatti con un rialzo del 2,58% con una quotazione a 1,991 euro per azione.

Il 30 settembre si riunirà il consiglio di amministrazione societario per valutare l’aumento della partecipazione della Libyan Investment Authority nel capitale economico della banca, movimento reso possibile anche grazie all’interessamento di Silvio Berlusconi riunitosi in un vertice bipartisan con il dittatore libico Gheddafi.

Titolo Fiat in attesa dell’ostacolo a 10 euro

Il titolo Fiat, nonostante le problematiche relative alla situazione dei contratti dei propri operai, ha subito nella giornata borsistica di ieri un importante spunto rialzista arrivando a toccare i 9,8 euro ad azione mantenendo un supporto a 9,5 euro. Per garantire un ulteriore incremento, il titolo deve superare l’ostacolo posto nell’intorno dei 10 euro ad azione.

Crediti deteriorati banche italiane in aumento

Nel periodo più duro della crisi economica la voce di bilancio delle banche che si riferisce ai crediti deteriorati ha subito un incremento di non poco conto che pare continui a peggiorare anche a seguito del lieve e progressivo miglioramento della situazione economica e finanziaria. Nel primo semestre 2010 i più importanti istituti di credito italiani quotati a Piazza Affari vantavano complessivamente 90,138 miliardi di prestiti problematici contro i 65,5 miliardi dello stesso periodo di un anno prima.

Al 30 giugno 2009, in particolare, i prestiti deteriorati erano il 4,52% dell’esposizione netta mentre a fine giugno di quest’anno la percentuale è passata al 6,22%.

Target price Mediaset alzato da Goldman Sachs

Goldman Sachs ha alzato il target price del titolo Mediaset portandolo da 5,6 a 5,8 euro, confermando comunque il rating neutral. Secondo la banca d’affari, in particolare, le potenzialità del titolo Mediaset non riguardano solo l’atteso aumento degli investimenti pubblicitari e le eventuali evoluzioni tecnologiche ma anche e soprattutto la frammentazione dei canali e la potenziale pressione sulle emittenti statali che la società è in grado di esercitare.

Goldman Sachs, tuttavia, è ottimista sull’intero settore della Free TV visto che lo considera un comparto che, a dispetto delle diffuse preoccupazioni soprattutto relative alla tecnologia, non è affatto debole.

Settore costruzioni in calo dopo semestrale CRH

CRH Plc ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto in calo del 77% a 18 milioni di euro, rispetto ai 79 milioni dello stesso periodo del 2009. I ricavi sono calati dell’8% a 7,66 miliardi di euro.

Ad influire in modo negativo sui risultati semestrali dell’azienda irlandese è stata soprattutto la generale situazione di debolezza dell’economia, nonchè l’aumento della concorrenza. Per questo motivo, dunque, CRH ha fatto sapere di attendere per la fine dell’anno un Ebitda in calo del 10% e per il secondo semestre un risultato inferiore a quello realizzato nello scorso anno, contrariamente alla precedente previsione che parlava di un generale miglioramento della situazione.

Titolo Mediaset risente rumors fallimento Endemol

Il titolo Mediaset al momento a Piazza Affari cede l’1,60 a 4,75 euro, ma secondo le prime stime la quotazione potrebbe scendere fino a 4,30 euro nel lungo periodo. A pesare sul titolo della casa del biscione i rumors secondo cui esistono seri rischi di fallimento per Endemol, società attiva nel settore delle produzioni televisive e di cui Mediaset possiede una quota del 25%.

Secondo le indiscrezioni di stampa Goldman Sachs e John de Mol starebbero lavorando ad un piano di ristrutturazione finanziaria che dovrebbe consentire alla società di riuscire ad evitare la bancarotta.

Impregilo in BUY da parte di UBS

Occhi puntati sul titolo Impregilo che nella giornata di oggi sta guadagnando quasi il 2% dopo che la banca svizzera UBS ha promosso il titolo dell’impresa edile portando il proprio giudizio su BUY (acquistare). Nella precedente analisi, il titolo di Impregilo era stato messo nello stato di Neutral.

Eni rafforza presenza in Africa

Eni ha annunciato di essere riuscita ad entrare nella Repubblica Democratica del Congo acquistando una quota del 55% del blocco di Ndunda con il ruolo di operatore, rafforzando così la sua presenza in Africa, in particolar modo nella zona subsahariana.

Il restante 45% del blocco è detenuto per il 30% da Surestream Rdc, ossia la stessa compagnia che ha venduto a Eni il 55% di Ndunda perchè non disponeva dei necessari mezzi tecnici ed economici, per l’8% da Cohydro e per il restante 7% da Ibos.

Tata Motors vuole rafforzare joint venture con Fiat

Carl-Peter Forster, amministratore delegato del gruppo indiano Tata Motors, ha rivelato che il gruppo ha intenzione di rafforzare ulteriormente la joint venture con Fiat, soprattutto attraverso al creazione di sinergie per quanto riguarda il settore dei camion.

Fiat e Tata Motors, infatti, sono già socie nella joint venture Fiat India Automobiles che, presso l’impianto di Ranjangaon in Maharashtra, produce la Grande Punto, la Linea e la Palio. Nello stesso stabilimento, inoltre, vengono realizzati i propulsori diesel da 1,3 litri e benzina da 1,2 e 1,4 litri, 200.000 vetture, 300.000 motori e 300.000 parti ed accessori all’anno, senza contare che Tata Motors si occupa anche della distribuzione in India di vetture a marchio Fiat in forza di un ulteriore accordo tra le due case automobilistiche.

Borse europee crollano con Wall Street

La seduta di ieri in borsa è stata molto negativa, anche per le piazze europee, che hanno risentito del tonfo di Wall Street.

Lo scenario di debolezza generale delle borse è dovuto principalmente alle decisioni prese dalla Federal Reserve, che ha lasciato i tassi di interesse invariati.

Primo bilancio semestrale Buzzi Unicem 2010

Buzzi Unicem ha approvato oggi i risultati semestrali relativi alla prima metà dell’anno, dati che mostrano un progressivo miglioramento della situazione economica generale, con un’intensificazione degli scambi commerciali e un aumento degli investimenti che ha contribuito a ridare ossigeno all’economia.

Anche per il settore delle costruzioni è stato registrato un lieve miglioramento, anche se i livelli restano ancora troppo bassi, soprattutto per via del deterioramento dei prezzi di vendita, un problema presente in modo particolare in tutte le aree geografiche in cui opera l’azienda italiana.

Trimestrale Saras aprile giugno 2010

Saras ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con ricavi pari a 2,183 milioni di euro, in crescita del 97% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La crescita, in particolare, è stata ricondotta soprattutto all’andamento positivo del segmento Raffinazione e Marketing e più in generale ad aumento dei prezzi di tutti i prodotti petroliferi.

Al contrario ha registrato una flessione del 66% l’Ebitda che si è attestata a 51,0 milioni di euro, un calo dovuto soprattutto ai bassi margini di raffinazione, così come pure è risultato in calo l’utile netto, pari a 21,1 milioni di euro, ossia con una contrazione del 64% rispetto al secondo trimestre 2009.

Italcementi declassato insieme al settore delle costruzioni

Secondo Goldman Sachs per il settore delle costruzioni è in arrivo un periodo piuttosto difficile che durerà almeno fino al 2011. Il broker, in particolare, ha sottolineato come le previsioni recentemente fornite dalle aziende che operano nel settore siano state piuttosto deboli, inoltre le misure di austerità annunciate dai vari governi lasciano intendere che i prossimi mesi non saranno affatto facili.

Per questo motivo, dunque, la banca d’affari ha ridotto le sue previsoni sull’Ebitda del settore per il 2010 e il 2011 rispettivamente del 4% e del 10% e al contempo ha declassato due importanti società europee attive nel settore delle costruzioni.

Titolo Telecom Italia promosso da Barclays

Barclays Capital ha promosso il titolo Telecom Italia portando il suo rating da “equal-weight” ad “overweight” ed il target sul prezzo a 1,40 euro.

La decisione della banca d’affari va ricondotta soprattutto al recente accordo concluso con i sindacati e relativo alla riduzione del numero di dipendenti, circostanza che inciderà inevitabilmente sulla fiducia degli investitori verso la compagnia telefonica italiana. A tutto questo bisogna poi aggiungere le opportunità di crescita della società, soprattutto per quanto riguarda il mercato sudamericano, che secondo gli esperti promette piuttosto bene.