Speculazione sulla Grecia torna in auge

Grecia e l’euro, dentro o fuori? I destini del Paese ellenico sono nuovamente al centro dell’attenzione a pochi giorni, tra l’altro, dal fatidico incontro del Premier greco Samaras con i pari grado di Germania e Francia. Ma allora, l’euro è veramente frutto di un processo irreversibile come affermato di recente dal Governatore della Bce Mario Draghi?

Ebbene al riguardo qualche dubbio emerge visto che, intervistato dal “Tiroler Tageszeitung”, il Presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha tra l’altro sottolineato come l’uscita dall’euro della Grecia sarebbe tecnicamente possibile. Il tutto però a fronte di rischi politici di difficile previsione.

Debito pubblico Grecia sfonda i 300 miliardi euro

Il debito pubblico della Grecia è inferiore di quasi sette volte rispetto a quello dell’Italia. Questo confronto indica che l’Europa tutta avrebbe dovuto e potuto intervenire in tempo per evitare l’effetto contagio nell’Eurozona.

In ogni caso, se in Italia oramai il debito pubblico si appresta a sfiorare da qui a pochi mesi la soglia dei 2 mila miliardi di euro, in Grecia è stata ufficialmente superata la soglia dei 300 miliardi di euro. Il Ministero delle Finanze ellenico, infatti, ha reso noto che alla fine dello scorso mese di giugno del 2012 il debito pubblico greco si è attestato a 303 miliardi di euro, in forte rialzo rispetto ai 280 miliardi di euro di fine marzo del 2012.

Grecia chiede più tempo per il risanamento

Per il risanamento, e per uscire dalla spirale della crisi, la Grecia sembra essere intenzionata a chiedere due anni più rispetto a quanto pattuito con l’Unione Europea (Ue), con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), e con la Banca centrale europea (Bce).

E’ questa l’indiscrezione riportata ieri dal Financial Times in virtù del fatto che, nel prossimo meeting con la cancelliera Angela Merkel, fissato per la giornata di venerdì 24 agosto del 2012, il Premier ellenico Antonis Samaras potrebbe chiedere altri due anni di tempo per il risanamento del Paese. In linea con le attese e la fermezza della Germania in merito, pur tuttavia, la cancelliera tedesca Angela Merkel quasi sicuramente si opporrà ad ogni ulteriore dilazione viste tra l’altro le tensioni ancora presenti nell’Eurozona.

Asta Btp 30 luglio 2012

E’ fissata per lunedì prossimo, 30 luglio del 2012, una nuova asta di titoli pubblici italiani a medio e lungo termine. Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha infatti disposto per lunedì prossimo, con data di regolamento l’1 agosto del 2012, nuove emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp).

Nel dettaglio, in quinta tranche, il Tesoro offre in asta, per minimo 1,25 e massimo 2,25 miliardi di euro, i Btp con decorrenza 1 giugno del 2012, scadenza il 1 giugno del 2017, tasso d’interesse annuo lordo nominale al 4,75%, e codice ISIN IT0004820426.

Concambio telematico Btp 25 luglio 2012

Nella giornata di domani, mercoledì 25 luglio del 2012, il Dipartimento del Tesoro del Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha programmato un’operazione su titoli di Stato rappresentata dal concambio telematico di un Btp a fronte di quattro Btp€i oggetto di riacquisto.

Trattasi di un’operazione che, con data di regolamento fissata al 30 luglio del 2012, è riservata solo ed esclusivamente ai cosiddetti Specialisti in titoli di stato.

Aste 2012 titoli di Stato confermate

Le aste 2012 sui titoli di Stato sono confermate. A ribadirlo nella giornata di ieri, lunedì 23 luglio del 2012, con un comunicato ufficiale, è stato il Dipartimento del Tesoro del Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’annuncio è arrivato ieri in concomitanza con l’ennesima giornata drammatica sui mercati caratterizzata, in particolare, dal tonfo delle Borse europee, con Piazza Affari in testa, e dall’ennesimo allargamento dello spread tra il Btp ed il Bund sulla curva a dieci anni.

Spread Btp-Bund come con Berlusconi

Era Silvio Berlusconi la causa dello spread Btp-Bund alle stelle, al punto che arrivo a 575 punti base prima delle sue dimissioni? Ebbene, con il senno di poi possiamo dire che, indipendentemente dall’appartenenza politica, Silvio Berlusconi non ha rappresentato la causa di tutti i mali.

Oggi, lunedì 23 luglio del 2012, lo spread Btp-Bund sulla curva decennale si trova in area 530 punti base, mentre il differenziale Germania-Spagna è addirittura schizzato oggi sopra la soglia dei 630 punti.

Spread Btp-Bund in picchiata

Borse in forte rialzo, spread Btp-Bund in picchiata. E’ questa la fotografia odierna per i mercati in apertura che festeggiano gli accordi raggiunti tra i capi di Governo dei Paesi dell’Eurozona. Il protagonista in assoluto è stato al riguardo il Premier Mario Monti che ha fatto pressioni, riuscendoci, per introdurre il cosiddetto meccanismo salva-spread.

E così stamattina, sperando che duri, gli spread tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani e spagnoli sono in picchiata. Nel dettaglio, lo spread tra i titoli decennali tedeschi e quelli spagnoli è sceso a 476 rispetto ai 540 punti base della chiusura di ieri, mentre lo spread Btp-Bund segna un calo di quasi 50 punti base in area 420.

Spread Italia e Spagna in rally

I risultati elettorali ottenuti in Grecia dai partiti pro-euro non hanno convinto oggi i mercati, con la conseguenza che il rialzo iniziale dei listini europei s’è sgonfiato presto, nel giro di poche ore. Di riflesso anche gli spread di Italia e Spagna, nei confronti del granitico Bund tedesco, sono tornati a correre.

Attualmente lo spread Btp-Bund sulla curva a dieci anni è balzato in area 460, mentre il differenziale Spagna-Germania vola sul filo dei 575 punti base. E se lo spread italiano rimane altissimo, c’è il rischio che per la Spagna i valori attuali dei tassi siano tali da creare ulteriori squilibri macroeconomici.

Grecia al voto col dilemma dell’euro

Oggi in Grecia potrebbero decidersi i destini sia del Paese ellenico, sia dell’euro. 10 milioni di cittadini greci sono infatti chiamati ad un voto politico che assomiglia in tutto e per tutto ad un referendum sulla moneta unica.

Le misure di austerità richieste dall’Ue e dall’FMI hanno fatto cadere il Paese nella depressione economica, e questo di sicuro oggi inciderà sulle scelte dei cittadini greci ai seggi. Lo scenario peggiore per la moneta unica è quello per cui a vincere siano i partiti anti-euro e che, quindi, sarebbero pronti a disconoscere ogni misura di austerità a fronte dello spettro di un ritorno alla dracma.

Piazza Affari perde il 3% per crisi Grecia e sconfitta elettorale Merkel

La nuova settimana borsistica si è aperta con un profondo rosso per i listini azionari europei, all’indomani della sconfitta elettorale del partito della Merkel e a causa del continuo impasse politico in Grecia che potrebbe ben presto portare Atene fuori dall’euro. La borsa europea peggiore è proprio quella greca, con un ribasso che ha raggiunto il 5%. Molto male anche Piazza Affari: l’indice FTSE MIB perde il 3,15%, a causa delle vendite sui titoli finanziari. Mediolanum è il titolo peggiore con un calo vicino al 5% e sospensione per eccesso di ribasso.