Prezzo petrolio chiude oltre 88 dollari al barile

A Wall Street il prezzo del petrolio ha chiuso la seduta di venerdì in rialzo, con il future sul Crude con scadenza gennaio che ha guadagnato lo 0,4% a quota 88,02 dollari al barile.

Prendendo in esame l’intera ottava, il prezzo del petrolio ha messo a segno un rialzo dello 0,3%.

Prezzo petrolio in calo su timori Cina

Nella seduta di ieri, il prezzo del petrolio ha chiuso in ribasso, con il future sul Crude con scadenza a gennaio che ha perso lo 0,7% a quota 87,79 dollari al barile, concludendo una settimana negativa.

Durante l’intera ottava il prezzo del petrolio ha perso l’1,6%, ma l’ultimo calo del prezzo dell’oro nero è dovuto principalmente ai timori che arrivano dalla Cina.

Prezzo petrolio in rialzo del 3,1%

Nella giornata di ieri si è notevolmente rafforzato il prezzo del petrolio, in particolare il future sul Crude con scadenza gennaio, che ha chiuso la seduta segnando un rialzo pari al 3,1% a quota 86,75 dollari al barile.

Con questo grande guadagno in una sola seduta, il petrolio ha messo a segno il più grande rialzo da più di due mesi ad oggi, questo grazie soprattutto ai dati macroeconomici arrivati dalla Cina e dagli USA, molto positivi per l’oro nero.

Prezzo petrolio torna a crescere dopo tre settimane

Dopo ben tre settimane di continue perdite, il prezzo del petrolio è tornato a salire nella giornata di ieri, chiudendo addirittura la seduta in forte rialzo.

In particolare il future sul Crude con scadenza gennaio ha chiuso la seduta in rialzo del 3,2% a quota 83,86 dollari al barile, potendo beneficiare delle buone notizie che sono arrivate per l’oro nero dal settore macroeconomico.

Prezzo petrolio peggiore settimana da tre mesi

Nella scorsa settimana il prezzo del petrolio è tornato a scendere, facendo registrare addirittura la peggiore settimana da tre mesi a questa parte, dopo un periodo segnato da buoni rialzi.

Nella giornata conclusiva di venerdì scorso dell’ottava, dopo una seduta di pausa, il prezzo del petrolio è tornato a correre sul suo recente trend negativo, con il future sul Crude con scadenza dicembre che ha fatto registrare una perdita dello 0,4% a quota 81,51 dollari al barile.

Prezzo petrolio spinto da stime Aie al rialzo

Spinto dalla debolezza del dollaro e dalla revisione al rialzo delle stime dell’Aie (agenzia internazionale per l’energia) sulla domanda mondiale per il 2010 e 2011, il prezzo del petrolio ha ripreso a salire.

Nelle principali piazze europee il petrolio ieri veniva scambiato a 83 dollari al barile.

Come anticipato l’Aie ha visto al rialzo le stime sulla domanda globale di petrolio per 2010 e 2011, in seguito all’aumento della domanda da parte soprattutto dei paesi emergenti.

Stime domanda di petrolio alzate dall’Opec

Nell’ultimo periodo il prezzo del petrolio è stato tutt’altro che volatile, anzi, si sta vivendo una fase di stabilizzazione che si aggira intorno agli 80 dollari al barile, secondo gli esperti causata principalmente dal livello delle riserve. Nei paesi industrializzati, infatti, gli stock equivalgono ad oltre 60 giorni di consumi, il livello più alto registrato negli ultimi tempi.

Questo, dunque, dovrebbe essere sufficiente ad evitare possibili sorprese visto che gli analisti sono concordi nel ritenere che sul fronte dei prezzi e della produzione non ci dovrebbero essere grandi cambiamenti, contrariamente a quello che riguarda la domanda.

Pericolo bolla speculativa su materie prime

La crisi dei mercati e l’instabilità della situazione economica e finanziaria hanno portato numerosi esperti a temere la formazione di una nuova bolla speculativa. Nel mirino degli speculatori questa volta ci sono le materie prime, a partire dalla violenta impennata delle quotazioni dell’oro fino ad arrivare all’aumento dei prezzi relativi ad altri metalli preziosi, nonchè ad altre commodities come petrolio, litio e addirittura il caffè.

Se è vero che i possibili rischi hanno portato gli investitori a puntare su materie prime e investimenti simili è anche vero che un incremento spropositato dei relativi prezzi porta a credere che ci sia qualcosa di ben diverso dalla normale dinamica di domanda e offerta.

Eni promossa da Goldman Sachs

Tra i titoli positivi di oggi troviamo quello di Eni che sta guadagnando lo 0,16% in leggera diminuzione rispetto a all’1% di inizio seduta portandosi così a 16,41 euro per azione.

A pesare sulla quotazione del titolo petrolifero è senza dubbio il giudizio positivo offerto da Goldman Sachs che ha portato Eni su BUY migliorando così il livello di NEUTRAL precedente anche se il target price del titolo rimane fisso a 21 euro. Oltre a tale giudizio, Goldman Sachs ha deciso di inserire il titolo ENI nella Pan Europe Buy List dando così agli investitori una maggiore fiducia nei confronti del titotlo petrolifero.

Eni smentisce interesse per BP

L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, nel corso della cerimonia di premiazione Eni Awards 2010 che si è svolta oggi al Quirinale, ha smentito le voci che parlano di un possibile interessamento del colosso petrolifero italiano verso BP o alcuni dei suoi asset.

Scaroni ha poi aggiunto che, almeno per il momento, il disastro della marea nera provocato dal crollo della piattaforma BP nel Golfo del Messico non ha avuto alcuna conseguenza sul prezzo del petrolio.

Prezzo del petrolio a 100 dollari al barile

Il prezzo del petrolio potrebbe raggiungere i 100 dollari al barile nel breve periodo e questo cambio di rotta della quotazione dell’oro nero dipenderebbe dalle tensioni sul nucleare tra Iran e Occidente oltre ai nuovi sviluppi in Iraq spiega Nawal Al Fuzaie funzionario dell’OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio).

Se il prezzo dovesse realmente superare i 100 dollari al barile il ministro del petrolio del Kuwait la scorsa settimana ha detto che l’Opec potrebbe decidere di pompare una maggiore quantità di petrolio. Un altro fattore che potrebbe far lievitare il prezzo del greggio è senza dubbio la grande sete di petrolio che stanno sempre più avendo paesi come Cina ed India.

Calo delle scorte di petrolio Usa

scorte petrolio benzina diesel

Nelle ultime ore, come possiamo vedere all’interno delle quotazioni del petrolio, il greggio sta sfiornado la soglia psicologica degli 80 dollari al barile che sarebbe la quotazione più alta delle ultime 5 settimane.

Complice di questa valutazione del prezzo al barile di petrolio è dovuto alle stime degli analisti che vedono una diminuzione delle scorte del petrolio in America di 2,2 milioni di barili. Questo porterà ad una diminuzione delle scorte di benzina, diesel e gasolio da riscaldamento per un quantità stimata a 2,1 milioni di barili.

Petrolio scende a 73,34 dollari al barile

estrazione petrolio

E’ scambiato a 73,34 dollari al barile il petrolio sui principali contratti dei futures americani. In questi giorni sono avvenuti alcuni rimescolamenti del prezzo del greggio dovuto anche alla disputa iniziata giovedi per il possesso di un giacimento al confine tra Iran e Iraq.

Secondo l’Iran il giacimento definito col nome Well 4 è di loro proprietà perchè il petrolio dovrebbe sgorgare aldilà del confine, ma di fatto tale giacimento è sfruttato dall’Iraq.